Europei: intervista al Letzigrund

10 Agosto 2014

In un singolare botta e risposta, la storia dello stadio che dal 12 al 17 agosto sarà l'arena della ventiduesima rassegna continentale

di Giorgio Cimbrico

Guten Tag, Herr Letzigrund: è vicino ai 90 anni ed è in una forma eccellente. In quale clinica esclusiva e dispendiosa della collina sopra Zurigo è andato per essere così fresco e affascinante?
“Non mi sono mosso. Ho solo fatto capire che anche noi dovevamo avere il nostro miracolo. Il Miracolo di Zurigo.”.
Si riferisce a Berna?
“Certo: da sessant’anni sento parlare del Miracolo di Berna e cominciavo a essere un po’ stufo”.
Al Wankdorf, finale dei Mondiali 1954, Germania-Ungheria 3-2. Sui tedeschi nessuno avrebbe scommesso un pfennig o un centesimo del vostro saldissimo franco.
“Il calcio ha una tale dimensione di sorpresa che pare costituisca il suo fascino. In ogni caso, la palla rotonda è all’origine anche del mio miracolo”.
Scenda in particolari.
“Per gli Europei del 2008 mi hanno smontato e rimontato in un anno, allargandomi un po’, usando materiali ecocompatibili, montando pannelli solari sul tetto, accentuando quella forma a conchiglia che è uno dei miei vanti”.
Il vecchio Letzingrund è diventato nuovo ma la memoria non è stata cancellata.
“I patti erano chiari sin dall’inizio: sono vecchio ma ho ancora la testa sul collo. E non svendo la collezione. Sono il Letzigrund, il tempio di Weltklasse”.
In realtà, il Bislett di Oslo di record mondiali ne ha più del doppio di lei.
“Molta è roba vecchia e dimenticata”.
Sarà, ma non è che in questi ultimi quindici anni lei abbia fatto risuonare acuti laceranti.
“La concorrenza prende sempre più alla gola: pensi a cosa ha messo assieme il Luigi II di Montecarlo. A volte provo un po’ di invidia. I tempi del monopolio sono sempre più lontani”.
I ricordi che smuovono la sua commozione, che gonfiano il suo orgoglio?
“Il primo 10” netti della storia. A me piace si scriva così, 10” netti. Lo considero una conquista umana, come la discesa nella Fossa delle Marianne, l’impresa di uno svizzero, Jacques Piccard, dotato di un famoso e dispendioso orologio svizzero”.
A proposito di cronometri: dicono che quel giorno non funzionassero a dovere. O era una questione di starter?
“Mi permetta: tutte balle. In ogni caso, Hary corse di nuovo e rifece 10” netti. La prova del nove. Anzi, del dieci”.
La serata che nelle lunghe notti d’inverno torna a sfogliare?
“13 agosto 1997: una raffica di tre record del mondo, tutti dalla pista, quelli che preferisco: 3000 siepi, 800, 5000. Pensi, erano appena finiti i Mondali di Atene senza lo straccio di un record. E io, tre in una botta lunga 70’. Mi hanno detto che qualcuno che stava in alto era livido”.
Non vorremmo approfittare della sua pazienza e della sua forma fisica e mentale, ma sarebbe in grado di recitarci in ordine cronologico i momenti di gloria che ha offerto e si è offerto?
“Niente di più facile. Posso andare?”
Vada.
“7/7/1959 110hs  Martin Lauer (Ger) 13”2-13”56
7/7/1959 200hs Martin Lauer (Ger) 22”5
21/6/1960 100 Armin Hary (Ger) 10”0-10”16
4/7/1969 110hs Willie Davenport (Usa) 13”2
6/7/1973 110hs Rodney Milburn (Usa) 13”1-13”41
20/8/1975 disco Faina Melnik (Urs/Rus) 70,20
15/8/1979 1500 Sebastian Coe (Gbr) 3’32”1-3’32”03
 13/8/1980 1500 Tatyana Kazankina (Urss) 3’52”47
19/8/1981 110hs Renaldo Nehemiah (Usa) 12”93
19/8/1981 miglio Sebastian Coe (Gbr) 3’48”53
22/8/1984 100 Evelyn Ashford (Usa) 10”76
20/8/1985 miglio Mary Slaney (Usa) 4’16”71
17/8/1988 400 Butch Reynolds (Usa) 43”29
16/8/1989 110hs Roger Kingdom (Usa) 12”91
7/8/1991 4x100 Usa (M. Marsh, L. Burrell, D. Mitchell, C. Lewis) 37”67
19/8/1992 3000st Moses Kiptanui (Ken) 8’02”08
16/8/1995 3000st Moses Kiptanui (Ken) 7’59”18
16/8/1995 5000 Haile Gebrselassie (Eth) 12’44”39
14/8/1996 miglio Svetlana Masterkova (Rus) 412”56
13/8/1997 3000st Wilson Boit Kipketer (Ken) 7’59”08
13/8/1997 800 Wilson Kipketer (Dan) 1’41”34
13/8/1997 5000 Haile Gebrselassie (Eth) 12’41”86
18/8/2006 100 Asafa Powell (Jam) 9”77
28/8/2009 asta Yelena Isinbayeva (Rus) 5,06”.
Bravo, ma ora riprenda fiato.
“Non ho finito, ho un paio di postille: il 2 agosto 1970, in una semifinale di Coppa Europa, Viktor Saneyev saltò 17,25, miglior prestazione a livello del mare. Il record mondiale era del sovietico/abkhazio con 17,39, ottenuto all’Olimpiade di Città del Messico ’68. E il 16 agosto 2002 Brahim Boulami corse i 3000 siepi in 7’53”17 ma il record mondiale venne cancellato dopo che il marocchino risultò positivo all’Epo. Ora ho finito e vorrei riposarmi. Tra poco entro in azione e non mi è mai capitato di tirare avanti per sei giorni filati”.

TUTTE LE NOTIZIE SUGLI EUROPEI ZURIGO2014/News

SEGUICI SU: Twitter: @atleticaitalia - hashtag: #Zurich2014 | Facebook:www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su: