Di padre in figlia: Greta Donato primo titolo

23 Luglio 2023

Nei Tricolori junior di Grosseto la 17enne triplista vince con 13,13 (+65 cm di progresso), esulta papà Fabrizio bronzo olimpico: “Il successo più emozionante della famiglia”. Nnachi 4,20 nell’asta

Papà Fabrizio è salito sul podio olimpico del triplo, bronzo a Londra nel 2012, ha vinto medaglie su medaglie, ma sensazioni come quelle di oggi non le aveva mai provate: “È questo il titolo più emozionante della famiglia”. Il primo tricolore della carriera per Greta Donato con 13,13 (+2.0) nel triplo e un super progresso di 65 centimetri, nell’ultima giornata dei Campionati italiani juniores a Grosseto. Parla chiaro il cognome: è la figlia del grande campione azzurro e dell’ex primatista italiana dei 400 metri Patrizia Spuri. A diciotto anni ancora da compiere, si dedica alla specialità solo da pochi mesi dopo aver iniziato con il lungo e sta crescendo nel gruppo delle Fiamme Gialle seguito dal papà a Castelporziano che tra gli altri comprende il neoprimatista italiano Andy Diaz, a sua volta presente in tribuna per festeggiarla. L’astista Great Nnachi (Battaglio Cus Torino) supera con sicurezza la misura di 4,20 quando si avvicina il momento in cui potrà finalmente partecipare a un campionato internazionale in maglia azzurra, gli Europei under 20 di Gerusalemme (7-10 agosto). Sotto un sole bollente, vento contrario sui 200 metri che vedono il ritorno vincente di Eduardo Longobardi (Fiamme Gialle Simoni), argento continentale U18, in 21.13 (-1.4) e il successo di Carlotta Fedriga (Edera Atl. Forlì) con 24.16 (-2.0) davanti alla campionessa del lungo Marta Amani (Cus Pro Patria Milano, 24.19). Doppietta nel mezzofondo per il trentino Simone Valduga (Us Quercia), padrone dei 1500 in 3:57.78 dopo aver già trionfato sui 3000 siepi, invece al femminile assolo di Matilde Prati (Fondazione Bentegodi, 4:24.05). Si migliora la discobola Sofia Coppari (Atl. Fabriano) con 51,11 al primo lancio. Nei 400 metri domina Matteo Di Benedetto (Team-A Lombardia, 47.34) e si ripete Nancy Demattè (54.76) che poi conduce al titolo la 4x400 dell’Us Quercia Rovereto con Sofia Trettel, Giulia Tonolli e Samira Manai in 3:48.60.


RISULTATI

PROGRAMMA ORARIO e INFO UTILI

FOTOGALLERY (di Francesca Grana/FIDAL)


GRETA TRICOLORE
- Aveva poco più di tre anni quando il pubblico ha iniziato a conoscerla, sulle spalle di papà Fabrizio nel giro d’onore per la medaglia d’oro agli Europei indoor del 2009 a Torino. Ora c’è lei a gioire per una vittoria, ai Tricolori under 20, e nella stessa specialità. Al quarto salto Greta Donato (Fiamme Gialle Simoni) atterra lontano, si rende subito conto che la misura può valere il primo posto, aspetta il risultato davanti al tabellone, poi quasi non ci crede: 13,13 (+2.0) con un miglioramento gigantesco. In pedana entrava con un record personale di 12,48 e poche gare all’attivo nel triplo, mentre nelle scorse stagioni si è cimentata soprattutto nel lungo. Pochi minuti prima, nel terzo turno, era già riuscita a crescere con 12,62 mentre all’ultimo tentativo piazza anche un 12,78. Ed è appena al primo anno di categoria, visto che è nata il 1° novembre del 2005. “Non me l’aspettavo di migliorare così tanto - racconta - e sono felicissima, non ho parole. Sapevo di poter fare meglio rispetto alla stagione indoor e anche alla prima parte quella all’aperto, ma non fino a questo punto. Un’emozione unica, non avevo mai indossato questa maglia tricolore e sicuramente vorrò conquistarla di nuovo anche in futuro”. “Ho una triplista in casa? Non so - risponde Fabrizio Donato, in bacheca anche l’oro europeo outdoor del 2012 a Helsinki - ma dobbiamo parlare con la mamma Patrizia perché spinge ancora per i 400 metri... A parte gli scherzi, Greta sta facendo un percorso di crescita iniziato ormai tanti anni fa, rispettando i suoi tempi. Da tecnico credo molto nel lavoro e nella tutela del talento, comincia oggi la sua carriera e vediamo cosa farà da grande. Forse è questo il titolo più emozionante della famiglia Donato. Un’emozione particolare, diversa, che non ho mai provato. E per provare qualcosa di diverso vuol dire che oggi Greta ha fatto qualcosa di veramente straordinario”. Sul podio è affiancata dalla campionessa indoor Mifri Veso (Atl. Brugnera Friulintagli), seconda con 12,87 (+0.1) a soli dieci centimetri dal suo primato, e da Claudia Tessitore (Formia Atl. Leggera), 12,73 ventoso (+2.8).

ASTA GREAT - Non è la prima volta che accade, ma la gara di Great Nnachi nell’asta prende il via quando sta per finire quella di quasi tutte le altre. Dopo una lunga attesa, e con vento trasversale in pedana, la 18enne del Battaglio Cus Torino sbaglia nel primo salto a 3,70 che invece riesce a Irene Turazza (Fondazione Bentegodi Verona), poi seconda in classifica davanti alla compagna di club Martina Raffaeli (3,50). La piemontese sceglie di passare a 3,75 con successo e da lì prosegue spedita anche a 4,00 e 4,20. Nel secondo tentativo a 4,33 si spezza l’asta, senza conseguenze, e chiude con tre nulli ma in ogni caso è una riprova del suo stato di forma all’indomani del 6,17 nel lungo.

