Coppa Europa indoor, Talotti vince a Lipsia



Il volo di Alessandro Talotti accende il pomeriggio alla Lipsia Arena, e tinge d’azzurro la prima edizione della Coppa Europa indoor. Il 22enne di Udine centra una straordinaria quanto emozionante vittoria nel salto in alto, superando quota 2,28 e avversari del calibro del russo Yaroslav Rybakov, campione europeo in carica ed ultimo ad arrendersi alla grinta dell’italiano. La gara ha infiammato il pubblico tedesco, nel corso di un pomeriggio che ha regalato la Coppa a Spagna (uomini, confronto equilibratissimo, con l’Italia quinta) e Russia (donne). Talotti ha dispensato spettacolo ed emozioni a piene mani, superando sia 2,26 che 2,28 al terzo tentativo, beffando ogni volta gli avversari. Il salto decisivo è arrivato quando Ribakov, unico rimasto in gara con l’azzurro, aveva già esaurito le prove a sua disposizione; se Talotti avesse sbagliato ancora, il russo avrebbe vinto. Ed invece, è arrivato il boato del pubblico, che ha sottolineato l’impresa tricolore. Talotti eguaglia così il limite personale realizzato appena qualche giorno fa, il 5 febbraio, a Weinheim. “E pensare – racconta il friulano – che nel corso del riscaldamento, dopo essermi inginocchiato per allacciare le scarpe, ho avvertito una fitta al ginocchio sinistro che mi ha fatto temere il peggio. Ho inziato la gara con questo dolore che mi faceva temere il peggio. Ma poi, con il crescere delle misure, non ho sentito più nulla. La dedica è per mio padre Mario, che è in ospedale in questi giorni. Spero sia riuscito a vedermi in tv”. E il successo di Talotti assume contorni storici (ovviamente nella piccola storia dell’atletica) alla luce dei raffronti con il passato: mai un azzurro, prima d’ora aveva scalato il podio, fino al gradino più alto, in una manifestazione di questo livello. L’unica grande soddisfazione risale al 1969, quando Erminio Azzaro, prima di diventare soprattutto il marito-allenatore di Sara Simeoni, ci aveva regalato il bronzo europeo: era il 1969, l’edizione dei Campionati continentali, quella di Atene. Tornando alla Coppa, merita la citazione la solita Svetlana Feofanova, che ha fornito, come da copione, il triplice tentativo di record del Mondo, dopo essersi aggiudicata la gara a quota 4,65. Ma non esistevano le condizioni – non quelle tecniche, ovviamente – perché l’attacco della russa potesse essere davvero convinto. Il miglior risultato tecnico è certamente il suo, anche perché Jason Gardener non ha scelto di strafare per vincere i 60 metri: il 6.55 del britannico è comunque grande tempo, in linea con la sua eccellente stagione. Ma non vanno sottovalutati neanche il 14,23 nel triplo della romena Adelina Gavrila (un’avversaria in più per Magdelin Martinez) e l’8,09 dello spagnolo Yago Lamela nel lungo. Il successo spagnolo negli uomini, ottenuto grazie al maggior numero di secondi posti (anche in fatto di vittorie, c’era pareggio con la Germania) non sorprende più di tanto, anche se il programma ridotto, con le corse in misura preponderante rispetto ai concorsi, ha certamente sfavorito i padroni di casa. La vittoria giallo-rossa giunge in un momento triste per l’atletica di quel paese, testimoniato dal lutto posto sulle maglie e giustificato dalla scomparsa, avvenuta questa mattina, di un tecnico della marcia, Caballero, coinvolto in un incidente automobilistico (con una sua giovane atleta, morta anch’essa) mentre si recava ai campionati spagnoli di specialità. Tra le donne, ben poco hanno potuto le avversarie della corazzata russa, che non riesce proprio a trovare avversarie degne di questo nome. Va sottolineato comunque il ritorno della 30enne sprinter francese Christine Arron (con marmocchio al seguito della spedizione transalpina); per l’ex campionessa d’europa dei 100 (10.73 nel ’98), la vittoria nei 60 in 7.18 è ossigneo puro. In casa azzurra, alti e bassi hanno piazzato la squadra al quinto posto, piazzamento che, considerate un paio di evidenti controprestazioni, non sarebbe stato impossibile migliorare. Tra coloro che hanno “bucato” la gara, sicuramente Paolo Dal Soglio (18,99 nel peso, misura ottenuta nell’ultima prova a disposizione, dopo tre nulli) e Nicola Trentin (vicenda praticamente identica, con due nulli infilati nel lungo prima di planare a 7,50). Chi invece ha retto il confronto alla grande è stato Andrea