Gatlin-Powell, sfida all'ultimo centesimo



La sfida Powell-Gatlin sarà il piatto forte della venticinquesima edizione del Borotalco Golden Gala. Una sfida che alla vigilia è avvolta però ancora da qualche dubbio riguardante le condizione del neoprimatista del mondo: “Mi sento bene, ma ancora qualche piccolissimo problema c’è – ammette Powell – si sta comunque risolvendo, domani spero di essere al meglio per la gara”. Anche Gatlin dal canto suo ha avuto un problema alla gamba sinistra in occasione della sua ultima uscita agonistica, a Losanna, ma si dice pronto per una grande prestazione: “Voglio dire una cosa: sicuramente quello di domani sarà un grande show, ed è giusto che la stampa cerchi di pompare il fatto che si mettono di fronte i due titolati, il campione olimpico e il recordman del mondo. Chiaramente ognuno vorrebbe il titolo dell’altro, sarà una battaglia epica”. Gatlin e Powell sono due rivali atipici, l’atmosfera che si respira con loro è ben diversa da quella ad esempio contraddistingueva le sfide Lewis-Johnson. I due si conoscono e si rispettano da tempo: “Non potrebbe essere altrimenti – spiega Gatlin – Powell è stato il primo avversario che ho avuto in Europa, a Padova nel 2003, le nostre carriere sono iniziate di pari passo e così proseguiranno, sappiamo che c’incontreremo sempre, c’incroceremo di continuo”. Powell prova ad accendere la sfida, ma col sorriso sulle labbra: “Mi aliti sempre sul collo, credo che la cosa continuerà a lungo e non mi piace…”. Gatlin risponde, accettando la provocazione: “Mi stai sempre tra i piedi, non c’è e non ci sarà mai distacco fra noi, sarà sempre una vera competizione, se vorrai vincere dovrai sudartela…”. Diversa è l’impostazione della loro stagione di qui al Mondiale: Powell, anche per via dell’infortunio, vuole centellinare le sue apparizioni agonistiche per arrivare carico ad Helsinki e non patire i quattro turni. Gatlin invece cerca di rodarsi attraverso le competizioni: “Voglio farne il più possibile concentrandomi su una alla volta, spero di vincere ogni volta che potrò”. Powell però richiama l’attenzione sul fatto che limitare i 100 a un affare a due sarebbe un errore: “Non siamo soli, ce ne sono molti altri che vanno forte e credo che ve ne accorgerete alle finali di Helsinki”. La scelta di Powell di trasferirsi a Roma già da oltre una settimana è stata un errore: “Al contrario – risponde il giamaicano - Penso che sia stato positivo, qui ho una vita tranquilla, dormo bene, mi sto allenando bene. Mi dispiace solo che all’Olimpico Totti non ci sarà: ieri mi hanno fatto avere una sua maglia, mi sarebbe piaciuto ringraziarlo di persona. Se dovessi vincere potrei anche dedicargli la vittoria” Su un punto poi i due campioni sono d’accordo: ognuno vuole essere il primo, il più forte, nessuna condivisione della leadership: “Non voglio dividere nulla - afferma Gatlin - è evidente che staremmo stretti in cima al mondo. In ogni caso sapete benissimo chi è il favorito questa volta. “Condivido – ribatte Powell - il posto di leader è unico, devo però dire che però non mi piace molto quando c’è un dominatore assoluto, preferisco la competizione, l’incertezza”. Un curioso siparietto a fine conferenza stampa coinvolge Justin Gatlin quando un giornalista gli chiede se la presenza della sua ragazza, Allison Felix, non sia un motivo di distrazione alla viglia di una gara: “Quale mia ragazza – afferma l’americano visibilmente imbarazzato – con Allison siamo solo buoni amici e ci sosteniamo reciprocamente, è bene che sia qui”. La Felix, presente in sala, nasconde dietro un sorriso abbozzato il suo evidente disappunto. Gabriele Gentili Nelle foto: Gatlin e Powell (foto Petrucci/Fidal)


Condividi con
Seguici su: