Da Lyles a Kipyegon: ecco i 6 atleti dell’anno

11 Dicembre 2023

I premi World Athletics divisi in tre fra pista, pedane e strada. Al maschile trionfano Lyles, Duplantis e Kiptum, al femminile Kipyegon, Rojas e Assefa. Stelle nascenti i keniani Wanyonyi e Cherotich

Noah Lyles, Armand Duplantis e Kelvin Kiptum tra gli uomini, Faith Kipyegon, Yulimar Rojas e Tigist Assefa tra le donne: per la prima volta World Athletics ha scelto vincitori plurimi per i premi più ambiti degli Athletics Awards, dividendo in tre il premio di “World Athlete of the Year” rispettivamente per pista, pedane e strada.

UOMINI - Lo statunitense Noah Lyles ha dominato il 2023 della velocità con la tripletta iridata di Budapest e il miglior crono dell’anno (9.83) in condivisione con Christian Coleman e Zharnel Hughes. In Ungheria ha aggiunto il titolo dei 100 a quello già vinto nei 200 metri a Eugene l’anno passato, e ribadito nel 2023. Un tris completato dalla vittoria con la staffetta davanti all’Italia di Rigali, Jacobs, Patta e Tortu. Lo svedese Armand Duplantis ha continuato il proprio regno nell’asta, aggiornando il record del mondo nell’ultima gara dell’anno a Eugene, nella finale di Diamond League, con 6,23, dopo aver confermato l’oro mondiale a Budapest. Il keniano Kelvin Kiptum ha invece spostato i confini della maratona correndo a Chicago in 2h00:35 dopo essersi impadronito anche della maratona di Londra in 2h01:25. 

DONNE - La keniana Faith Kipyegon ha impresso il proprio nome nella leggenda del mezzofondo, squarciando tre record, il primo dei quali al Golden Gala Pietro Mennea di Firenze nella serata del 2 giugno, 3:49.11 allo stadio Ridolfi. Ancora show a Parigi, sempre in Diamond League, con il 14:05.20 nei 5000 e a Montecarlo con il 4:07.64 nel miglio. Soltanto il primato dei 5000 non ha resistito fino al termine della stagione, superato a Eugene dall’etiope Gudaf Tsegay (14:00.21) nell’evento in cui Kipyegon ha impreziosito ulteriormente la stagione con il diamante dei 1500. La venezuelana Yulimar Rojas è planata a Budapest sul quarto titolo mondiale consecutivo nel triplo, il settimo di fila se si considerano anche le indoor, stavolta piazzando la zampata vincente all’ultimo salto con 15,08. Premiata anche la neo-primatista della maratona Tigist Assefa, etiope, fenomenale con il suo 2h11:53 di Berlino, oltre due minuti di progresso sul precedente record.

RISING STARS - Un’altra Faith, sempre keniana, è invece la Rising Star dell’anno al femminile: si tratta di Faith Cherotich, medaglia di bronzo mondiale nei 3000 siepi a soli 19 anni, un personale di 8:59.65. Kenya anche per l’astro nascente maschile: trionfa Emmanuel Wanyonyi, 19 anni, argento mondiale degli 800 e campione della Diamond League. 

GLI ALTRI PREMI - Come già annunciato in precedenza, uno dei premi è andato a un italiano: è il fotografo Mattia Ozbot vincitore del riconoscimento “Photograph of the Year”, la foto dell’anno. Titolo di miglior allenatore al coach di Femke Bol, lo svizzero Laurent Meuwly. “Fair Play Award” alla mezzofondista etiope Letesenbet Gidey per l’abbraccio con l’olandese Sifan Hassan dopo la caduta nella finale mondiale dei 10.000. “Woman of the Year” a Falilatou Tchanile-Salifou, presidente della Federazione di atletica del Togo, per l’impegno in favore dei diritti delle donne e la parità di genere. “Member Federation Award” all’Australia per l’organizzazione dei Mondiali di cross e per i risultati di Budapest. “President’s Award” all’Abbott World Marathon Majors, l’associazione delle sei principali maratone al mondo. 

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