Giaconi. Il reggiano si è confermato grande agonista, chiudendo al secondo posto i 60 hs (7.74) alle spalle del padrone di casa Fenner. Per il primatista italiano dei 110hs una bella soddisfazione, in una stagione invernale che lo sta vedendo anche progredire dal punto di vista cronometrico. Mezzofondo tra alti e bassi. Non brillantissimo Christian Neunhauserer, settimo in un 800 che non è riuscito ad interpretare nel modo adeguato, mentre Christian Obrist, seppur realizzando, il proprio primato personale, avrebbe probabilmente potuto ottenere qualcosa di più del quinto posto conclusivo, se non si fosse lasciato sorprendere a due giri dalla fine; terzo Lorenzo Perrone nei 3000, corsi con grande giudizio, lasciandosi trascinare nei momenti iniziali e reagendo con caparbietà nelle fasi convulse. Sprint non entusiasmante. Alessandro Cavallaro, nei 400 metri, si è fermato praticamente a metà del guado: al momento di rientrare alla corda, dopo aver corso tre quarti del primo giro in grande spolvero, ha scelto di non battagliare con il britannico Jamie Baulch, accodandosi malgrado fosse in vantaggio, e finendo con urtare l’avversario. Gara praticamente finita, e 47.78 finale senza valore. Andrea Rabino nei 60 metri ha reagito bene allo sparo, ma non ha prodotto l’accelerazione che gli si conosce, chiudendo, quarto, in 6.72. Discreto il quartetto della staffetta. RISULTATI – UOMINI – 60: 1. Gardener (Gbr) 6.55, 2. Gavelas (Gre) 6.61, 3. Yepishin (Rus) 6.70, 4. Rabino (Ita) 6.72, 5. Blume (Ger) 6.72, 6. Jedrusinski (Pol) 6.73, 7. Gutierrez (Spa) 6.86, 8. Nthepe (fra) 7.04; 400: (s1) 1. Baulch (Gbr) 46.99, 2. Hackelbusch (Ger) 47.51, 3. Cavallaro (Ita) 47.78, 4. Zircon (Fra) 47.96; (s2) 1. Plawgo (Pol) 46.76, 2. Canal (Spa) 46.93, 3. Rudnitskiy (Rus) 47.31, 4. Vathistas (Gre) 48.63; 800: 1. Herms (Ger) 1:48.65, 2. Bogdanov (Rus) 1:49.30, 3. Aissat (Fra) 1:49.43, 4. Formela (Pol) 1:49.53, 5. Olmedo (Spa) 1:49.55, 6. Neunhauserer (Ita) 1:49.57, 7. Speaight (Gbr) 1:51.09, 8. Farougias (Gre) 1:55.55. 1500: 1. Higuero (Spa) 3:41.64, 2. Chebili (Fra) 3:42.27, 3. Graczyk (Pol) 3:42.55, 4. East (Gbr) 3:42.56. 5. Obrist (Ita) 3:42.67, 6. Zadorozhnyi (Rus) 3:42.69, 7. Karakatsanis 3:44.75, 8. Haschke (Ger) 3:45.11. 3000: 1. El Nasri (Spa) 8:00.28, 2. Fitschen (Ger) 8:00.59, 3. Perrone (Ita) 8:00.15, 4. Yemelyanov (Rus) 8:02.40, 5. Gelasakis (Gre) 8.02.99, 6. Le Dauphin (Fra) 8:09.72, 7. Whalley (Gbr) 8:13.81, 8. Burghard (Pol) 8:29.56; 60hs: 1. Fenner (Ger) 7.68, 2. Giaconi (Ita) 7.74, 3. Doucoure (Fra) 7.77, 4. Vivancos (Spa) 7.77, 5. Kouhtek (Pol) 7.81, 6. Kislykh (Rus) 7.82, 7. Girdier (Gbr) 7.87, 8. Pietris (Gre) 7.93; Alto: 1. Talotti (Ita) 2,28, 2. Rybakov (Rus) 2,26, 3. Fricke (Ger) 2,24, 4. Charmant (Fra) 2,22, 5. Bermejo (Spa) 2,19; 6. Sposob (Pol) 2,19; 7. Syrakos (Gre) 2,15, nm Chellenger (Gbr). Lungo: 1. Lamela (Spa) 8,09, 2. Gataullin (Rus) 7,97, 3. Tomlison (Gbr) 7,97, 4. Sdiri (Fra) 7,84, 5. Mateusiak (Pol) 7,79, 6. Bigdeli (Ger) 7,70; Peso: 1. Bartels (Ger) 19,69, 2. Martinez (Spa) 19,60, 3. Yushkov (Rus) 19,58, 4. Niare (Fra) 19,31, 5. Chrzanowski (Pol) 19,30, 6. Dal Soglio (Ita) 18,99. Staffetta: (s1) Francia 4:14.42, 2. Polonia 4:15.18, 3. Gran Bretagna 4:16.38; (s2): 1. Italia 4:16.77, 2. Germania 4:17.59, Spagna e Russia squal. Classifica: 1. Spagna 56, 2. Germania 56, 3. Francia 49, 4. Russia 49, 5. Italia 47, 6. Polonia 46, 7. Gran Bretagna 39, 8. Grecia 24. DONNE – 60: 1. Arron (Fra) 7.18, 2. Kislova (Rus) 7.24, 3. Moller (Ger) 7.30; 400: (s1) 1. Breuer (Ger) 51.91, 2. Prokopek (Pol) 53.11; (s2) 1. Murphy (Gbr) 52.63, 2. Antiukh (Rus) 52.66; 800: 1. Martinez (Spa) 2:03.14, 2. Fenn (Gbr) 2:03.70, 3. Jakubczak (Pol) 2:04.03; 1500: 1. Tullet (Gbr) 4:08.63, 2. Kosenkova (Rus) 4:09.10, 3. Chojecka (Pol) 4:10.79; 3000: 1. Bogomolova (Rus) 8:55.41, 2. Mockenhaupt (Ger) 8:56.33, 3. Frankiewicz (Pol) 9:00.77; 60hs: Alozie (Spa) 7.94, 2. Ferga (Fra) 8.06, 3. Redoumi (Gre) 8.17; Asta: 1. Feofanova (Rus) 4,65, 2. Becker (Ger) 4,50, 3. Pyrek (Pol) 4,30; Triplo: 1. Gavrila (Rom) 14,23, 2. Vasdeki (Gre) 14,07, 3. Castrejana (Spa) 14,01; Staff.: (s1) 1. Romania 4:52.62; (s2): Russia 4:41.69. Classifica: 1. Russia 60, 2. Germania 49, 3. Gran Bretagna 40, 4. Francia 40, 5. Polinia 40, 6. Spagna 37, 7. Grecia 32, 8. Romania 31.


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