Dosso 7.16, fuori a testa alta ai Mondiali indoor

18 Marzo 2022

A Belgrado la sprinter azzurra manca la finale dei 60 per due centesimi. Sorpresa Kambundji, oro alla sprinter svizzera (6.96). Gerevini nona nel pentathlon, Randazzo 7,74 dodicesimo nel lungo (il greco Tentoglou 8,55)

Termina in semifinale il viaggio di Zaynab Dosso ai Mondiali indoor di Belgrado. La sprinter azzurra, dopo aver migliorato il proprio record italiano con 7.14 nella batteria della mattina, corre la semifinale con il tempo di 7.16, comunque significativo, ma per due centesimi non riesce ad approdare in finale, impresa mai riuscita a una velocista italiana in diciotto edizioni della rassegna iridata al coperto. Nella corsa per le medaglie, si materializza la sorpresa: trionfa la svizzera Mujinga Kambundji con 6.96, miglior crono mondiale 2022. La specialista delle prove multiple Sveva Gerevini, che dopo 25 anni riportava l’Italia ai Mondiali indoor nel pentathlon, chiude le cinque fatiche al nono posto con 4377 punti (oro alla belga Noor Vidts, 4929), migliorandosi in mattinata nei 60hs (8.35) e avvicinando nel pomeriggio il personale del lungo con 6,31. Proprio nel lungo, soltanto tre salti per Filippo Randazzo nella finale vinta dal greco Miltiadis Tentoglou con 8,55: il catanese non va oltre il dodicesimo posto con 7,74, senza accedere ai tre salti conclusivi. Undicesimo posto parziale nella prima giornata per il multiplista Dario Dester con 3262 punti: domani proseguirà il proprio percorso nell’eptathlon con 60hs, asta e 1000 metri. Ori al femminile per l’etiope Lemlem Hailu (8:41.82) nei 3000 e per la portoghese Auriol Dongmo con 20,43 nel peso. Nella seconda giornata, domani, saranno 12 gli azzurri in gara: attesissimo il campione olimpico Marcell Jacobs nei 60 metri, con batteria in mattinata, semifinale nel tardo pomeriggio e finale in serata. 

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60 METRI - “Avrei voluto poter dire… ‘sono una finalista mondiale’. E invece mi dispiace che in semifinale sia mancato qualcosa”. Resiste il tabù, mai nessuna italiana tra le otto regine dello sprint. Zaynab Dosso si ferma a pochi passi dalla storia, ma a testa altissima: del resto, il suo obiettivo era di quelli davvero ambiziosi, in un tale contesto planetario. La sprinter azzurra non si migliora nel turno intermedio, chiudendo al quarto posto con 7.16, crono che fino a stamattina era la cifra del record italiano, cancellata dal 7.14 sfoderato dalla 22enne reggiana in batteria. Nella gara che assegna i posti per la finale, Dosso trova una discreta reazione in uscita dai blocchi (0.151) ma non riesce a distendersi come altre volte nella fase lanciata, battuta dall’americana Mikiah Brisco (7.03, stesso tempo della polacca Ewa Swoboda nella prima semifinale), dalla svizzera Mujinga Kambundji (7.08) e per sei millesimi anche dalla neozelandese Zoe Hobbs. Brisco e Kambundji, due ore e mezzo dopo, rispettivamente argento e oro: una sfida durissima, dunque. Nel riepilogo delle tre semifinali, l’azzurra è complessivamente dodicesima, di fatto a due centesimi dalla qualificazione per la finale, che assegna l’ultimo pass con 7.14. Appunto, 7.14: lo stesso crono stampato in mattinata, ed è il motivo per cui la velocista che si allena a Roma con coach Giorgio Frinolli può rammaricarsi. Passata la delusione dei primissimi minuti, potrà sorridere ripensando a cosa ha combinato in questa stagione invernale: cinque volte sotto i sette e venti in poco più di un mese, una soglia che nella storia d’Italia era stata violata soltanto una volta, in passato, da Marisa Masullo nel 1983 (7.19). Destinazione outdoor, è tutta esperienza per cominciare a decollare anche nei 100 metri.

“Fino all’anno scorso pensavo ai 60 e basta, adesso invece non vedo l’ora di provare un 100 - le parole dell’azzurra, che comunque ha già vinto due titoli italiani all’aperto - In semifinale sono partita benissimo, poi ho patito mentalmente l’americana Brisco che andava via e mi sono un po’ irrigidita, non sono riuscita ad aprirmi. Peccato. Ma queste indoor mi hanno insegnato la consapevolezza. Non c’è la finale però guardo gli aspetti positivi: chi l’avrebbe mai detto di essere qui, a un Mondiale, su questi tempi? Oggi posso dire di essere soddisfatta di me stessa”.

ORO SVIZZERA - Aspetti Ewa Swoboda, sorprende tutti Mujinga Kambundji. La vittoria è comunque di un’europea nei 60 al femminile ma la favorita polacca si smarrisce già dallo start, invece è un fulmine la 29enne svizzera che in corsia esterna (ottava) impressiona con il quarto crono mondiale di ogni epoca (6.96), il secondo d’Europa a quattro centesimi dal primato della russa Irina Privalova (6.92 nel 1993), effetto di un capolavoro in uscita dai blocchi (0.116 il tempo di reazione) e di un lanciato da sogno. Dopo due bronzi mondiali (a Birmingham 2018 nei 60, a Doha 2019 nei 200), per Kambundji è la serata che vale una carriera, con un progresso di sette centesimi dopo quattro anni, nel momento più importante. Oro alla Svizzera nei 60 come già accaduto lo scorso anno agli Euroindoor di Torun con Ajla Del Ponte (e c’è chi incrocia le dita, o tocca ferro per domani, considerato chi vinse tra gli uomini…), argento e bronzo volano negli Stati Uniti, al collo di Mikiah Brisco (6.99) e di Marybeth Sant-Price (7.04). Solo quarta la Swoboda, per l’inezia di due millesimi di secondo. E altre due sprinter giamaicane finiscono praticamente sulla stessa linea, a loro volta a 7.04: Shericka Jackson quinta, Briana Williams sesta. Una finale fantastica, velocissima: l’ultimo sprint con due atlete sotto i sette secondi risale al 1995, ventisette anni fa. Una doppietta sub-7 capitata soltanto tre volte nella storia. 

