Dal Molin 7.68 ad Ancona

29 Gennaio 2018

Il primatista italiano e argento europeo 2013 dei 60hs, alle seconda uscita dopo una lunga assenza, centra lo standard di iscrizione per i Mondiali indoor.

Paolo Dal Molin c'è e l'atletica azzurra gli dice bentornato. Oggi pomeriggio ad Ancona il 30enne delle Fiamme Oro, alessandrino di adozione, ha fatto il vuoto nella finale dei 60hs in 7.68, dopo aver dominato anche la batteria in 7.74. Erano quattro anni che il recordman nazionale (7.51) e vicecampione europeo 2013 delle barriere non riusciva ad esprimersi su un crono del genere che rappresenta lo standard di iscrizione (7.70) per i prossimi Campionati del Mondo indoor di Birmingham (1-4 marzo). L'ostacolista azzurro si lascia così alle spalle una serie di stagioni in cui i problemi fisici sono stati il suo più grande ostacolo. "E' stato un calvario - racconta Dal Molin, nato a Yaoundé in Camerun, da padre camerunense e madre bellunese, e trasferitosi in Italia all’età di 10 anni per stabilirsi in provincia di Alessandria - ma ora riesco finalmente ad affrontare le cose in maniera diversa, con più tranquillità sia in allenamento che in gara. Ho fatto la scelta di vita di trasferirmi a Formia dove da aprile del 2017 ho trovato una nuova guida tecnica in Santiago Antunez, il maestro cubano degli ostacoli che fa parte del pool dei coach stranieri individuati dalla FIDAL. E' stato l'allenatore che ha portato al titolo olimpico due giganti come Anier Garcia e Dayron Robles e se oggi sto tornando a essere quello di una volta lo devo a lui e al fisio Emanuele Restuccia".

Che effetto ti ha fatto rivedere finalmente il tuo nome accanto ad un risultato del genere?
"Non posso che esserne contento. Il primo obiettivo di quest'anno è quello di ritrovare il piacere andare sui blocchi di partenza. Domenica scorsa nell'esordio di Formia (7.82 in batteria e 7.80 in finale, ndr) non avevo completamente il controllo di quello che stavo facendo. Oggi, invece, ho fatto quello che volevo fare e me ne vado a casa con un bel peso in meno: aver finito quattro gare in sette giorni senza problemi. Ci metto ancora un po' ad ingranare, prima partivo con il sinistro avanti e ora con il destro, ma si può progredire e lavorerò per riuscirci".

(da fidal.it)



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