Helsinki Stecchi vola in finale 4x100 KO

30 Giugno 2012

L'astista fiorentino sale a 5,55. Qualificati anche Apostolico (disco) e Haidane (1500). Cade il testimone della staffetta maschile

di FIDAL

La qualificazione alla finale dell’asta da parte di Claudio Michael Stecchi (5,55) è la nota più alta toccata dalla squadra azzurra nella sessione mattutina della quarta giornata degli Europei di Helsinki. Il fiorentino è terzo nella tornata di selezione, pareggiando avversari accreditati come il francese Lavillenie e l'ucraino Mazurik. Qualificati per le finali anche Tamara Apostolico nel lancio del disco (dodicesima misura, 56,95) e Abdellah Haidane nei 1500 metri (3:41.61). Superano la batteria e approdano alle semifinali di domani anche gli ostacolisti Emanuele Abate (terzo, 13.61, -0.7) e Paolo Dal Molin (terzo, 13.68, -2.0). Delusione per il ritiro della staffetta 4x100 maschile, vicecampione d’Europa a Barcellona 2010, con il testimone caduto a terra nel secondo cambio (quello tra Simone Collio ed Emanuele Di Gregorio). Eliminate la 4x100 donne (43.90), Laura Bordignon nel disco (55,11), e Marco Boni nell’asta (nessuna misura valida, tre nulli a 5,10).

La cronaca delle gare

110hs uomini

L’esordio nell’Europeo di Emanuele Abate è un pizzico più sofferto del previsto. Il ligure, nella terza batteria (seconda corsia), non parte benissimo, e corre un po’ contratto, anche se in effetti l’impressione è che sia ben lontano dal produrre il massimo dell’impegno. Il greco Douvalidis, che gli sta a fianco, in prima corsia, lo precede fin dal via e va a vincere in 13.57 (-0.7); sul traguardo l’azzurro viene superato anche dall’olandese Gregory Sedoc, 13.59. Il 13.61 di Abate vale il terzo posto per l’automatica promozione alla semifinale, dove però, per fare ulteriore strada, sarà necessario fare qualcosa di più. Nella quarta batteria, impegano dal francese Darien Garfield, Paolo Dal Molin corre discretamente, centrando il terzo posto in 13.68, crono che letto anche alla luce del notevole vento contrario (-2.0) acquista ulteriore valore. Darien fa 13.46, per il miglior biglietto da visita in funzione delle medaglie, il britannico Sharman è secondo in 13.63. Lo squiilo vero però è quello che produce, nella quinta ed ultima batteria, il russo Sergey Shubenkov, già tirato a lucido fin dal primo turno: finisce rialzato, ma in un probante 13.28, con il vento (+1.1) che ha ripreso a soffiare alle spalle degli atleti. Semifinali e finale in programma domani. 

Asta uomini

Chissà che la crescita di Claudio Michael Stecchi non debba prendere forme definitive proprio a Helsinki. In attesa di capirlo, il fiorentino figlio d’arte sfodera una qualificazione da atleta top, agguantando i 5,55 che definiscono il campo dei finalisti. Qui, dove quasi trent’anni fa nacque la leggenda di Sergey Bubka, Stecchi eguaglia il proprio personale outdoor (al coperto vanta 5,60) superando, sempre alla seconda prova, le quote di 5,30, 5,50 e, infine, 5,55. A quell’altezza solo in tre passano l’asticella: il francese Renaud Lavillenie, il più pronosticato dell’intero Europeo, l’ucraino Maksym Mazurik, e proprio Stecchi. Finisce invece ingloriosamente l’esordio di Marco Boni, incappato in tre nulli alla quota d’ingresso di 5,10; sorte toccata peraltro a protagonisti attesi come Romain Mesnil, lo svede Jeng, l’ucraino Yurchenko. Stecchi vola dunque all’appuntamento con la finale di domani (ore 16.15 locali, le 15.15 italiane). 

