Gli angeli della pedana

05 Luglio 2013

Barshim e Bondarenko rilanciano una specialità tra le più affascinanti del programma dell’atletica. Nella storia recente e remota dell’alto maschile, sono state scritte pagine indimenticate.

di Marco Buccellato

Due sensazionali risultati hanno restituito alla luce dei riflettori il salto in alto maschile, il cui primato mondiale (2.45 del cubano Javier Sotomayor) sta per entrare nella terza decade di longevità. La prodezza di “Soto” a Salamanca ’93, tra le sole specialità olimpiche, e senza contare le soste forzate dovute ai fatti bellici del ventesimo secolo, occupa il tredicesimo posto in una ideale classifica di longevità (il discobolo tedesco Jürgen Schult guida il dato statistico con 27 anni e un mese, detenendo il record maschile più longevo di sempre). A Losanna, però, il record mondiale ha rischiato grosso. L’ex-portento giovanile Bohdan Bondarenko, in luce fin dalle prime battute della stagione estiva e costante nel rendimento come mai in passato, ha ottenuto una misura (2.41) che nessun altista realizzava da poco meno di vent’anni, andando peraltro vicinissimo a migliorare il mondiale con 2.46. L’ultimo a salire a 2.41 fu proprio Sotomayor, nel luglio del 1994 a Londra.

La storia dell’assalto riuscito ai 2 metri e 40 centimetri nasce inaspettatamente nell’agosto del 1985, in una stagione senza Olimpiadi, e con la rassegna iridata, ai primi vagiti, a cadenza ancora quadriennale. C’era da giocarsi la Coppa del Mondo a Canberra, nessuno poteva profetizzare l’improfetizzabile. A violare la quota non fu il detentore del record mondiale, il cinese Zhu Jianhua (tre primati, l’ultimo nell’estate precedente a 2.39), ma un atleta pressoché sconosciuto. Il 12 agosto, nel dare la notizia del record dl mondo alla quota che introduceva a un'era successiva, la televisione, e non solo, lo indicò come Povarnitzine, poi come Povarnishin. Gli addetti ai lavori cercarono, nell’era delle riviste cartacee, degli appunti e delle buste piene di risultati giunti per posta aerea se non via mare, chi fosse l'artefice dell'impresa. Era un 23enne lungagnone sovietico, di fatto ucraino, Rudolf Povarnitysn, che violò la storica barriera migliorandosi in una gara di ben 14 centimetri. Tutt’altro che un carneade, Povarnitsyn seppe farsi valere in seguito su ben altri scenari, cogliendo un bronzo condiviso ai Giochi di Seul nell’estate 1988, laddove superò due volte i 2.36, una volta i 2.35 e due volte i 2.34, compresa una affermazione proprio al meeting elvetico di Losanna.

Il percorso della specialità oltre i 2.40 ha però un indiscusso protagonista. Su 37 gare concluse oltre tale quota, ben 21 appartengono a Javier Sotomayor, che per quinto superò la misura portando il record mondiale nel 1988 a 2.43 in Spagna, a Salamanca, la città che più di altre gli ha portato fortuna, visto che cinque anni dopo segnerà l’attuale limite mondiale a 2.45. Prima del cubano, e dopo Povarnitsyn, fu un altro sovietico, ma kirghiso, a elevarsi per secondo sopra i 2.40: Igor Paklin, che nel tramonto del 4 settembre del 1985, a meno di un mese dal record di Povarnitsyn, salì a 2.41 alle Universiadi di Kobe. Gli successero il grande svedese Patrik Sjöberg (2.42 a Stoccolma), mentre i 2.40 furono superati in gare indoor dal tedesco dell’Ovest Carlo Thränhardt (2.40 e un anno dopo 2.42), e dallo stesso Sjöberg (2.41 e 2.40). Nei primi tre casi, il risultato valse il primato mondiale indoor. Sotomayor dominò la scena delle grandi misure con un settennato costellato da altri due record mondiali (2.44 a Portorico e il 2.45 di Salamanca), inavvicinabile per costanza da quei pochi altri specialisti in grado di superare la fatidica quota: il romeno Matei e i due statunitensi Conway e Austin, che peraltro batté “Soto” nella finale mondiale di Tokyo.

