Grazie al Terra Sarda Howe è il migliore anche sui



20.28 sui 200, 8,41 nel lungo. Risultati che si traducono in un solo nome, Andrew Howe. Il primo è il suo primato sui 200 metri, quello che gli consentì nel 2004 a Grosseto di stupire tutti aggiudicandosi l’oro ai Mondiali Juniores. L’altro è il suo record nel lungo, ottenuto all’ultimo Golden Gala ma che tutti ritengono (incrociamo le dita, per carità…) provvisorio. Tra velocità e lungo, l’unico primato non al passo con i tempi (aggiungiamoci anche il 46.03 ottenuto in scioltezza a Rieti a inizio stagione sui 400 metri) era quello dei 100, che il portacolori dell’Aeronautica aveva stabilito nell’ormai lontano 2003 in un “normale” 10.58. In questo magico 2006, Howe ha messo a posto anche questo tassello, correndo per la prima volta la distanza in questa stagione al Meeting Terra Sarda di Isili in un notevole 10.27, limando ben 31 centesimi al suo record e stabilendo la miglior prestazione italiana dell’anno. Il risultato di Howe, al di là del tempo, assume valore per tutta una serie di aspetti. Intanto si è corso con un vento contrario di 0,9 metri al secondo; inoltre, l’atleta italoamericano non aveva assolutamente preparato la gara, venendo anzi da una settimana di scarsi allenamenti per non usurare maggiormente la schiena che inizia a risentire degli sforzi di una stagione intensa. Aggiungiamoci la desuetudine alla velocità e il fatto che negli ultimi 10 metri Howe non abbia assolutamente spinto sull’acceleratore, salutando anzi il pubblico con il classico dito alzato: “Sono andato tranquillo per non rischiare infortuni, ho corso quasi solo per divertirmi, penso di non aver spinto più del 70%”. Un risultato che lascia aperte le porte alla fantasia assimilando ancor di più il talentuoso ragazzo ai grandi atleti d’oltreatlantico, quelli che, sia che siano ai blocchi di partenza o sulla pedana del lungo, piazzano sempre prestazioni di gran pregio. Resta la curiosità di conoscere i suoi limiti in ogni gara, considerando che nella sua mente c’è anche la volontà di provare il triplo, suo amore sportivo d’infanzia. Intanto la sua mamma-allenatrice Renée Felton pensa il prossimo anno di farlo alternare fra 100 e lungo, tenendo però sempre questa specialità come primaria, un modo per acquisire maggiore dimestichezza con la velocità e proiettarsi verso quelle misure che Renée tiene gelosamente custodite nella sua mente. Il resto del Meeting Terra Sarda ha offerto in particolare il 13.64 del brasiliano Inocencio sui 110hs (vento +0,5), il 2,20 di Bettinelli e Nicola Ciotti nell’alto, il 5,60 del russo Pavlov nell’asta, la gara dei 100 femminili con la Glenn (Usa) che in 11.490 ha avuto ragione dell’intramontabile giamaicano-slovena Ottey (11.53 con un vento contro di 0,4). Tutti risultati pregevoli, schiacciati però dalla prestazione di Super-Howe. File allegati:
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