Decolla Molinarolo: “Salti e consapevolezze”

15 Novembre 2023

Su Atletica TV la prima azzurra in una finale mondiale dell’asta. “Ho imparato a gestirmi. A Tokyo sono entrata da 32esima su 32, adesso capita di trovarmi in mezzo alle big. Roberta Bruni mi ha ispirato e rimane il mio idolo”

“La mia parola, la parola di quest’anno, è ‘consapevolezza’. Ho fatto un lavoro su me stessa pensando a vivere le gare un salto alla volta”. Elisa Molinarolo è stata la prima astista azzurra a raggiungere una finale ai Mondiali, grazie al salto di 4,65 a Budapest in qualificazione. Mentre si prepara per un 2024 pienissimo di impegni e obiettivi, si racconta nella puntata settimanale di AtleticaTalk: la vita da saltatrice e i viaggi in macchina con le aste al seguito, il Palaindoor di Padova come seconda casa, il team che la accompagna, a partire da coach Marco Chiarello. Il 4,68 di Chiari, nella più grande gara di sempre dell’asta azzurra femminile coincisa con il 4,73 di Roberta Bruni, ha coronato una stagione di crescita che l’ha portata nell’élite internazionale della specialità. “Ho imparato a gestirmi - le sue parole - a fare un salto in meno in riscaldamento, ad avere più cura nei dettagli post gara. Ai Mondiali siamo arrivati pronti sotto tutti i punti di vista, dalla parte fisica a quella mentale. Tra un salto e l’altro sono riuscita a ‘scollegarmi’. Ho fissato per minuti e minuti il cielo di Budapest anche per non guardare cosa stessero facendo le altre, come invece mi accadeva in passato, per esempio a Eugene. Ho cominciato a gareggiare ad alto livello, un meeting dopo l’altro: l’ho sempre visto fare alle super big e ora mi ci sono trovata un po’ in mezzo”.

Viene dalla ginnastica, e non è una novità, il percorso è piuttosto classico per questa specialità. “Il salto con l’asta è molto acrobatico - spiega la veneta delle Fiamme Oro, dialogando anche con il direttore di Atletica Fausto Narducci - dal momento in cui ci si stacca da terra è tutta ginnastica. Bisogna sapere dove si è nello spazio, in che posizione rispetto all’asticella, ci sono tanti piccoli dettagli che si possono curare e io lo faccio con Mattia Costa, l’allenatore della parte ginnica, con cui svolgo un allenamento settimanale il venerdì mattina”.

Anche il basket freestyle e il pattinaggio su ghiaccio, prima di approdare all’atletica. “Ero in pedana quando nel 2013 Roberta Bruni saltò 4,60 da junior, io facevo 3,70. Vederla volare è stato qualcosa di incredibile, una fonte di stimolo e di ispirazione. Oggi abbiamo un ottimo rapporto e rimane il mio idolo. Quest’anno in Nazionale ho anche legato molto con Larissa Iapichino: agli Euroindoor di Istanbul ci siamo trovate a chiacchierare fino a tarda notte e siamo state compagne di stanza a Budapest, siamo sulla stessa lunghezza d’onda, è nato un bel rapporto”.

Glasgow, Roma, Parigi, le tappe simbolo del 2024. “Il Mondiale indoor è un obiettivo (è stata ottava nel 2022 a Belgrado, ndr) ma essendoci finale diretta a 12 bisognerà capire se ci saranno rinunce. L’Europeo in casa… beh, non vedo l’ora di rientrare all’Olimpico dove ho gareggiato nel mio primo Golden Gala. A Budapest c’erano così tante bandiere bianche verdi e rosse dell’Ungheria che quasi mi sembrava un anticipo di Roma 2024. E poi l’Olimpiade: a Tokyo sono entrata da 32esima su 32, ora sono 13esima nella Road To Paris. Punto però al ‘minimo’ di 4,73”.

GUARDA LA PUNTATA CON ELISA MOLINAROLO 

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