Europei indoor, quante stelle tra le donne

27 Febbraio 2023

Talento da vendere nella rassegna in Turchia: le olimpioniche Mihambo e Thiam, e altre dieci campionesse d'Europa a Monaco. Bol, Mahuchikh, Hodgkinson tra le protagoniste più attese

di Marco Buccellato

Da Tokyo, passando anche per il titolo mondiale a Oregon22, arrivano a Istanbul le due medaglie d'oro olimpiche Malaika Mihambo e Nafissatou Thiam. Tante le big in gara con l'oro europeo di Monaco in bacheca: la stessa Thiam, Bol, Kambundji, Hodgkinson, Muir, Can,  Klosterhalfen, Mahuchikh, Murto, Vuleta-Spanovic e Schilder. Ancor più che nelle sfide maschili, attese gare di livello tecnico fuori scala.

VELOCITA' E OSTACOLI (60 metri, 400 metri, 60 metri ostacoli, staffetta 4x400)

60 METRI. Sono iscritte tutte le sprinter a podio nell'edizione di sei anni fa, a Belgrado 2017: la svizzera Mujinga Kambundji (bronzo), la polacca Ewa Swoboda (che vinse due anni dopo a Glasgow) e la britannica Asha Philip, che conquistò l'oro ma non è nel lotto delle favorite per Istanbul. Senza Dina Asher-Smith, sono l'elvetica e la polacca le più ambiziose per il ritorno sul podio, con l'altra britannica Daryll Neita. Nella storia dell'Euroindoor, un bronzo azzurro nel 1983 con Marisa Masullo. Medagliere: Germania fuori portata, ma per la Svizzera si presenta una ghiotta occasione per il secondo oro consecutivo, dopo il trionfo di Ajla Del Ponte a Torun, da lasciare in eredità alla campionessa mondiale Kambundji.

400 METRI. Femke Bol per il bis di Torun 2021, in una delle gare con l'oro già prenotato e un ipotetico podio al riparo da sorprese. L'olandese volante e la connazionale Lieke Klaver, assieme alla polacca Anna Kielbasinska, sono le atlete da seguire. La Bol è forse l'atleta più splendente dell'intero programma femminile, forte dell'incredibile record del mondo della scorsa settimana (49.26). Italia a podio nel 1978 con Rita Bottiglieri e nel 1984 a Goteborg con Erica Rossi. Il medagliere è dominato dalla Gran Bretagna con 7 ori, 2 argenti e 4 bronzi. 

60 METRI OSTACOLI. Un'altra Kambundji, Ditaji, la sorella minore della sprinter, ha sbalordito scendendo a 7.81, seconda prestazione europea stagionale dietro il 7.79 della finlandese Reetta Hurske, indubbiamente la più continua nella striscia invernale, tra le iscritte, e in continuo progresso. Nadine Visser, ancora Olanda-top, insegue il terzo oro consecutivo e migliora la condizione gara dopo gara. La francese Cyrena Samba-Mayela, iridata indoor in carica, è il quarto nome nel lotto delle favorite, in una gara dove non è iscritta la polacca Pia Skrzykowska, la numero uno del continente. Due podi azzurri nella storia dell'Europeo, ancora Rita Bottiglieri nel 1977 (bronzo) e nel 2013 con l'argento di Veronica Borsi. Medagliere segnato dall'epoca DDR, quattordici titoli.

STAFFETTA 4X400. Sei team per tre medaglie: tutto il podio di Torun, Olanda, Gran Bretagna e Polonia, oltre a Italia, Repubblica Ceca e Irlanda. Per l'oro, Olanda in pole position se nel quartetto Bol e Klaver faranno la differenza. Azzurre con borsino in trend positivo, per un altro piazzamento importante dopo il bronzo del 2019 a Glasgow, il secondo dopo quello dell'edizione 2002 a Vienna, e l'argento di Gent nel 2000 nella prima 4x400 donne dell'Euroindoor. Medagliere: Olanda per pareggiare il doppio titolo, già firmato dalla Polonia e in passato dalle bielorusse. In vetta con 4 titoli c'è la squadra russa.

MEZZOFONDO (800 metri, 1500 metri, 3000 metri)

800 METRI. La big è Keely Hodgkinson, ai suoi massimi livelli cronometrici nell'arena di Birmingham sabato scorso. La britannica cerca il secondo oro di fila, il terzo per l'UK, per suggellare la doppietta al pari di atlete quali Melinte, Shtereva, Buchel e Kovacs, uniche ad aver vinto due titoli. Dietro la favorita, fronte podio aperto per diverse specialiste, come la slovena Anita Horvat, la coppia svizzera Hoffmann-Werro, l'altra britannica Boffey con trend tecnico in ascesa. Italia con Elena Bellò reduce dalla eccellente prova di Birmingham con record italiano nei 1000 metri ed Eloisa Coiro. Medaglie azzurre: il bronzo di Elisa Cusma nell'edizione di Torino 2009. Medagliere: otto ori per la DDR.

1500 METRI. Ancora Gran Bretagna, nelle caviglie scozzesi di Laura Muir che dopo gli ori di Belgrado e Glasgow cerca il tris per eguagliare la romena Melinte, unica miler ad aver conquistato tre volte la corona europea indoor. Dietro la presumibile fuga per la vittoria, c'è sostanza per tante, la polacca Ennaoui, la romena Bobocea, le connazionali Kate Snowden e Ellie Baker, le collaudate Marta Pen (Portogallo) e Esther Guerrero (Spagna), le azzurre Federica Del Buono (bronzo nel 2015), Ludovica Cavalli e Sintayehu Vissa. Italia due volte d'oro con Possamai e Dorio nel 1981 e nel 1982. Il medagliere sorride alla Romania, 10 titoli.

3000 METRI. Iscritte due medaglie d'oro di Monaco: Konstanze Klosterhalfen (Germania, 5000) e la turca Yasemin Can (10.000), entrambe già all'argento europeo indoor sulla distanza più breve. Con la tedesca favorita, e la connazionale Hanna Klein in scia, un ventaglio di possibilità di gara ad altissimo livello anche per la britannica Melissa Courtney-Bryant, le azzurre Nadia Battocletti e Ludovica Cavalli, le spagnole Perez e Garcia. Italia: Agnese Possamai due volte all'oro e un argento, Silvia Weissteiner ultima medaglia (bronzo) nel 2007. Medagliere con UK in vetta (5 ori).

SALTI (alto, asta, lungo, triplo)

SALTO IN ALTO. Yaroslava Mahuchikh stella della specialità, oro uscente e campionessa continentale a Monaco in estate. Ucraina-top anche con Levchenko e Tabashnyk in crescita di condizione (Gerashchenko riserva), Italia con Elena Vallortigara bronzo mondiale di Oregon22 e l'1,95 stagionale di iscrizione. Diverse giovanissime in gara e già ai massimi livelli, come la serba Topic e l'olandese Weerman, poca continuità dalla britannica Lake e dalla tedesca Honsel, in sorprendente ascesa. La montenegrina Vukovic chiude il ventaglio delle migliori in pedana. Italia con palmarès da sogno: quattro titoli di Sara Simeoni (unica al poker insieme a Stefka Kostadinova), uno di Antonietta Di Martino, suo anche un argento come per Alessia Trost. Nel medagliere 10 ori alle tre Germanie: Est, Ovest e tutt'uno (ultimo oro e ultimo podio con la Friedrich nel 2009).

SALTO CON L'ASTA. La campionessa uscente è la svizzera Angelica Moser, cui difficilmente riuscirà il bis. Nel lotto delle migliori specialiste dell'inverno, sicuramente la slovena Tina Sutej, la finlandese campionessa di Monaco Wilma Murto, l'azzurra Roberta Bruni e la sempre agguerrita plurimedagliata Katerina Stefanidi. In ascesa la ceca Svabikova. Cenni storici: Italia mai a podio, due ori solo per la coppia russa Feofanova-Sidorova, che con Isinbaeva comandano il medagliere di specialità con 5 allori.

SALTO IN LUNGO. L'oro olimpico e mondiale Malaika Mihambo, che non ha mai vinto l'Europeo indoor, cerca la rivincita con Ivana Vuleta-Spanovic, dalla quale ha perso per tre centimetri all'europeo di Monaco in estate. Con la serba tre volte campionessa europea al coperto, aspirante al poker riuscito in passato solo a Heike Drechsler, la connazionale Gardasevic, accreditata della miglior misura stagionale (6,90), in un lotto di potenziali protagoniste che comprende anche, al netto del forfait dell'ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (oro a Torun), la britannica Sawyers, la svedese Sagnia e l'azzurra primatista mondiale U20 indoor Larissa Iapichino. Due medaglie in quota-Italia: l'oro di Fiona May nel 1998, il bronzo di Stefania Lazzaroni nel 1984. Medagliere: nove titoli complessivi alle tre Germanie (Est, Ovest e unica). 

SALTO TRIPLO. Assente la Bekh, c'è la campionessa uscente Patricia Mamona, per un doppio colpo portoghese consecutivo nel triplo assieme al compagno di specialità Pichardo. La lusitana guida anche l'elenco delle migliori in gara, dove le azzurre Dariya Derkach e Ottavia Cestonaro vantano, misure alla mano, la seconda e la quarta misura d'iscrizione. Assenze illustri anche con Peleteiro (maternità) e Makela (infortunio), spazio per ben figurare a nomi nuovi quali la turca Danismaz, la tedesca Wittmann e la slovena Filipic. Italia d'oro con Simona La Mantia nel 2011 (bronzo due anni dopo) e d'argento con Magdelin Martinez nel 2005. Nelle ultime quattordici finali, podio minimo con 14,24. Bellissima l'ultima finale di Torun, con tre atlete in un centimetro poco sopra i 14,50. Medagliere: undici metalli per le tripliste russe, di cui cinque d'oro.

PESO E EPTATHLON

PESO. Auriol Dongmo, ancora Portogallo, è oro uscente sia in Europa che nel contesto iridato. Nel frattempo, crescita esponenziale per l'olandese Jessica Schilder, che punta al bersaglio grosso. Stabile il borsino per la svedese Fanny Roos, argento due anni fa. Medagliere: le varie selezioni del blocco ex sovietico vantano dieci titoli, nonostante la ceca Helena Fibingerova ne abbia conquistati otto da sola. Con un podio, la Schilder riporterebbe a medaglia l'Olanda dopo venticinque anni.

PENTATHLON. Tutto il podio di Torun si ritrova a Istanbul, l'asso pigliatutto Nafissatou Thiam, l'olandese Noor Vidts e l'ungherese Xenia Krizsan, ma incombe la specialista più in condizione, la polacca Adrianna Sulek. Con un altro successo, la Thiam diventerebbe l'unica ad aver vinto tre volte il titolo, staccando Carolina Klüft, Katarina Johnson-Thompson e Antoinette Nana Djimou. Crescono le atlete nate dal 2000 in poi, l'olandese Dokter, la francese Cambours, l'ucraina Loban, l'irlandese O'Connor e l'ancora 19enne finlandese Vanninen. Italia con la primatista Sveva Gerevini, nona ai Mondiali indoor di un anno fa. Medagliere: assenti i colori azzurri, 4 ori alle russe, ma nelle ultime sei edizioni due successi a testa per Francia, Gran Bretagna e Belgio.

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