Fabbri secondo in Diamond League: 22,10
16 Agosto 2025di Marco Buccellato e Luca Cassai
Nella dodicesima tappa della Wanda Diamond League a Chorzow, in Polonia, il campione europeo del peso Leonardo Fabbri è secondo con 22,10 battuto dallo statunitense Payton Otterdahl (22,28), con il nono posto di Zane Weir (20,19). Larissa Iapichino sesta nel lungo con 6,61/-0.1 con il rimpianto del secondo salto (nullo di 4 cm e vicino ai sette metri), vince la statunitense Jasmine Moore con 6,85/+0.2. Gianmarco Tamberi supera 2,14 ma si ferma alla misura di 2,18, successo per l'oro olimpico di Parigi Hamish Kerr con 2,33. Alessandro Sibilio è nono in 50.37 nei 400 ostacoli con un super Karsten Warholm che giganteggia con il terzo crono della storia (46.28). Lorenzo Simonelli viene squalificato nei 110 ostacoli (gara non inserita nel circuito dei diamanti) dopo aver toccato il quarto ostacolo smarrendo il ritmo, si impone lo statunitense Cordell Tinch 13.03/-0.5. Meeting con bilancio di tre record della Diamond League, quattro world lead e undici primati del meeting, oltre a due record d'area. Tra le grandi prestazioni del Memorial Kamila Skolimowska, spiccano quella della keniana Faith Kipyegon che sfiora il record del mondo nell'attacco programmato ai 3000 metri con la seconda prestazione di sempre e primato africano di 8:07.04, lo strepitoso rientro dell'olimpionica degli 800 metri Keely Hodgkinson che in 1:54.74 firma la miglior prestazione mondiale stagionale, la formidabile accoppiata femminile negli ostacoli con 12.19/+1.4 dell'oro olimpico dei 100 ostacoli Masai Russell e 51.91 di Femke Bol nei 400hs, la volata nei 100 donne di Melissa Jefferson-Wooden in 10.66/+0.1 con i 100 uomini vinti da Kishane Thompson (9.87/+0.3) su Noah Lyles. Altri successi di Shericka Jackson nei 200 donne (22.17/-0.3), Armand Duplantis (6,10), Marileidy Paulino nei 400 (49.18), Yared Nuguse nei 1500 metri in 3:33.20. Lanci a Julius Yego (83,60 nel giavellotto), martello per Camryn Rogers (75,39) e Bence Halász (81,77).
Ritorno ai vertici in una gara di Diamond League per Leonardo Fabbri (Aeronautica), vincitore uscente della scorsa edizione. Il fiorentino world leader con 22,82 ha trovato il comando della gara al quarto lancio con 22,10 (quinta volta in stagione oltre i ventidue metri), ma all'inizio del quinto turno è stato superato dallo statunitense Payton Otterdahl con la misura vincente di 22,28. Ecco la serie dell'azzurro campione d'Europa e argento mondiale a Budapest 2023: nullo-21,48-20,74-22,10-nullo-nullo. Terzo il grande deluso dei Trials, Joe Kovacs (21,82). Nono Zane Weir (Fiamme Gialle), 20,19 al primo tentativo e due nulli senza riuscire a entrare nei primi otto per i lanci successivi. “Con una vittoria sarei andato a casa più contento - ammette Leonardo Fabbri - e ci sono cose buone ma anche altre che non mi piacciono. L’obiettivo è Tokyo, queste gare servono per costruire stabilità. Ho fatto un riscaldamento facile, ma il primo lancio non è riuscito e ci devo lavorare, il secondo l’ho piazzato per non rischiare, dal quarto in poi mi sono detto che sono superiore a queste misure e peccato per il quinto, fuori dalla pedana per guardarlo”.
Larissa Iapichino (Fiamme Oro) chiude sesta con 6,61 al quinto turno, ma con centimetri da rimpiangere per il nullo al secondo ingresso in pedana, un balzo nelle vicinanze dei sette metri ma nullo di 4 cm. Per l'azzurra questa serie: 6,46/-0.1-nullo-6,60/+0.1-6,46/-0.2-6,61/+0.1, con oltre dieci centimetri lasciati sull'asse di battuta nei salti validi (14 cm in occasione del 6,60). Vince il bronzo olimpico Jasmine Moore con 6,85 (+0.2) al quinto salto, sorpassando la francese Hillary Kpatcha (6,83/-1.1), raggiunta nella misura (ma terza) al turno finale a tre dall'altra statunitense, l'iridata indoor Claire Bryant. Fuori dalle prime tre anche Malaika Mihambo (quinta). “Una brutta gara, nel corso della stagione può succedere - racconta Larissa Iapichino - e ormai ho raggiunto una tale consapevolezza che accetto di aver sbagliato, di non essere stata all’altezza della mia condizione. Riparto da qui, dopodomani sarò già in pista a capire cosa non è andato, credo che basterà ragionarci a freddo per lasciarsela alle spalle”.
Per Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro) il viaggio-lampo in Polonia, a 48 ore dalla nascita della figlia, non ha fruttato i risultati sperati. Il campione mondiale ed europeo dell'alto, oro olimpico a Tokyo, supera 2,14 alla seconda prova ma sbaglia tre volte la quota successiva a 2,18: un errore netto il primo, due salti simili il secondo e il terzo abbattendo l'asticella nella seconda fase del salto, chiudendo in undicesima posizione. Il successo è del neozelandese campione olimpico a Parigi Hamish Kerr, che sale al personale stagionale di 2,33 e sbaglia due volte a 2,35. Si fermano a 2,28 lo statunitense Harrison e l'ucraino Doroshchuk. “Sono convinto che diventare papà sia l’emozione più forte che abbia mai provato, orgoglioso della donna che è Chiara, già innamorato della piccola Camilla”, le parole di Gianmarco Tamberi. “Sapevo che sarebbe stato difficile tirar fuori la prestazione atterrando qui praticamente un’ora prima della gara, invece che un paio di giorni prima come al solito, ma mi sembrava giusto esserci perché avevo dato la parola al meeting e al mio team. Ho dentro tanta energia, ma anche stanchezza fisica e vengo da un periodo difficile dal punto di vista sportivo, come sappiamo, però ci ho provato. Mondiali di Tokyo? Non lo so, è complicato. Quest’anno ho iniziato molto tardi la preparazione, la riabilitazione al ginocchio ha preso la maggior parte del tempo. Sono molto indietro e lo vedo nella tecnica: anche se riuscissi a metterci tanto di più, non so fino a che punto e non vorrei fosse una forzatura andare ai Mondiali, lo deciderò ma non subito dopo una gara e non da solo. Se non vedo di poter svoltare questa situazione, anche se con più pressione rendo meglio, allora continuerò il percorso di quest’anno: quello che conta è di poter lavorare bene per Los Angeles 2028”.
Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle) non riesce a migliorarsi in questa stagione, nono in 50.37 nei 400 ostacoli. Davanti torna in versione supersonica Karsten Warholm che vola con la terza prestazione della storia di 46.28, record della Diamond League. Cresce anche il nigeriano Nathaniel in 47.31, il qatarino Samba è terzo in 47.34. "Sapevo di non essere al top ma non pensavo così - le parole del primatista italiano - mi manca la condizione persa nel corso dell’anno, manca poco ai Mondiali ma farò il possibile per invertire la tendenza a Tokyo". Trasferta polacca sfortunata anche per un altro dei campioni europei di Roma 2024, Lorenzo Simonelli (Esercito): la sua gara di rientro dopo il titolo italiano, con la miglior prestazione stagionale di 13.18, si chiude dopo cinque ostacoli. Il romano tocca la quarta barriera, sbilanciandosi e perdendo il ritmo. Vince lo statunitense world leader Cordell Tinch che in 13.03 (-0,5) eguaglia il primato del meeting e precede l'iridato e olimpionico Grant Holloway (13.15) che con il terzo posto di Eric Edwards (13.20) forma il tris tutto Usa per le prime posizioni. “Ho preso un po’ di ostacoli senza finire la gara - commenta Lorenzo Simonelli - ma non sono arrabbiato. Sto bene e non mi sentivo così da tanto tempo, per questo posso dire di essere contento. Non me lo aspettavo nemmeno io, non sono riuscito a gestire le frequenze, ma è una cosa che mi rassicura perché significa che la condizione è risalita ai livelli della scorsa stagione. Manca l’abitudine a correre a questi ritmi, ad alte velocità, che non avevo da un anno”.
Il record del mondo nei 3000 metri di Wang Junxia (8:06.11) ha resistito all'assalto della keniana Faith Kipyegon, ma la primatista di 1500 e miglio è stata superlativa chiudendo con il primato africano di 8:07.04, seconda prestazione di sempre, portata da manuale al ritmo-record dall'australiana Jessica Hull (5:25.18 ai 2000, terzo crono all-time sulla distanza dove detiene il più veloce di sempre in 5:19.70). La Kipyegon ha rischiato di perdere il primato nei 1500 metri (3:48.68) per mano dell'etiope Gudaf Tsegay, a lungo in corsa per l'impresa dopo un passaggio troppo rapido a metà gara e al traguardo in 3:50.62 (ottavo tempo assoluto e record del meeting) vicino al personale della stessa Tsegay (3:50.30). La primatista di 5000 e 10.000 metri Beatrice Chebet ha chiuso seconda in 3:54.73, togliendo dodici secondi al personale sulla distanza sulla quale non aveva praticamente precedenti. Altra strepitosa prestazione, al rientro dopo un anno per infortunio ai tendini del ginocchio, dell'olimpionica degli 800 metri Keely Hodgkinson che in 1:54.74 firma la miglior prestazione mondiale stagionale e il record del meeting, a tredici centesimi dal primato britannico e dal record della Diamond League. Gara super con sette personal best, record d'area dell'australiana Hollingsworth (quinta in 1:57.67), primato del Botswana di Oratile Nowe (terza in 1:56.76). Vertici cronometrici anche per l'olimpionica dei 100 ostacoli Masai Russell che in 12.19 (+1.4) migliora il record della Diamond League e eguaglia la terza prestazione assoluta (sua la seconda con 12.17) nella miglior gara dell'anno con personali per Tonea Marshall (12.24, settima di sempre), Danielle Williams (12.31) e Alia Armstrong (12.32), senza contare la nigeriana Amusan tornata a volare in 12.25 e l'errore tecnico di Nadine Visser, superlativa in batteria con il record nazionale in 12.28 (+1.1), record dei Paesi Bassi e quarta prestazione europea.
