Daegu: Bolt stratosferico, oro in 19"40



Usain Bolt e Sally Pearson-McLellan volano e imprimono una firma indelebile su due delle più belle finali dei XIII Campionati del mondo di Daegu, giunti all'ottava e penultima giornata. Il giamaicano primatista del mondo è tornato grande protagonista nella finale dei 200 maschili, cercando oro e prestazione di grande rilievo, e trovando entrambi (19"40, quarta prestazione assoluta della storia), ma ha trovato fieri avversari nello statunitense Walter Dix (19"70), e nel francese Lemaître, sceso al record di Francia in un sensazionale 19"80, seconda prestazione europea di sempre dopo il 19"72 di Pietro Mennea e la migliore a livello del mare. Nell'altra finale odierna relativa al settore della velocità, i 100 metri ostacoli femminili, l'australiana Sally Pearson-McLellan ha strabiliato in 12"28 (primato di Oceania, quarta prestazione di sempre e la migliore degli ultimi venti anni) con una gara tecnicamente perfetta, dopo aver già migliorato il record continentale con 12"36 in semifinale. Sul podio anche le due statunitensi Carruthers e Wells, entrambe al primato personale in 12"47. Nelle altre finali della serata, oro agli Stati Uniti con la 4x400 femminile, grazie alle prime due velocissime frazioni di Sanya Richard-Ross e Allyson Felix (alla terza medaglia mondiale in pochi giorni), successo contro pronostico del tedesco Matthias de Zordo nella finale del giavellotto maschile, dove ha avuto la meglio su un Thorklidsen in sordina, e storico primo oro del Kenya nei 1500 metri maschili con il loro astro più luminoso, il campione olimpico Asbel Kiprop.

200 METRI UOMINI (finale) - La gara-clou della giornata, per la presenza di Usain Bolt, atteso alla resurrezione dopo la squalifica per falsa partenza nella finale dei 100. Bolt è in terza corsia, dietro allo statunitense Walter Dix e tre corsie più interno al francese Lemaître. Allo sparo la reazione del giamaicano è di 0.193, raggiunge un pur velocissimo Dix prima della conclusione della curva e si proietta in netto vantaggio in rettilineo, continuando a spingere ma senza perdere l'ampiezza e la fluidità della straordinaria falcata che lo contraddistingue. Bolt si tuffa sul traguardo cercando la prestazione-monstre, e la centra con un magnifico 19"40 (vento 0,8), quarto tempo assoluto della storia della specialità dopo i tre record del mondo in vetta alle graduatorie all-time (19"19 e 19"30 dello stesso Bolt e 19"32 di Michael Johnson). Dix non ha mai mollato, dopo l'ingresso in rettilineo non ha preso altro distacco da Bolt, chiudendo sempre in spinta in 19"70, a un centesimo dal primato personale. Terzo, dopo il magistrale recupero finale che lo rende micidiale negli ultimi 30 metri, il francese Christophe Lemaître, riuscito a incenerire letteralmente il record di Francia in 19"80 (precedente 20"16). Fuori dal podio il bravissimo norvegese ex-gambiano Jaysuma Saidy Ndure, bruciato da Lemaître solo negli ultimi 15 metri, anche lui sotto i venti secondi in 19"95. Ritirato il panamense Edward, stiratosi in curva, quinto è l'altro giamaicano Ashmeade in 20"29, sesto il brasiliano de Barros in 20"31, settimo Sorrillo di Trinidad (20"34). Secondo oro per Bolt (e per la Giamaica) sui 200 nella storia dei campionati del mondo, secondo podio iridato francese dopo l'argento di Quénéhervé nel 1987 a Roma.

100 METRI OSTACOLI (finale) - E' stata la grande giornata di Sally Pearson, ex-signorina McLellan, una celebrità per la sua specialità già da junior, che ha realizzato un'impresa fantastica centrando due volte il primato australiano e dell'Oceania, prima nella semifinale (12"36), poi nell'incredibile show di perfezione tecnica della finale, dove in 12"28 è andata a soli sette centesimi dal primato del mondo della bulgara Donkova, vecchio di 23 anni, e appartenente ad un'altra era dell'atletica mondiale. Con 12"28 l'australiana ha incastonato nella storia della specialità la miglior prestazione degli ultimi venti anni, diventando la più veloce ostacolista extra-europea di sempre. L'impressione è stata grandiosa, ha sfiorato solo l'ultimo ostacolo con il piede di richiamo, passando leggera e tecnicamente perfetta su tutti gli altri, scavando un divario incolmabile tra sé e le statunitensi fin dalla partenza. Le atlete USA, tutte comprese nelle corsie esterne dalla sesta all'ottava, non hanno deluso, centrando l'argento con Danielle Carruthers e il bronzo con la campionessa olimpica Dawn Harper, entrambe a suon di record personale (12"47). Ritirata la Wells, quarta l'ex-americana e ora britannica Tiffany Porter-Ofili (12"63 ma con la dote del record nazionale di 12"56 realizzato in semifinale).

