Crippa: “Affamato di pista”

02 Marzo 2022

Il 25enne delle Fiamme Oro ad Atletica TV dopo il 59:26 nella mezza a Napoli: "Record importante ma ho fame di pista. 5.000 e 10.000 per le medaglie e per scendere sotto i 13 e 27 minuti"

"59:26 è tanta roba! Sono super contento, è uno dei risultati di cui vado più fiero nella mia intera carriera”. Tre giorni dopo la vittoria con record italiano nella Napoli City Half Marathon, Yeman Crippa (Fiamme Oro) appare rilassato e felice su Atletica TV insieme allo scrittore e giornalista di Tuttosport Andrea Schiavon. “L’anno scorso avevo tentato una mezza, a Siena, e mi ero ritirato. In generale il 2021 è stata una stagione che tra infortuni e delusioni non mi ha portato i risultati che volevo, questa vittoria mi leva un peso dalle spalle e mi riscatta da un 2021 deludente”. E ancora “Ho ricevuto tantissimi messaggi da amici e tifosi e voglio ringraziare tutti. È solo un punto di partenza, vedrete che quest’estate ci divertiremo un sacco”.

“Sapevo di stare bene, anche perché ho passato sei settimane in Kenya allenandomi con atleti che corrono sotto l’ora e avevo buoni riferimenti. L’idea era di correre intorno ai 60 minuti, ma dopo 15 km mi sono accorto che stavo facendo di meglio. Ci ho creduto ancora di più, anzi al 18° mi sono reso conto che potevo vincere”. A Napoli diventa il primo azzurro di sempre sotto i 60 minuti nella mezza maratona, migliorando di 41 secondi il tempo di Eyob Faniel.

“Eyob è un mio amico, oltre che un mio collega in Fiamme Oro. Ci siamo visti anche in Kenya, durante i rispettivi raduni, e abbiamo passato un pomeriggio a chiacchierare di tutto. Lui frequenta la strada da più tempo di me e domenica mi ha fatto subito i complimenti, poi su Instagram ha scritto che il mio risultato per lui sarà uno stimolo. Anche lui lo è per me e gli auguro il meglio, a partire dalla Roma-Ostia di domenica (6 marzo ndr)”.

È una svolta? “Scendere sotto l’ora su strada è importante ma il mio focus rimane sulla pista. Parlando di muri, vorrei abbattere quello dei 13 minuti sui 5.000 -  e ci sono molto vicino – e dei 27 minuti sui 10.000. La cosa che conta è vincere le medaglie, arrivare più avanti possibile nelle occasioni che contano. È questo il mio obiettivo a cominciare da subito”. Lavorando su quell’ultimo giro che sa far sognare. “Senz’altro, non voglio perdere la qualità della mia volata, la voglio migliorare. Devo essere in grado di correre l’ultimo giro in 53 secondi per battere gli africani e anche qualche europeo che inizia a correre forte”.

“Allenarsi in Kenya, o in Etiopia, è un’esperienza unica e la consiglio sempre a tutti i miei colleghi, non solo per correre in altura ma soprattutto per vivere un’esperienza di vita unica. Iten è un luogo speciale, una città fondata sulla corsa in cui tutti corrono, dai bambini agli adulti. Come noi vediamo i bambini giocare a calcio in cortile, lì li vedi correre. Vivo e mi alleno come e insieme ai migliori al mondo; non ho le comodità che ho qui a casa e ogni tanto mi manca di uscire a fare un giro, o bere una birra. Ma quando torno vedo sempre i risultati e allora stringo i denti”.

“Questa settimana è tranquilla ma da lunedì riprendo ad allenarmi per la pista. A fine marzo andrò in altura in Marocco per un mese, poi credo che esordirò con un test sui 1.500. Nei 10.000 voglio fare subito il minimo per Mondiali di Eugene ed Europei di Monaco e poi il Golden Gala sui 5.000. In autunno tornerò sulla mezza ma è ancora tutto da decidere”. E poi ci sarà la stagione dei cross, con gli Europei da giocare in casa, a Torino. “Certamente dicembre è lontano ma io amo i cross e non vedo l’ora che arrivi quel momento. Correremo in casa, davanti al pubblico italiano e dobbiamo fare bella figura, io voglio portare a casa un risultato come si deve”.

Anna Chiara Spigarolo

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