Dopo il ritiro del cubano, Bondarenko è il quinto atleta a tornare sopra i due metri e quaranta. Nel 2000 a Londra toccò al russo campione del mondo Voronin, poi dopo quasi cinque anni s’involò Stefan Holm, un altro svedese volante, ben più distante di Sjöberg (nei centimetri dell’altezza) dalla quota. Altri quattro anni e tocca a un altro russo, Ivan Ukhov, che sale a un 2.40 da molto tempo atteso, conoscendone le potenzialità, in una gara indoor ad Atene, prima di laurearsi campione olimpico la scorsa estate a Londra. Infine, la doppia prodezza delle ultime settimane. L’uomo di gomma nativo del Qatar, Moataz Essa Barshim, già a 2.39 sulla strepitosa pedana di Losanna un anno fa, a Eugene ha lasciato briciole mediatiche ai mezzofondisti consueti primattori del “Prefontaine Classic” e ha portato l’Asia oltre i 2.40 laddove non riuscì Zhu Jianhua. C’era in verità riuscito Paklin, kirghiso e perciò asiatico soltanto dal 1992, ma nel 1985, ben prima della frammentazione dell’Unione Sovietica.

La cronologia delle 37 prestazioni sopra i 2 metri e 40

(legenda: i=indoor; WR=World Record; ER=European Record)

2.40  WR/ER

Rudolf Povarnitsyn

URS

Donetsk

11-8-1985

2.41  WR/ER

Igor Paklin

URS

Kobe

4-9-1985

2.40i WR/ER

Carlo Thränhardt

FRG

Simmerath

16-1-1987

2.41i WR/ER

Patrik Sjöberg              

SWE

Atene

1-2-1987

2.40i

Patrik Sjöberg              

SWE

Berlino

26-2-1987

2.42  WR/ER

Patrik Sjöberg              

SWE

Stoccolma

30-6-1987

2.42i WR/ER

Carlo Thränhardt

FRG

Berlino

26-2-1988

2.43  WR

Javier Sotomayor

CUB

Salamanca

8-9-1988

2.43i WR

Javier Sotomayor

CUB

Budapest

4-3-1989

2.40

Javier Sotomayor

CUB

L’Avana

12-3-1989

2.44  WR

Javier Sotomayor

CUB

San Juan

29-7-1989

2.40

Patrik Sjöberg              

SWE

Bruxelles

5-8-1989

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Bogotà

13-8-1989

2.40

Sorin Matei

ROU

Bratislava

20-6-1990

2.40i

Hollis Conway

USA

Siviglia

10-3-1991

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Parigi

19-7-1991

2.40

Charles Austin

USA

Zurigo

7-8-1991

2.41i

Javier Sotomayor

CUB

Toronto

14-3-1993

2.40

Javier Sotomayor

CUB

L’Avana

22-5-1993

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Londra

23-7-1993

2.45  WR

Javier Sotomayor

CUB

Salamanca

27-7-1993

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Stoccarda

22-8-1993

2.40i

Javier Sotomayor

CUB

Wuppertal

4-2-1994

2.40i

Javier Sotomayor

CUB

Birmingham

26-2-1994

2.42

Javier Sotomayor

CUB

Siviglia

5-6-1994

2.41

Javier Sotomayor

CUB

L’Avana

25-6-1994

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Eberstadt

10-7-1994

2.41

Javier Sotomayor

CUB

Londra

15-7-1994

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Nizza

18-7-1994

2.40

Javier Sotomayor

CUB

S.Pietroburgo

29-7-1994

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Londra

11-9-1994

2.40

Javier Sotomayor

CUB

Mar del Plata

25-3-1995

2.40

Vyacheslav Voronin

RUS

Londra

5-8-2000

2.40i

Stefan Holm

SWE

Madrid

6-3-2005

2.40i

Ivan Ukhov

RUS

Atene

25-2-2009

2.40

Moataz E. Barshim

QAT

Eugene

1-6-2013

2.41

Bohdan Bondarenko

UKR

Losanna

4-7-2013

 



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