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MULTIPLE -
Dopo la mattinata da 8.35 nei 60hs (primato personale), 1,68 nell’alto e 11,69 nel peso, con un ritardo di 41 punti rispetto alla tabella di marcia del suo record italiano degli Assoluti indoor di Ancona, Sveva Gerevini prosegue l’avventura nel pentathlon saltando 6,31 nel lungo, a soli tre centimetri dal 6,34 del Palaindoor. Con le spalle al muro, la cremonese trova la misura all’ultimo salto, dopo un 5,83 iniziale e un nullo millimetrico che poteva costarle carissimo. Invece il gran balzo finale le consegna la quinta piazza parziale e la decima posizione complessiva a una prova dal termine, con uno score di 3467 punti (-51 rispetto al record), mentre prende il largo la belga Noor Vidts capace di un notevole 6,60, e butta via una possibile medaglia la statunitense Chari Hawkins commettendo tre nulli. Gli 800 metri conclusivi (anticipati dal ritiro della britannica Katarina Johnson-Thompson mai realmente in gara) vedono l’azzurra al quarto posto con 2:13.77, per completare l’opera in nona piazza con il terzo risultato della carriera (4377).

“Una giornata che dedico al mio allenatore Pietro Frittoli, nei giorni scorsi è stato ricoverato in ospedale - le parole di Sveva - questa situazione mi ha un po’ condizionata, sono sensibile ed emotiva, ma spero di averlo reso fiero di questi risultati”. L’oro va alla belga Vidts con la world lead 2022 di 4929 punti (oltre i mille nei 60hs con 8.15, nell’alto con 1,83 e nel lungo già citato), l’argento alla polacca Adrianna Sulek con il primato nazionale di 4851, il bronzo alla statunitense Kendell Williams (4680). Per Dario Dester la prima giornata dell’eptathlon termina con l’1,96 nel salto in alto, alla terza prova, dopo una giornata segnata dal 7.01 nei 60, dal 7,30 nel lungo e dal 14,03 nel peso. Il primatista italiano fattura uno score complessivo di 3262 punti, con l’undicesimo posto al termine del day 1: in testa il campione olimpico del decathlon Damian Warner con 3649, soltanto due lunghezze di vantaggio sullo svizzero Simon Ehammer (3647).

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LUNGO - Non il Mondiale che aveva in testa Filippo Randazzo, dodicesimo nella finale diretta del salto in lungo, fuori dai tre salti di finale: il 7,74 centrato al primo ingresso in pedana è misura che non rispecchia per nulla il valore del siciliano, rimasto lontano anche dagli otto metri tondi incassati agli Assoluti indoor nell’unica altra uscita stagionale. Soltanto abbozzato il secondo salto (5,74), nullo di poco il terzo. “Le giornate storte capitano, penso di essere anche stato sfortunato”, la chiosa dell’azzurro, ottavo nella finale delle Olimpiadi di Tokyo nello scorso agosto. Scatenato il greco campione olimpico Miltiadis Tentoglou, dominatore con la migliore misura dell’anno (8,55, poi anche 8,51 all’ultimo salto), argento in extremis per lo svedese Thobias Montler, 8,38 nel salto finale, per il bronzo festeggia con 8,27 lo statunitense Marquis Dendy.

LE ALTRE FINALI - Niente tripletta Etiopia nei 3000 al femminile: ma oro e bronzo sì, merito dell’azione dirompente della neo campionessa mondiale Lemlem Hailu (8:41.82) e di Ejgayehu Taye (8:42.23). A negare il monopolio degli altipiani è la statunitense Elle Purrier St. Pierre che si insinua tra le due africane e strappa l’argento (8:42.04). Nel peso, l’ultimo turno è scoppiettante: l’americana Chase Ealey inventa il record continentale con 20,21, la portoghese Auriol Dongmo risponde con un 20,43 da mondiale stagionale: è oro, relega la statunitense all’argento e comanda il podio completato dall’olandese Jessica Schilder (19,48 bronzo). Nei 400 al femminile, miglior crono delle semifinali per la giamaicana Stephenie Ann McPherson (51.26) nel testa a testa con l’olandese Femke Bol (51.28), mentre la bahamense Shaunae Miller-Uibo offre un’impressione di brillantezza controllando nell’altra semifinale (51.38). Al maschile, eliminato il belga Julien Watrin che era stato il più efficace nelle batterie (45.88 in mattinata), scende sotto i 46 secondi in semifinale soltanto lo svedese Carl Bengtstrom (45.92).

TV E STREAMING - I Campionati Mondiali indoor di Belgrado, in programma da venerdì 18 a domenica 20 marzo, saranno trasmessi integralmente dalla Rai, tra dirette tv su RaiSport+HD e streaming su RaiSport Web. Il palinsesto prevede dirette televisive sul canale 58 con i seguenti orari: venerdì dalle 9.30 alle 11.45 e dalle 17.10 alle 22.10, sabato dalle 18 alle 21.45, domenica dalle 16.45 alle 20.40. Negli orari non coperti dalla diretta tv è previsto lo streaming su RaiSport Web, con “finestre” televisive all’interno delle dirette di altri sport.

naz.orl.

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