Tre centesimi in meno per la nuova world lead di Femke Bol nei 400 ostacoli, in un 51.91 che è anche primato del meeting e una prima curva velocissima contrariamente alle consuetudini dell'olandese. Dietro, macina l'ennesimo primato nazionale la slovacca Emma Zapletalová (53.58). L'ipersfida dei 100 uomini è del giamaicano Kishane Thompson che in 9.87/+0.3 eguaglia il record del meeting con tre centesimi di vantaggio su Noah Lyles, 9.90 con il consueto grande recupero finale, stavolta insufficiente per la vittoria. Abbondantemente sotto i 10 netti anche gli altri sprinter USA Bednarek, Coleman e Bromell. Sprint donne con il successo nettissimo di Melissa Jefferson-Wooden a un centesimo dalla sua world lead, pareggiando il record del meeting in 10.66 (+0.1). La più vicina è la giamaicana Tia Clayton, al personale in 10.82. Nei 200 vince Shericka Jackson in 22.17/-0.3 a confermare la condizione in crescita. Al fenomeno dell’asta Armand Duplantis non riesce il back-to-back a pochi giorni dal primato mondiale di 6,29. Lo svedese vince con 6,10 (Karalis 6,00) ma sbaglia tre volte alla misura intermedia tra sé e i 6,30 (6,20). Nei 400 donne Marileidy Paulino gestisce la distanza meglio della bahrainita Salwa Eid Naser, superandola in prossimità del traguardo e chiudendo in 49.18 (Naser 49.27). Nei 1500 metri prevale un altro deluso dei Trials USA, Yared Nuguse in 3:33.20. Giavellotto a un campione del mondo, il keniano Julius Yego (83,60). Nelle altre gare, 4x400 uomini con 3:01.46 del quartetto ungherese (primato nazionale, del meeting e della Diamond League) che precede la Spagna (3:01.82), le gare di martello vinte dall'ungherese Bence Halász (81,77), che batte nuovamente il canadese oro olimpico e iridato Ethan Katzberg (79,30) e il tedesco Merlin Hummel (79,16), e dall'altra olimpionica Camryn Rogers (75,39) che mette in fila le finlandesi Krista Tervo (72,74) e Silja Kosonen (72,40). Nel prologo di Ferragosto, in piazza a Katowice, successi di Yaroslava Mahuchikh nell'alto (2,00), Marie-Julie Bonnin nell'asta con 4,70 e Jessica Schilder nel peso con 19,66. Si torna in Svizzera, mercoledì 20 agosto, per la tappa numero tredici del circuito, con il meeting Athletissima di Losanna.
CONTINENTAL TOUR - Nel Citius Meeting di Berna, in Svizzera, nuova vittoria del pesista Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia) che lancia a 20,63. È ancora in forma Vittorio Ghedina: sui 400 ostacoli il 21enne milanese dell’Atletica Meneghina coglie il secondo posto in 49.71 con il secondo tempo in carriera, a un decimo dal suo primato. Sfiora il personale negli 800 il bronzo europeo U23 Giovanni Lazzaro (Aeronautica) mancandolo di appena sedici centesimi con 1:45.11 al settimo posto, sulla pista bagnata dalla pioggia dopo l’acquazzone che fa ritardare la gara di oltre mezz’ora, e stesso piazzamento al femminile per Maria Colajanni (Cus Palermo) in 2:01.67. [RISULTATI] A Lovanio (Belgio) sugli 800 metri Elena Bellò (Fiamme Azzurre) con 2:02.64 precede la junior Lorenza De Noni (Atl. Silca Conegliano, 2:02.79), fresca della medaglia di bronzo agli Europei under 20 della scorsa settimana a Tampere. Il martello di Rachele Mori (Fiamme Gialle) atterra a 63,91, nei 1500 la ventunenne Matilde Prati (Atl. Bovolone) scende a 4:15.09 e nei 400 ostacoli si migliora la promessa Edoardo Pasquale (Atl. Firenze Marathon) con 50.79. [RISULTATI]
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