Collio, Obrist e Weissteiner, tutti in finale!



Semifinali tra il dolce e l'amaro, per gli azzurri nei 60 metri dei Campionati Europei indoor di Madrid. Simone Collio ce la fa, e agguanta la promozione con il quarto posto a 6.63; Luca Verdecchia, nell’altra semifinale, rimane incredibilmente sul blocco di partenza (reazione: 0.236), e chiude con un 6.74 che non è nemmeno parente del 6.62 ottenuto al primo turno. Un esito imprevisto, che priva la squadra azzurra di un finalista praticamente certo, considerato che si è entrati nel turno per le medaglie con 6.69. E così, il racconto dei due fratelli dello sprint è di segno diametralmente opposto: “Va benissimo, ora non può acadermi più nulla – esclama Collio -, nella finale si vincerà una medaglia con 6.60, e io correrò attorno a quel tempo. Rivedendo la gara, posso dire che il lanciato non è certo quello dei giorni migliori, e deve essere colpa dell’infortunio di due settimane fa. Ma i tempi di reazione (0.129 in semifinale) dicono che il cervello c’è, che sono carico al punto giusto”. Luca Verdecchia, sconsolato, spiega così la strana performance: “Ho sentito muoversi l’inglese che era al mio fianco, e ho pensato che fosse falsa partenza. Un errore madornale, che non posso perdonarmi. Qui si entrava in finale con 6.69, assurdo che non ci sia io”. Davvero un peccato, il marchigiano, anche in base a quanto fatto vedere in batteria, avrebbe potuto recitare un ruolo di primo piano. Christian Obrist centra la sua seconda finale europea dei 1500 metri. La prima, fu quella all’aperto di Monaco 2002. A tre anni di distanza, il carabiniere di Bressanone si ripete, artigliando il visto per il turno delle medaglie di Madrid 2005 (quinto nella seconda semifinale in 3:44.21, ultimo tempo di ripescaggio). “In un certo senso – commenta Obrist – quella di oggi è stata la mia finale. Una gara molto tattica, ma anche piuttosto veloce. Ho cercato di seguire Estevez, quando è partito, ma non è stato facile. Domenica, con tre spagnoli che cercheranno di accerchiare Heshko, sarà una corsa probabilmente ancora più tattica. Personalmente sono soddisfatto, perché la mia preparazione non è stata semplicissima quest’inverno, tra il maltempo e la mancanza di spazi al coperto. E’ una bella soddisfazione”. Ancora una promozione, ancora Alto Adige: è Silvia Weissteiner, in chiusura di sessione serale, a siglare l'impresa probabilmente più bella, chiudendo al quarto posto la sua semifinale dei 3000 metri, con il nuovo personale a 9:03.58. Ma, cronometro a parte, la piccola mezzofondista di Vipiteno è piaciuta per l'atteggiamento in gara. Quando ha capito cha l'andatura stava diventando troppo lenta, è andata decisa in testa (3:01, 6:05), e quando poi le altre, stimolate dalla tedesca Mockenhaupt (una delle favorite per le medaglie) hanno prodotto lo spunto decisivo, non si è persa d'animo rimanendo a pochi metri. Scelta che le ha permesso di raccogliere, nell'ultimo giro, i "resti" di quelle che hanno osato troppo. "Sono contentissima - le parole della Weissteiner - negli ultimi 500 metri ho capito che avrei potuto recuperare e ci ho creduto. In finale cercherò soprattiutto di rimanere attaccata alle migliori, più possibile. Poi si vedrà, mi piacerebbe riuscire a migliorarmi". Sfortunata nella batteria degli 800 metri Alexia Oberstolz, l'ultima dei rappresentanti dell'Alto Adige in azzurro. Ha corso bene, cedendo nel finale ma realizzando comunque un discreto 2:05.06, non lontano dal personale di 2:04.21. Alla fine, la Oberstolz è stata la seconda delle escluse, precedendo anche la primatista del mondo al coperto, la slovena Jolanda Ceplak, eliminata a sorpresa. Fuori in qualificazione anche la lombarda Anna Visigalli, fermatasi nell’alto alla misura di 1,83 (fatale la quota successiva, 1,88). m.s.
Nell'immagine in alto, Silvia Weissteiner in gara a Madrid; in basso, Christian Obrist (Omega/FIDAL)




Condividi con
Seguici su: