Cusma superlativa, record italiano a 1:59.25



Elisa Cusma ha dato uno strattone alla storia del mezzofondo azzurro femminile. L'1:59.25 che le ha appena consentito di vincere il meeting di Karlsruhe (prova d'esordio nell'anno), è il primato italiano della specialità (precedente: 2:00.36, da lei stessa realizzato dodici mesi fa, l'8 marzo 2008, ai Mondiali indoor di Valencia), il primo crono di una italiana al di sotto dei due minuti sulla distanza al coperto, e il miglior tempo al mondo 2009. Devastante, come direbbero certi commentatori, utilizzando un aggettivo abusato ma nel caso davvero appropriato. Reduce da un lungo periodo di preparazione in Sudafrica, la grintosa emiliana dell'Esercito ha fatto capire quali siano le sue intenzioni per l'anno appena aperto: a Karlsruhe le si sono inchinate l'ucraina Petlyuk (1:59.63), la polacca Ejdis, e la slovena Langerholc, probabili avversarie in chiave continentale, quando mancano meno di tre settimane dagli Euroindoor di Torino. Continua senza soste il percorso di crescita di questa ragazza, semifinalista mondiale nel 2007 a Osaka, quando stabilì il suo personale outdoor con 1:58.63, e finalista iridata indoor 2008 a Valencia; in Spagna, un anno fa, nella semifinale tolse il primo record nazionale ad una leggenda della nostra atletica, l'olimpionica di Los Angeles Gabriella Dorio, che lo deteneva da 26 anni (1982). Tra tre giorni, a Stoccolma, nuovo appuntamento sugli 800 metri.

Gran bel pomeriggio a Karlsruhe anche per la velocità azzurra. Fabio Cerutti (Fiamme Gialle) si è imposto nei 60 metri con il nuovo personale di 6.58 (miglior crono italiano 2009, quarto in Europa), trascinando dietro di sé, al secondo posto, il compagno di nazionale Emanuele Di Gregorio (Aeronautica), anche lui al personale con 6.60. Ma non è finita, perché c'è un terzo italiano giunto in finale, Roberto Donati (Esercito), che non ha brillato particolarmente nella circostanza (è ottavo in 6.67), ma può sorridere in virtù del personale ottenuto in batteria, 6.63 (con vittoria, contro avversari del calibro del francese Pognon). Per la cronaca, anche Cerutti e Di Gregorio si erano comportati egregiamente in batteria, dove avevano ottenuto rispettivamente 6.60 e 6.62, anche in questo caso primato personale. Per tutti e tre gli italiani si muove la posizione nelle liste italiane alltime: Cerutti va al terzo posto, alle spalle di Collio e Pavoni (con il record italiano in coabitazione a 6.55), Di Gregorio è settimo, Donati decimo. Altri dati utili, i tempi di reazione della finale: 0.153 per Cerutti, 0.137 Di Gregorio, 0.155 per Donati. E' ufficialmente aperta la caccia alle maglie azzurre per Torino 2009: come già comunicato dal DT Francesco Uguagliati, decideranno gli Assoluti del prossimo weekend.

L'appuntamento tedesco ha visto il ritorno in pedana di Fabrizio Donato (Fiamme Gialle), quarto nel triplo con un buon 16,92 (serie: 16,79; N; N; 16,92; 16,64; N); vittoria per il brasiliano Jadel Gregorio, con 17,11. Bene nei 3000 metri anche Yuri Floriani (Fiamme Gialle), quinto con il nuovo limite personale portato a 7:55.79, in scia al keniano Kipkorir, 7:49.82; nella stessa gara, ritiro per Marco Salami (Esercito). Settimo posto nei 1500 metri per Christian Obrist (Carabinieri), che non è andato oltre un normale 3:44.62, nella gara vinta (a ritmo di miglior prestazione europea 2009, 3:34.71) dal francese Mehdi Baala. Si conferma a buoni livelli negli 800 metri il giovane Lukas Rifesser (Esercito): in un confronto con uomini del calibro di Bungei e Ismail non sfigura, e chiude al quarto posto con un buon 1:47.99, non lontano dal personale siglato quest'anno di 1:47.64. Nella serie B degli 800 donne, 2:04.00 per Daniela Reina (Fiamme Azzurre).

Il meeting tedesco si è segnalato soprattutto per una incredibile gara di alto donne. Blanka Vlasic ha trovato una inattesa sconfitta, una delle più "alte" (probabilmente la più alta) di sempre: a batterla la tedesca Ariane Friedrich, capace - come la croata, ma con una prova in meno - di superare quota 2,05, primato mondiale stagionale. Successivamente, entrambe le atlete si sono dovute arrendere ai 2,07. 

m.s.

Nella foto, Elisa Cusma (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

 

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