Fiona, missione compiuta: è finale (6,64)



Nessun problema per Fiona May. La qualificazione dell'azzurra ai Campionati del Mondo indoor di Budapest è filata via liscia come l'olio. Due salti per l'azzurra, utili a staccare il visto per la finale di domani: il primo, misurato a 6,61, inferiore di un solo centimetro alla quota di passaggio; il secondo, 6,64, buono per raccogliere in anticipo la borsa e cominciare a pensare alle avversarie. "Sì, ho provato davvero grandi sensazioni in pedana - l'euforico commento della May - ho commesso così tanti tanti errori nella rincorsa e nell'assetto allo stacco, che se questo è il risultato, non posso che pensare in positivo. Nel riscaldamento, le rincorse di prova mi portavano troppo lontana dalla battuta; poi, in gara, mi sono trovata addirittura sotto, e sono stata costretta a "tagliare" in modo drastico, per evitare di commettere un nullo. Insomma, con queste premesse, il 6,64 vale davvero tanto". Come al solito, la perfezionista Fiona è severissima con se' stessa: "Che voto mi do? Mah, un cinque pieno. Ho fatto troppi errori. E comunque...", con un sorriso finale che lascia trasparire fiducia. Il campo delle avversarie, del resto, non ha davvero impressionato. A parte Tatyana Lebedeva, ovviamente, ma questo era da mettere in conto: la russa, che oggi pomeriggio sarà avversaria anche di Magdelin Martinez nel triplo, ha avuto bisogno di un solo salto per centrare l'accesso alla finale: 6,78 e via, a preparare il primo attacco all'oro. "Ma non importa quanto abbia fatto - il commento di Fiona - in qualificazione non serve a nulla saltare molto. La gara vera è domani, ora ci sono 24 ore per ricaricare le batterie. E comunque, è vero che sono proprio le due russe (Lebedeva e Kotova, ndr) le avversarie da seguire con attenzione". L'azzurra chiude la raffica di commenti con una considerazione su se' stessa: "Dimenticate Parigi, quella non era Fiona May, alle prese con i problemi familiari e fisici. Ora è diverso. Sai come? Stamattina ho chiamato casa, prima di venire qui, e ho parlato con Larissa: era serena. Non potete capire quanto questo mi faccia star bene". Bocciatura in qualificazione - con "giallo casalingo" - per Antonella Bevilacqua nell'alto. La foggiana ha superato la quota di 1,90, superando sì la soglia della sufficienza atletica, ma rimanendo fuori dalla finale ad otto (sarebbe servio fare almeno 1,96). Nell'ultimo salto a disposizione sull'1,93, un involontario passaggio sulla traiettoria della rincorsa proprio da parte di Fiona May l'avrebbe disturbata. Con scuse della lunghista. Promosso invece alla semifinale dei 60 ostacoli Andrea Giaconi. Il reggiano ha corso bene la sua batteria mattutina, chiusa in 7,72, crono che eguaglia il suo stagionale ed è sufficiente per il passaggio del turno. Giaconi correrà la terza semifinale, in compagnia di Allen Johnson e Stan Olijars; sperare è lecito, ma per l'ingresso in finale servirà avvicinare concretamente il primato italiano di Emiliano Pizzoli (7.60). m.s.
Nella foto in alto, Fiona May, in basso Andrea Giaconi (Omega/FIDAL)




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