Che azzurri! Simonelli, Dosso, Arese record

27 Gennaio 2024

L’ostacolista con 7.50 batte dopo undici anni il primato di Dal Molin nei 60hs a Lodz (Polonia), la sprinter si migliora con 7.05, il mezzofondista al primato nei 1500 di Padova (3:37.03). Trionfi di Fabbri (21,26) e Iapichino (6,62)

di Nazareno Orlandi e Luca Cassai

Pomeriggio show per gli azzurri, tre primati italiani in 50 minuti e prestazioni di lusso. Lorenzo Simonelli firma il record dei 60 ostacoli con il crono di 7.50 superando dopo undici anni il 7.51 di Paolo Dal Molin del 2013. L’azzurro trionfa a Lodz, in Polonia, con un crono che balza attualmente in vetta alle liste mondiali dell’anno, anche se va segnalato il 7.47 dello statunitense Trey Cunningham del 20 gennaio non inserito ufficialmente nelle liste di World Athletics. Nello stesso meeting sfreccia Zaynab Dosso che porta il primato italiano dei 60 metri a un sontuoso 7.05 dopo il 7.09 in batteria, abbassando complessivamente di nove centesimi il record che già le apparteneva (7.14 nelle ultime due stagioni): seconda piazza in finale, beffata soltanto dalla polacca Ewa Swoboda (7.04). A Lodz può brindare anche l’argento mondiale Leonardo Fabbri che riparte con un successo nel peso (21,26), applausi per il rientro dopo quasi un anno di Chituru Ali con un doppio 6.63 in batteria e in finale nei 60 (quinto). Record italiano per Pietro Arese a Padova: nei 1500 metri con 3:37:03 migliora il 3:37.29 di Ossama Meslek del 2022. A Sabadell, in Spagna, l’ultimo salto è vincente per Larissa Iapichino che apre la stagione nel lungo con 6,62 e batte la spagnola Fatima Diame (6,56).

LODZ [RISULTATI]

Scintille, questo ragazzo fa scintille. Lorenzo Simonelli non tradisce nella sua specialità e sbarca definitivamente su un altro pianeta: dopo il super 6.59 di sabato scorso sui 60 piani, il romano dell’Esercito piazza l’acuto anche nei 60 ostacoli. E che acuto. A Lodz, in Polonia, è meraviglioso già batteria: con 7.59 pareggia quanto fatto agli Europei indoor di Istanbul nel marzo scorso, quando sfiorò il podio con il crono che fino a stamattina era il suo primato personale. Meno di un’ora dopo, ecco il capolavoro in finale alla Orlen Cup: esce dai blocchi in maniera efficace, sul primo ostacolo è già al comando, ma è soprattutto la progressione che fa spavento, barriera dopo barriera, velocissimo ‘in mezzo’ e pulitissimo nel passaggio. A poco più di un mese dai Mondiali indoor di Glasgow (1-3 marzo), si proietta ai piani altissimi delle liste mondiali, ovviamente ancora tutte da popolare visto che la stagione è soltanto all’inizio. Ma le premesse sono clamorose. Soltanto il polacco Jakub Szymanski (7.53) riesce (quasi) a tenere il ritmo dell’azzurro, staccato invece l’altro polacco Damian Czykier (7.67) che in carriera è stato quarto ai Mondiali di Eugene nei 110hs. Con un Simonelli così si può sognare. Va in archivio dopo quasi undici anni il record di Paolo Dal Molin realizzato agli Euroindoor di Goteborg 2013. Ed è soltanto l’inizio. Nella finale femminile dei 60hs è quarta Veronica Besana (Fiamme Gialle) con 8.17 dopo l’8.23 della batteria. Non supera il primo round Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) che si esprime in 8.47. Largo successo per la polacca Pia Skrzyszowska (7.85).