200 - È partita tardi la stagione di Eduardo Longobardi (Fiamme Gialle Simoni), all’inizio di luglio, ma l’argento europeo under 18 dei 200 metri si riporta già vicino ai livelli dell’anno scorso. Sul traguardo timbra il crono di 21.13 controvento (-1.4) dopo uno start fin troppo veloce per avere la meglio su Daniele Groos (Atl. Futura Roma), al personale in 21.26, e Davide Sergio Pinelli (Atl. Reggio, 21.51) che precede il semifinalista mondiale Loris Tonella (Atl. Biotekna, 21.54). Ancora più forte la brezza in faccia nella gara femminile, dove è il giorno di Carlotta Fedriga (Edera Atl. Forlì) in 24.16 (-2.0). La romagnola che proviene da una famiglia votata all’atletica (mamma Giuliana Spada, ex primatista italiana delle prove multiple) resiste al rientro di Marta Amani (Cus Pro Patria Milano, 24.19): niente doppietta in questa edizione per la lunghista, terza è Agnese Musica (Pol. Novatletica Chieri, 24.58).

400 - Bis tricolore per Nancy Demattè (Us Quercia). La trentina conferma il titolo nei 400 metri con una prova efficace in 54.76, a tre decimi dal personale dell’anno scorso. Se la seconda piazza è saldamente nelle mani di Clarissa Vianelli (Pol. Novatletica Chieri, 55.36) all’indomani del successo nella staffetta, il terzo posto va a Camilla Rossi (Toscana Atl. Empoli Nissan, 55.73 PB) in rimonta su Sara Cirillo (Fiamme Gialle Simoni, 55.76). Nella gara maschile Matteo Di Benedetto (Team-A Lombardia) fa il vuoto dietro di sé in 47.34 e ribadisce il salto di qualità compiuto quest’anno. Per gli altri gradini del podio è invece il fotofinish che dà ragione a Luca Marsicovetere (Libertas Atl. Forlì, 48.59) davanti a Cosimo Paggini (Libertas Unicusano Livorno), sceso a 48.60.

LANCI - Subito il record personale al primo lancio. Nel disco Sofia Coppari (Atl. Fabriano) deposita in cassaforte il tricolore con una spallata a 51,11 dopo aver già vinto nella rassegna invernale. Continua a crescere la marchigiana, ma anche l’umbra Maria Calabresi (Bracco Atletica) si migliora in avvio di gara con 48,41, terza invece la veneta Tarè Miriam Bergamo (Assindustria Sport, 47,52). Al maschile è la stagione di Stefano Marmonti (Soi Inveruno), già campione in febbraio: ora il lombardo agguanta il titolo nella rassegna estiva con 51,30. Di nuovo secondo Gioele Tengattini (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, 49,80) come nel peso. Un centimetro in più consegna il terzo posto a Leonardo Selmani (Cus Pro Patria Milano, 47,63) su Pietro Dal Soglio (Atl. Vicentina, 47,62).

SALTI - Basta il primo ingresso in pedana al bresciano Kelvy Bruno Okunbor (Atl. Virtus Castenedolo) per mettere le mani sul tricolore con il personale di 15,29 (+1.2) nel triplo. Ma è una gara in cui riescono a superare se stessi anche Mattia De Angelis (Asa Ascoli Piceno) a 14,99 (+1.9) e Edoardo Babato (Atl. Riviera del Brenta), 14,94 (+1.6). Nell’alto aggiunge un altro centimetro al suo primato il 17enne Matteo Sioli (Euroatletica 2002) con 2,13 alla seconda prova dopo essersi assicurato il successo a 2,10 nel match con Andrea Pozza (Atl. Vicentina) che salta 2,07, doppio terzo posto per Filippo Rodeghiero (Assindustria Sport) e Gabriele Avagnina (Cus Genova) a 2,01.

MEZZOFONDO - È ancora Simone Valduga a dettare legge sulla pista dello stadio Zecchini. Stavolta il trentino dell’Us Quercia domina anche nei 1500 con una gara di testa e chiude in 3:57.78 dopo il titolo già vinto sui 3000 siepi. Per il secondo posto riesce a spuntarla Elmehdi Bouchouata (Interflumina è più Pomì, 3:58.40) seguito da Nicola Baiocchi (Atl. Livorno, 3:58.56) e Gabriele Angiono (Battaglio Cus Torino, 3:58.66). Sul velluto nella gara femminile Matilde Prati (Fondazione Bentegodi), campionessa indoor che completa la doppietta stagionale in 4:24.05. La veronese corre di nuovo sul ritmo, come negli 800 dove si è vista superare a pochi metri dal traguardo, ma qui si impone per distacco mentre finisce seconda la siciliana Gilda Maria Arceri (Pol. Real Paceco, 4:30.62) che sorprende Arianna Algeri (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, 4:31.48).

STAFFETTE - Quasi cinque secondi di vantaggio per il team dell’Us Quercia Rovereto (Sofia Trettel, Giulia Tonolli, Samira Manai e la campionessa individuale Nancy Demattè) nella 4x400 femminile sulla Bracco Atletica (3:53.49 nell’altra serie), terzo crono del Cus Parma (3:56.06). Sempre in testa al maschile il Battaglio Cus Torino (Davide Gariglio, Edoardo Siliquini, Andrea D’Ottavio, Gabriele Angiono) che vince in 3:17.74 staccando Pro Sesto Atletica Cernusco (3:19.55) e Atletica Futura Roma (3:19.66).

l.c.

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