Daegu: le medaglie della terza giornata



La terza giornata dei XIII Campionati del mondo di Daegu ha regalato emozioni e verdetti sorprendenti, anche oltre le aspettative. Finale spettacolare sui 110 ostacoli e successiva squalifica di Dayron Robles (respinto il ricorso di Cuba per la restituzione della medaglia d'oro), storico oro del Botswana nei 400 femminili con Amantle Montsho. Grande finale nell'asta maschile con oro al giovane polacco Wojciechowski, che assieme all'incredibile cubano Borges lascia solo il bronzo al favorito Lavillenie. Oro dei 100 femminili alla sprinter più veloce della stagione, la statunitense Carmelita Jeter, e infine l'exploit di Valerie Adams, che con l'oro già al collo nel getto del peso, si supera fino a un 21,24 d'altri tempi. Infine, le semifinali dei 400 maschili che hanno promosso i favoriti LaShawn Merritt e Kirani James e che hanno visto l'uscita di scena di Oscar Pistorius. Domani, oltre alla finale dei 400 maschili, spettacolo assicurato con le finali del salto con l'ast femminile (con la Isinbayeva desiderosa di riscatto), la finale degli 800 metri maschili con il primatista del mondo Rudisha alla ricerca del primo oro iridato, la finale del disco maschile e dei 3000 siepi femminili (Kenya ancora a caccia di medaglie nel mezzofondo) e la conclusione dell'eptathlon.

110 metri ostacoli

In serata è arrivata la squalifica per Dayron Robles, giudicato reo di aver danneggiato il cinese Liu Xiang negli ultimi due ostacoli, nella fase discendente, quando la mano destra del cubano (che arretrava) e la mano sinistra del cinese (che avanzava) sono entrate per due volte in contatto, con immagini rese nitide dalla ripresa televisiva rallentata. Nel momento del duplice contatto Robles era in vantaggio, in quinta corsia, con Liu Xiang in rimonta (in sesta). La pista aveva sancito l'oro per Robles in 13"14 (vento -1.1), l'argento al formidabile Jason Richardson in 13"16, il bronzo per il cinese Liu in 13"27, nonostante la perdita di parte dell'assetto. L'altro grande atteso della serata, David Oliver, ha travolto con la consueta foga il primo ostacolo ed è rimasto subito tagliato fuori dalla lotta per la medaglia d'oro. Pulitissimo Richardson, in terza corsia. L'oro viene, dopo il ricorso ed in attesa del controricorso del team cubano, a Richardson, l'argento a Liu, il bronzo al campione d'Europa Andy Turner in 13"44, lo stesso tempo di David Oliver, quarto.

100 metri femminili

Carmelita Jeter porta agli Stati Uniti il settimo oro nella storia dei campionati del mondo. Lo fa con una corsa di grande efficacia, pulita, riuscendo a recuperare il gap iniziale inflitto dalla formidabile partente Shelly-Ann Fraser, la piccola giamaicana che in semifinale aveva giocato le carte migliori proprio in partenza e destando un'enorme impressione. In finale i pronostici, che vedevano la statunitense favorita, sono stati rispettati. La Jeter ha chiuso in 10"90 contro un vento misurato in -1.4, una costante di questo mondiale che ha vanificato la realizzazione di tempi di grande significato tecnico. Per la Jeter, due bronzi a Osaka e Berlino, è il punto più alto di una carriera iniziata ad alto livello solo in età matura. Dall'ottava corsia è spuntata, potentissima, Veronica Campbell-Brown, l'unica giamaicana a riuscire a salire sul podio mondiale, argento in 10"97. Bronzo a Kelly-Ann Baptiste, freccia di Trinidad & Tobago, in 10"98, che permette al paese caraibico di onorare il podio iridato per la prima volta. La Fraser si è spenta negli ultimi trenta metri, esaurita la spinta iniziale. Solo sesta Kerron Stewart, settima l'unica velocista europea in finale, Ivet Lalova.