“Sentivo che potevo arrivare vicino a 7.50 - il commento di Simonelli, 21 anni, alla sua prima vittoria in un meeting all’estero - Finalmente questo risultato ufficializza il mio ingresso nell’atletica mondiale. Non penso sia stata una gara perfetta, ero scattato meglio nella prima partenza, quando è stata rilevata una ‘falsa’. Nella seconda, invece, i primi due appoggi sono migliorabili. Ai Mondiali sceglierò gli ostacoli, nessun dubbio: l’anno scorso ho mancato il bronzo per cinque millesimi agli Europei, quest’anno chissà! Ma quell’episodio mi ha fatto capire che potevo ambire alle medaglie internazionali. Il mio amico Paolo Dal Molin ha sempre detto che prima o poi sarei riuscito a togliergli questo record, sono certo che ne sia contento. Oggi è una giornata speciale per coach Giorgio Frinolli: il mio primato e quello di Zaynab sono merito del grandissimo lavoro che sta facendo con noi, ha le capacità per portarci veramente in alto”.

Zaynab Dosso bussa alle porte della top ten europea di sempre nei 60 metri, ormai distante solo un centesimo. È un crono mai nemmeno lontanamente avvicinato nella velocità italiana. Anzi due. Il 7.05 della finale, il 7.09 della batteria, prestazioni gigantesche per migliorare ‘di brutto’ il 7.14 con cui si presentava in Polonia. È eccezionale il suo doppio sprint all’Atlas Arena di Lodz, ed è indicativo che sia arrivata a giocarsi la finale spalla a spalla con la polacca Ewa Swoboda, vincitrice con 7.04, miglior risultato al mondo dell’anno.

Il salto di qualità è evidente. Formidabile in partenza. Rapidissima di piedi. Incollata a una delle regine dello sprint d’Europa. Da stropicciarsi gli occhi. “Peccato perché volevo arrivare davanti alla Swoboda - le parole di Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) - ma sarà per la prossima, magari al Mondiale di Glasgow. Adesso ho la consapevolezza che non andrò in Scozia soltanto per partecipare. Già l’anno scorso sentivo di avere questi tempi nelle corde ma ho dovuto interrompere il mio percorso a causa dell’infortunio muscolare. Ora so che posso fare ancora meglio, specialmente nelle fasi della partenza. Su coach Giorgio Frinolli, che dire: mi ha fatto crescere come persona prima ancora che come atleta. Lo ringrazio infinitamente”. Lo sprint azzurro può anche esultare per aver ritrovato Chituru Ali (Fiamme Gialle), al rientro dopo praticamente un anno (l’ultima gara è datata 4 febbraio 2023) e capace di un doppio 6.63 in batteria e in finale (quinto), a soli due centesimi dal personale di due anni fa. Niente finale per Marco Ricci (Esercito) 6.74 in batteria e Aurora Berton (Fiamme Gialle) out con 7.40.

Alla festa si unisce pure Leonardo Fabbri, direttamente in Polonia dal raduno del Sudafrica, e subito a segno: vittoria con 21,26 al quarto lancio, meglio del nigeriano Chukwuebuka Enekwechi (21,14), del giamaicano Rajindra Campbell (21,13) e del croato campione europeo Filip Mihaljevic (21,08). “Bell’inizio, considerato che sono arrivato in Polonia dopo un trasferimento durato 40 ore dal Sudafrica, anche a causa del volo cancellato a Francoforte. Ma le sensazioni in pedana erano buone, vincere fa sempre bene e ora corro a prendere l’altro volo verso la Germania”, il commento del lanciatore dell’Aeronautica. Giusto il tempo di rifare la valigia e si parte a Nordhausen (Germania) per la gara di domani pomeriggio alla quale prenderà parte anche il campione europeo indoor Zane Weir (Fiamme Gialle). Completa il quadro azzurro il 2,14 nell’alto di Edoardo Stronati (Fiamme Gialle) alla ricerca di esperienza internazionale: terzo nella prova vinta dal polacco Norbert Kobielski con 2,25. 

PADOVA [RISULTATI]

