Collio passa, bene anche la Cusma



Dopo tanta attesa, le Olimpiadi di Pechino entrano nel vivo anche per l'atletica e una città assolata saluta la prima sessione mattutina di gare nel nuovissimo stadio della capitale cinese. Una sessione che era incentrata naturalmente sulle batterie della prova regina dei Giochi, i 100 metri maschili, nei quali si è avuto un anticipo di quanto vedremo domani in finale con la sfida a distanza tra lo statunitense campione mondiale in carica Tyson Gay e i giamaicani Usain Bolt, primatista mondiale e Asafa Powell, suo predecessore. Il primo atto, verificando i tempi ma soprattutto le sensazioni destate in gara, segna un punto a favore di Bolt, vincitore della prima batteria in 10.22 con un leggero vento contrario e senza assolutamente spingere nel finale. Gay e Powell ottengono anche loro la vittoria, rispettivamente in 10.22 e 10.16, ma a scapito del giamaicano va registrato qualche risentimento muscolare, segno che il motore non appare del tutto a posto. I migliori tempi della prima fase sono comunque appannaggio di due outsider, il britannico Tyrone Edgar con 10.13 e il giamaicano Michael Frater con 10.15.

Due erano gli italiani in gara e il bilancio è in equilibrio: Simone Collio ha pienamente fatto il suo dovere, entrando nei quarti dalla porta principale con il terzo posto in batteria in 10.32: "Era il mio obiettivo fare una bella batteria, ora devo recuperare energie per non sfigurare". Se saprà migliorarsi potrebbe anche andare avanti. Male invece Fabio Cerutti, che nella prima batteria, quella di Bolt, è finito quinto in 10.49 tempo troppo alto per poter essere ripescato: "Ero partito bene, ma mi è totalmente mancata la fase lanciata, sentivo le gambe pesanti".

Accede alle semifinali degli 800 metri femminili Elisa Cusma, ma quanta paura. Il suo 2:00.24 le vale solamente il quinto posto in batteria e la costringe ai ripescaggi. Il tempo però dimostra che il livello medio della competizione è altissimo con tante atlete vicine per tempi, molto si giocherà dal punto di vista delle strategie di gara. Nella batteria vinta dalla kenyana campionessa mondiale Janeth Jepkosgei in 1:59.72, la Cusma patisce il movimentato finale di gara con una volata nella quale in quattro finiscono nello spazio di 24 centesimi. Quello della Cusma è l'ultimo tempo di qualificazione, ma a suo vantaggio va detto che la sua era l'ultima batteria prevista, quindi le ragazze hanno lanciato la corsa su grandi ritmi per garantirsi la qualificazione. Insomma, in semifinale sarà tutta un'altra storia.

Eliminati nel martello i due azzurri in gara: Marco Lingua fallisce tutti e tre i tentativi a sua disposizione non trovando mai il giusto assetto. Fuori anche Nicola Vizzoni, che dopo un primo lancio a 72,32 e un secondo nullo scaglia l'attrezzo a 75,01, primo dei non qualificati con qualche recriminazione per il nullo chiamatogli che gli sarebbe valso l'accesso all'atto conclusivo. Nel peso maschile, finale prevista nella sessione serale, solo in sei superano la barriera dei 20,40 per la qualificazione diretta: il miglior lancio è del polacco Majewski con 21,04, ma gli statunitensi pregustano una possibile tripletta con Hoffa, Nelson e Cantwell. Sempre nella sessione serale assegnato un altro titolo, quello dei 10000 femminili.

Gabriele Gentili

Nelle foto: Simone Collio ed Elisa Cusma (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

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