Salto con l'asta maschile

Una delle gare di più alto livello tecnico delle prime tre giornate del mondiale con l'esito, parzialmente a sorpresa, dell'oro del polacco Pawel Wojciechowski, il più giovane tra i finalisti, salito recentemente a 5,91 e miglioratosi improvvisamente a grandi misure la scorsa stagione. La gara è partita nel segno del francese Renaud Lavillenie, con in soli tre salti si è portato a 5,85, nettamente al comando. A 5,90 la gara si è decisa in favore del polacco, che ha superato la misura col secondo tentativo a disposizione. Lavillenie ha falito tre volte, e ha lasciato persino l'argento al formidabile cubano Lazaro Borges, autore della gara della vita, con ben tre primati nazionali realizzati nella stessa sera. Prima ha eguagliato il limite da lui stesso detenuto con 5.75 alla terza prova, poi 5,85 al primo stupefacente assalto, infine il 5,90 al terzo tentativo che ha dato a Cuba un argento storico in una specialità mai onorata a livello mondiale. Borges, miglioratosi moltissimo tecnicamente quest'anno, era già stato visto in competizioni globali, ma la sua tecnica, fino a quest'anno, lasciava molto a desiderare. Per la Polonia, nonostante grandi campioni del passato come Slusarski e Kozakiewicz, è il primo oro e la prima medaglia in un campionato del mondo. Con 5,85, quarto e quinto l'altro polacco Michalski ed il tedesco Mohr. In sette hanno superato i 5,75. Per Lavillenie è il secondo bronzo mondiale consecutivo, più amaro del primo.   Paura per il ceko Kudlicka: l'asta si è spezzata e il moncone lo ha ferito al costato, graffiandolo vistosamente. Secondo incidente simile, ma meno pericoloso in volo, per il russo Starodubtsev.

Getto del peso femminile

La miglior finale da quella di Parigi 2003, condita dall'exploit, a medaglia d'oro conquistata, di Valerie Adams, che con 21,24 (record nazionale) eguaglia il record dei campionati detenuto dall'edizione di Roma dalla russa Lisovskaya, una prestazione assolutamente inattesa e detonante. Finale eccellente, dicevamo, con la bielorussa Nadzeya Ostapchuk che al quinto turno ha conquistato l'argento con 20,04, sfilandolo dal collo della statunitense Jill Camarena-Williams, portatasi a 20,02 al quarto lancio. Vicina ai 20 metri (19,97) la giovane cinese Gong Lijiao, che scende dl podio conquistato a Berlino due anni fa. Quinta la sorprendente russa Kolodko, una ventunenne che in un solo anno si è migliorata di tre metri (!), e che può ben rappresentare il futuro della specialità. La serie della Adams: 19,37 - nullo - 20,04 - 20,72 - nullo - 21,24.

400 metri femminili

Bellissima finale, dominata dal duello messo in scena tra Amantle Montsho, campionessa d'Africa con la divisa del Botswana, e Allyson Felix, che tentava l'assalto al doppio oro 400-200 metri. Il primo round della Felix si è risolto in un argento, per quanto bellissimo, sconfitta per soli tre centesimi dalla Montsho, al termine di una lungo spalla a spalla in rettilineo, in corsie vicine. Per la Montsho il record nazionale in 49"56, per la statunitense 49"59, il bronzo alla caparbia russa Kapachinskaya, rinvenuta in rettilineo e terza in 50"24. Quarta l'altra americana McCorory in 50"45. Fuori dal podio le due giamaicane Williams e Williams-Mills, spenta in settima posizione la campionessa in carica Sanya Richard-Ross, parzialmente imbottigliata dalla prima corsia assegnatale. Per il Botswana è il debutto nel medagliere, per l'Africa il secondo oro mondiale sui 400 femminili dopo quello della senegalese Thiam a Edmonton.

400 metri maschili, semifinali

Eccellente impressione di Kirani James, che domina la sua serie e rallenta vistosamente negli ultimi trenta metri, chiudendo in 45"20 senza sforzo. E' padrone della situazione e ha mezzi fisici straordinari. Nella finale, solo l'inesperienza e l'emozione potranno danneggiarne la prestazione. Il più rapido di tutti è ancora Merritt (44"76). Promossi in finale entrambi i gemelli Borlée, il giamaicano Gonzales, l'altro grenadino Bartholomew, la sorpresa del Qatar Ogunode (un ex nigeriano) e Tabarie Henry, che ha agguantato sul traguardo Chris Brown, uno dei nomi più accreditati, e lo ha fatto fuori dalla finale. Oscar Pistorius chiude la sua avventura in semifinale, ottavo, con un'azione meno brillante rispetto alla batteria. Stavolta il cambio di marcia è mancato.

Marco Buccellato

Nella foto in alto, Carmelita Jeter; nella foto grande, Dayron Robles nella finale dei 110 metri ostacoli (Giancarlo Colombo/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO della TERZA GIORNATA/Photos



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