GIAVELLOTTO UOMINI (finale) - Uno dei pronostici più scontati dell'interno programma di gare, quello che vedeva favoritissimo il norvegese Andreas Thorkildsen, è stato disatteso grazie all'impresa del mancino tedesco di origini italiane Matthias de Zordo, argento europeo a Barcellona, che al primo lancio ha realizzato la misura vincente di 86,27 prima di infortunarsi alla caviglia e di ricorrere a una vistosa fasciatura. Giochi praticamente fatti in avvio, col lancio d'apertura del cubano Guillermo Martinez a 84,30 (sufficiente per la medaglia di bronzo) e la risposta immediata di de Zordo. Per il cubano la gara è finita lì, svuotato nei lanci successivi, mentre il favorito Thorkildsen ha parzialmente trovato il bandolo della gara arrivando alla medaglia d'argento soltanto al quarto turno di lanci (84,78) dopo aver rischiato di restare escluso dai tre lanci di finale (dopo il terzo turno era ottavo!). Col successo di De Zordo, la Germania unificata conquista il primo oro mondiale nella specialità. Misure non trascendentali, la misura di 86,27 lo scorso anno non avrebbe consentito l'accesso al podio europeo di Barcellona. Quarto con 84,11 il ceko Veselý.

1500 METRI UOMINI (finale) - Storico uno-due del Kenya, mai all'oro nei 1500 metri iridati, che fanno il bello e il cattivo tempo in finale grazie al campione olimpico Asbel Kiprop, che a 600 metri dal traguardo prende il comando dopo aver lasciato l'iniziativa al neozelandese Willis. Kiprop e Silas Kiplagat, i favoriti, lanciano la lunga volata che si concluderà con un successo mai in discussione, con Kiprop oro in 3'35"69 e Kiplagat argento in 3'35"92. Per il bronzo, nella roulette della volata esce a sorpresa lo statunitense Matt Centrowitz, figlio d'arte dell'omonimo padre, che fu quattro volte campione USA sui 5000 e per due volte atleta della squadra olimpica. Il giovane mezzofondista sugella la gara della vita in 3'36"08. Negli ultimi venti metri Centrowitz e lo spagnolo Olmedo (quarto in 3'36"33) hanno recuperato il marocchino Iguider, terzo all'ingresso in rettilineo, lasciandogli il quinto posto in 3'36"56. Solo nono il francese Baala, addirittura dodicesimo il neozelandese Willis, quotato outsider per il podio.

STAFFETTA 4x400 DONNE (finale) - Il trionfo della strategia del team tecnico statunitense, che ha consegnato le prime due frazionin a Sanya Richard-Ross e Allyson Felix, le migliori del quartetto (le altre erano Jessica Beard e Francena McCorory), per poter sfruttare l'agognato vantaggio iniziale dopo i primi due cambi ed evitare rischi di "chiusure" e bagarre come nella finale maschile. Soprattutto la Richard-Ross (49"3 manuale), è apparsa risorta dopo la deludente gara individuale, ed il compito è stato eseguito alla perfezione. Mai in lotta per l'oro il quartetto delle russe, oltre le aspettative il team delle ragazze giamaicane, che hanno prevalso nettamente nella lotta per la medaglia d'argento. La Felix (49"1 in leggerezza) ha consegnato alla Beard il testimone con largo vantaggio, con verdetto già scritto a metà gara. Al traguardo Stati Uniti all'oro, per la sesta volta nelle 13 edizioni del Mondiale, in 3'18"09, settima prestazione di sempre, argento alla Giamaica 3'18"71 (record nazionale) con Rosemarie Whyte, Davita Prendergast, Novlene Williams-Mills e la splendida ultima frazionista Shericka Williams, bronzo alla Russia in 3'19"36 con Antonina Krivoshapka, Natalya Antyukh, Lyudmila Litvinova e Anastasiya Kapachinskaya, che paga soprattutto il non brillantissimo apporto offerto dalla Antyukh. Ai piedi del podio le britanniche in 3'23"63, tutte le squadre finaliste hanno concluso sotto i tre minuti e trenta secondi.

Nella foto in alto, Usain Bolt; nella foto in basso, Sally Pearson-McLellan (Giancarlo Colombo/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO dell'OTTAVA GIORNATA/Photos


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