Donato: ''Ci vediamo in finale''

12 Agosto 2014

Le dichiarazioni post-gara degli azzurri impegnati nella sessione mattutina della prima giornata degli Europei di Zurigo

Fabrizio Donato (triplo): "Il primo pensiero dopo la qualificazione è stato per mio padre Domenico che purtroppo in questo periodo sta poco bene. Gli ho telefonato e gli ho detto: "Tutto a posto, ci vediamo in finale!". Sinceramente la pedana era troppo corta per la mia rincorsa lunga e mi ha scombinato il primo salto. Nel secondo, invece, mi sono ritrovato a tagliare un po' gli ultimi passi e anche la chiusura non è stata impeccabile. E' un vero peccato che anche stavolta non possiamo essere tre azzurri in finale. Il sogno che abbiamo è quello di salire un giorno tutti e tre sul podio. Mi dispiace molto per Greco, Daniele oltre che un compagno di allenamento è come un fratello per me. Ora dobbiamo stargli tutti vicini e fargli sentire il calore dell'atletica italiana".

Fabrizio Schembri (triplo): "Qualificazione più difficile del previsto. Arrivo da un'annata complicata in cui non sono riuscito a sviluppare al massi quello per cui ho lavorato tanto. Oggi con 16,52 e un pizzico di fortuna sono saltato in finale. Daniele Greco ha tutta la mia stima, è un talento mostruoso e spero che si rimetta presto e torni a saltare come sa fare lui".

Marzia Caravelli (100hs): "Ho fatto pochissime gare quest'anno e mi mancava un po' di rodaggio, ma esordire con 12.98 mi soddisfa. La prima volta sotto i 13 secondi in questa stagione, la quinta in carriera. Stasera in semifinale ci saranno altre tensioni. Ma considerando che anche il vento (-1.1) non ci ha aiutato stamattina, spero di fare ancora meglio".

Matteo Galvan (400m): "Sulla carta la mia sembrava la batteria più difficile, poi si è rivelata la più facile soprattutto in termini di riscontri cronometrici. Ho sbagliato la tattica di gara: l'idea era di partire forte per cercare di controllare nel finale ed invece sono passato piano ed ho chiuso abbastanza forte. Diciamo che oggi sono stato fortunato, ma in semifinale bisognerà pensare a correre forte e basta".

Davide Re (400m): "Speravo di far meglio, anche se questo alla fine è il mio secondo miglior tempo di sempre. Non sono passato fortissimo ai 200 metri e questo ha pesato sul crono finale. Spero di rifarmi in staffetta".

Yuri Floriani (3000SC):"Oggi era importante fare una gara con la testa. Anche se era dall'Europeo per Nazioni che non correvo i 3000 siepi, sinceramente non puntavo a superare il turno con i tempi di ripescaggio. La finale ha perso un protagonista annunciato come lo spagnolo Garcia caduto malamente all'ultima barriera. Per quello che mi riguarda darò il meglio per rosicchiare qualche posizione".

Patrick Nasti (3000SC): "Ci ho provato, ma era gara troppo tattica. All'inizio mi sono messo davanti e mi sembrava tutto abbastanza facile anche se speravo che qualcuno tirasse. Purtroppo quando è arrivato il momento decisivo del cambio di ritmo, anche se la testa c'era, le gambe non giravano più. Il voto che mi do: quattro".

Roberta Bruni (asta): "Non è andata, è stata la gara peggiore della stagione. A livello tecnico e fisico mi sentivo ebbene, ma forse mi manca un po' di cinismo in più. L'ultimo salto a 4,35 era fatto, ma non so come l'ho buttato via. Forse pago ancora le conseguenze di quasi un anno di stop, ma vi giuro che tornerò a saltare come so fare".

Sonia Malavisi (asta): "Purtroppo anche qui è andata a finire come nelle altre gare di questa stagione. Bene le prime misure fatte senza errori e poi mi è mancato qualcosa per salire ancora. Il migliore assalto a 4,35 è stato il terzo, ma ormai era troppo tardi. Da Zurigo mi porto a casa l'esperienza e la lezione di come dover gestire gare di questo livello dove conta soprattutto fare subito i salti giusti".

Irene Siragusa (100m): "Sono felicissima! 11.47 è il mio secondo risultato di sempre. E quando ho visto che accanto ci è apparsa quella piccola "q" che vuol dire qualificazione ho fatto un salto di gioia. Correre poi vicino ad una campionessa come Ivet Lalova è stata un'emozione indescrivibile. Lei è il mio mito fin da piccola ed oggi eravamo una accanto all'altra sui blocchi di partenza. Non mi sembrava vero! Cosa mi aspetto dalla semifinale? Correre forte e magari fare il personale".

Audrey Alloh (100m): "Veramente il miglior modo di iniziare questa avventura. Colpa di qualche passettino di troppo ho perso qualcosa in partenza, ma poi mi sono rifatta nel finale. Batteria velocissima con tanto di miglior crono europeo (11.03, ndr) della Soumarè. La pista è reattiva e spinge parecchio. Dal canto mio in semifinale spero di limare il personale (11.42), sarebbe proprio ora di scendere sotto gli 11.40!"

Leonardo Capotosti (400hs): "Il primo obiettivo era conquistare la semifinale e l'ho raggiunto. Il crono è discreto, ma mi ha permesso di centrare il passaggio diretto. Non era così scontato anche perchè partivo con avversari accreditati meglio di me. Ora in semifinale, spero di avere l'occasione giusta per scendere finalmente sotto i 50 secondi".

Federica Del Buono (1500m): "La mia prima esperienza ad un Campionato Europeo assoluto e sono in finale! In batteria ad un certo punto mi sono ritrovata chiusa e pensavo che non sarebbe stato facile uscire dal tunnel delle avversarie. L'importante era reagire e quando ho deciso di partire per la volata ero fiduciosa che, dopo il bel riscontro sugli 800 di Pergine (2:01.80, ndr), nel finale potevo giocarmela al meglio. La finale? Ora niente giri mentali perchè non ho nemmeno 20 anni e da questa esperienza ho soltanto da guadagnarci. Se la Aregwai e la Hassan decideranno di andare forte, magari sarà l'occasione per migliorare ancora il personale, altrimenti se sarà una gara tattica proverò a piazzarmi. Senza timori".

Margherita Magnani (1500m): "Gara lenta, al primo chilometro viaggiavo al ritmo del mio passaggio sui 3000. Sentivo di averne e visto come si stava mettendo l'andatura non ci ho pensato troppo a mettermi davanti all'inzio. L'idea era quella di uscire bene ai 400 metri per sfruttare al meglio la volata finale. Purtroppo, complice un'avversaria, ho perso un appoggio a 350 metri dall'arrivo e mi sono ritrovata in coda. Troppo tardi per recuperare. Ed ora dentro mi scorrono solo rabbia e delusione". 

Alessio Giovannini

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