1500m uomini

Il modo migliore di “bagnare” un esordio in nazionale è quello di passare il turno, e magari centrare l'accesso alla finale.

Abdellah Haidane ha imparato bene la lezione, al punto da metterla in pratica sulla pista, magica per il mezzofondo, dello stadio olimpico di Helsinki. Il ragazzo di origine marocchina è bravo a tirar fuori le energie nel momento opportuno, quando la comitiva della prima batteria dei 1500 metri diventa girone infernale. A conti fatti, al termine della battaglia, sette atleti si ritrovano in soli sette decimi di secondo. Tra loro c’è anche Haidane, sesto al traguardo (vittoria all’austriaco Vojta, 3:41.24) e autore di un 3:41.61 che gli vale il secondo tempo tra i ripescati per la finale. Nella seconda semifinale, regna infatti la tattica (vince il finlandese Sandells, 3:45.74). 

4x100 donne

Il quartetto giovane azzurro corre sui propri limiti, confermando, con il 43.90 realizzato sulla pista dello stadio di Helsinki, il crono di 43.92 realizzato a Ginevra il 2 giugno. Gloria Hooper, Audrey Alloh, Martina Amidei e Ilenia Draisci si esprimono bene, i cambi sono anche abbastanza fluidi, ma purtroppo non basta per l’accesso alla finale europea. Le azzurre sono quinte nella loro semifinale (vittoria alla Germania in 43.03; nell’altra, l’Ucraina vola in 42.70), e decime nella graduatoria combinata. L’ultimo tempo di ripescaggio è il 43.69 della Bielorussia, ma grazie alla squalifica della Gran Bretagna, passa direttamente anche l’Olanda, terza nella gara delle azzurre con 43.80 (un decimo in meno). 

Disco donne

Impegnata nel gruppo della medaglia d’argento mondiale, la tedesca Nadine Muller (promossa  direttamente con un lancione a 64,49), Tamara Apostolico non sfigura nel suo gruppo di qualificazione. Il 56,95 conclusivo (serie: 55.64; 56,95; 53,29) la colloca al quinto posto, posizione che tiene viva la speranza di passaggio alla finale di domani. Solo la Muller supera i 60 metri, l’ucraina Semenova è seconda con 59,59. Laura Bordignon affronta il secondo gruppo, che chiude al nono posto con un miglior lancio di 55,11 (serie: 49,56; 52,07; 55,11). Nel computo complessivo, la Apostolico guadagna la finale con la dodicesima misura, l’ultima a disposizione, mentre Laura Bordignon è quindicesima ed eliminata. La croata Sandra perkovic si propone, confermando il pronostico, come la migliore sfidante della Muller. 

4x100m uomini

Comincia malissimo, la giornata italiana. Il testimone del quartetto veloce, impegnato in prima corsia, finisce a terra nel cambio maggiormente collaudato, quello tra Simone Collio ed Emanuele Di Gregorio. Il passaggio precedente, effettuato a distanza di sicurezza tra Fabio Cerutti e lo stesso Collio, era andato assolutamente liscio. In quello successivo, impostato con lo stesso criterio, e con gli azzurri perfettamente in linea con gli avversari, l'insipegabile patatrac. Distanze rispettate, ma bastone sulla pista. E Jacques Riparelli impietrito e costrettto all'immobilità. La video analisi chiarirà i dettagli, resta però un fatto: il quartetto vice campione d’Europa esce in batteria. Desolatamente. Vince la Francia con un comodo 39.01, davanti a Germania (39.04) e Svizzera (39.41). Nell’altra semifinale, cade il testimone alla Polonia nel primo cambio. Vince la Gran Bretagna in 38.98, con la Russia che non si fa intimidire dalla prima corsia e guadagna il secondo posto in 39.08. Chiude l’accesso diretto l’Olanda di Martina, regolarmente schierato, 39.34. Il Portogallo, 39.66, è l'ultima ripescata con i tempi. 

m.s.

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le fotografie/Photos
- Interviste video


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