Da Bergamo due successi e tanto ottimismo



L’Italia chiude il triangolare di Ancona all’ultimo posto nella classifica complessiva, ma il pomeriggio anconetano ha offerto prestazioni nel complesso positive. A fine riunione il commento dei due responsabili tecnici azzurri, Francesco Uguagliati e Tonino Andreozzi, è improntato all’ottimismo: “Non ci sono state grandi controprestazioni e questo è già un segno positivo. Le vittorie dei marciatori e di Spallanzani sono l’aspetto migliore, ma meritano di essere sottolineate anche le prove degli ottocentisti e di Galvan, che certamente nelle gare indoor non si trova a suo agio per il suo modo di correre, come anche i progressi dimostrati da giovanissime come la De Santis e la Strumillo. Il fatto che siamo dietro Germania e Francia non deve stupire, loro hanno una diversa cultura atletica, hanno a disposizione molti impianti per l’attività invernale e una stagione molto strutturata, noi prima di questo match abbiamo avuto una sola vera occasione agonistica, i Campionati Italiani di categoria”. Disteso a bordo pista, Matteo Galvan è subito sottoposto alle cure del caso: la sua caviglia è un bene prezioso. Il veneto a dispetto del fastidio al piede, frutto di un leggero infortunio col quale fa i conti da una settimana, è riuscito a recuperare e a sfiorare la vittoria nei 200, su una pista notoriamente non molto favorevole ai velocisti è comunque sceso sotto i 22 secondi: “La mia stagione indoor si chiude con un dolore al piede ma nel complesso sono soddisfatto. Nella prima curva il tedesco Fricke ha guadagnato un’enormità nei miei confronti, ma si sa che la partenza è il mio tallone d’achille e nelle indoor pago dazio ancor più che all’aperto. Ci sto lavorando, devo sicuramente migliorare se voglio ambire a qualcosa d’importante. Nella stagione all’aperto proverò sicuramente i 400, ma il mio obiettivo è ottenere il minimo per i Mondiali sui 200: è 21.64, tempo alla mia portata”. Cosa c’è a Bergamo che fa andare così forte i marciatori? La domanda sorge spontanea dopo le vittorie di Giupponi e della Trevisan. Simpatica la risposta di quest’ultima, studentessa del liceo linguistico: “Sicuramente non l’aria, dalle nostre parti non è che sia molto salubre… Ci alleniamo tanto, questo sì. Io ho iniziato nel 2001 dedicandomi subito alla marcia perché il mio allenatore era un praticante di questo sport e non me ne sono mai pentita. Mi alleno sei volte a settimana, cerco di crescere ogni anno. Adesso penso ad allungare la mia resistenza fino ai 10 km per andare ai Mondiali”. Tanto era contenta la Trevisan della sua vittoria, tanto insoddisfatto Giupponi: “Non sono andato bene, sono due settimane che soffro il mal di gambe. Il passaggio di categoria non l’ho sofferto, anzi mi piace di più competere fra gli juniores perché c’è molta concorrenza”. Inutile dire che anche per lui il sogno è Pechino 2006, sarebbe bello che lo fosse anche fra due anni… Il peso ha regalato buone soddisfazioni alla squadra italiana: Elena Carini con 14,91 ha dato una decisa sterzata alla sua progressione metrica, migliorandosi di 25 cm: “La gara era stimolante con tante atlete di valore con me, dovevo sfruttare l’occasione e ci sono riuscita. Questa misura mi permetterebbe di andare ai Mondiali, ma è chiaro che voglio confermarla e migliorarla all’aperto. Mi alleno per questo cinque volte a settimana, appena finisco con la scuola (frequenta la scuola alberghiera a Città di Castello, ndr). Questa è solo una tappa”. Per Maicol Spallanzani la vittoria di Ancona è una boccata d’ossigeno in un recupero lento ma costante: “Dopo essere stato fermo un anno per infortunio, la ripresa è una scalata lunga e difficile. Ho ripreso da quattro mesi ma solo adesso cominciano a venire i risultati e sono ancora lontani da quelli che ottenevo prima di farmi male al ginocchio sinistra e di venire operato. In gara ho cercato di spingere perché nelle ultime uscite si vede che è la parte finale quella che ancora mi manca, infatti ho realizzato ben tre nulli fino all’ultimo lancio finale, dove ho finalmente indovinato il gesto, sufficiente per farmi vincere”. Una piccola sorpresa può essere considerata la prova di Federica De Santis, atleta ancora allieva, che per un solo centimetro ha mancato il primato italiano di categoria: “Dovrei essere contenta, ma è chiaro che arrivare così vicino a un traguardo e mancarlo non può far piacere. E’ comunque una prima rivincita dopo un anno difficile che non mi ha permesso di rientrare nel Progetto Talento, spero a suon di risultati di trovare spazio il prossimo anno, per questo mi sto allenando tutti i pomeriggi”. Intanto una prima pietra è stata messa. g.g. Nella foto piccola: Maicol Spallanzani, primo nel peso. Nella foto grande: federica De Santis, sorpresa nel triplo (foto Petrucci/FIDAL)


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