Esordio con primato italiano indoor. Non poteva iniziare meglio il 2024 di Pietro Arese che va subito a segno a Padova nei 1500 metri con il crono di 3:37.03. Battuto di 26 centesimi il limite al coperto stabilito da Ossama Meslek in 3:37.29 a Birmingham, il 19 febbraio del 2022. Obiettivo centrato dal mezzofondista delle Fiamme Gialle, in crescita costante nelle ultime stagioni e ora protagonista del record dopo averlo già sfiorato nel 2022 correndo in 3:37.31 ai Mondiali in sala di Belgrado. Il lampo del 24enne torinese, che l’anno scorso ha avvicinato il primato outdoor con 3:33.11 a Budapest mancando di poco la finale iridata, è decisamente promettente anche in vista dell’estate azzurra. “Mi sono sentito davvero bene - commenta Arese - in una gara condotta in progressione, per metà da solo, ma sono riuscito a gestirla in controllo fino alla fine. Significa che le premesse sono ottime, se penso che ho chiuso la passata stagione indoor con 3:38.91, ed è il frutto del lavoro svolto con il coach Silvano Danzi anche nelle ultime settimane in raduno a Potchefstroom, in Sudafrica. Adesso guardo avanti: 3000 a Metz nel prossimo weekend, Assoluti ad Ancona e spero di qualificarmi per i Mondiali indoor di Glasgow tramite il ranking anche se la stagione all’aperto sarà ancora più importante. Dopo essere arrivato a 12 centesimi dalla medaglia piazzandomi quarto agli Europei di Monaco, e a 14 dalla finale mondiale, forse mi sono tolto la fama di quello che arriva a un soffio dal risultato...”. Anche l’anno scorso aveva iniziato con un record italiano a Padova, 3:55.71 nel miglio.

Secondo al traguardo il bresciano Giovanni Filippi (La Fratellanza 1874 Modena) con 3:40.76, in una gara pilotata da Federico Maione (Libertas Unicusano Livorno) con parziale di 1:58.04 agli 800 metri, ma è notevole anche il tempo dello junior Nicola Baiocchi (Atl. Livorno), ottavo in 3:46.60 per diventare il terzo under 20 italiano di sempre a meno di quattro decimi dal record di categoria di Stefano Mei (3:46.22 nel 1982). Sempre a Padova, doppio miglioramento per Alice Muraro (Aeronautica) nei 60hs: la vicentina vince la finale in 8.15 dopo essere già scesa a 8.22 in batteria. L’oro dei 400hs alle Universiadi toglie dodici centesimi complessivi al suo 8.27 della passata stagione.

SABADELL [RISULTATI]

Parte con una vittoria la stagione di Larissa Iapichino nel lungo.

La vicecampionessa europea indoor salta la misura di 6,62 per prendersi il successo nel meeting di Sabadell, in Spagna, alla prima uscita dell’anno in pedana. Un balzo che arriva al sesto e ultimo tentativo superando l’iberica Fatima Diame, in testa fino a quel momento con 6,56 realizzato alla quarta prova. L’azzurra inizia con 6,50, poi cerca di migliorarsi ma trova una serie di quattro nulli consecutivi, in conclusione sceglie di non rischiare e regala almeno una dozzina di centimetri all’asse di battuta per compiere il sorpasso sull’avversaria. Era dal quinto posto ai Mondiali di agosto a Budapest che la 21enne dell’Atletica Firenze Marathon non saltava in gara e l’esordio è decisamente migliore rispetto a quello dell’anno scorso, che era cominciato con 6,45 a Valencia. Per la seconda edizione di fila si aggiudica il Míting Internacional de Catalunya dove nella passata stagione era atterrata a 6,72. “Sicuramente è un buon punto di partenza”, le parole di Larissa Iapichino, che un paio di settimane fa si è migliorata nella velocità correndo in 7.45 nei 60 metri ad Ancona. “Devo ancora riguardare l’ultima parte della rincorsa, ho un po’ pasticciato con diversi nulli, ma sono contenta di essere tornata a gareggiare e mi preparo alla prossima”. Appuntamento a Dusseldorf il 4 febbraio. Nei 400 metri è quarto Riccardo Meli (Fiamme Gialle) con 47.76.

NANTES - Ancora una buona prova per Giada Carmassi (Esercito), terza al meeting di Nantes nei 60hs: 8.12 per la friulana, a cinque centesimi dal PB siglato due sabati fa a Udine. La campionessa italiana dei 100hs, che domani è attesa di nuovo in gara in Francia a Val-de-Reuil, chiude alle spalle delle transalpine Solenn Compper (8.01) e Laura Valette (8.06). Carmassi aveva raggiunto la finale correndo in 8.23 in batteria. Per l’altra ostacolista Elena Carraro (Fiamme Gialle) un crono di 8.30 nella finale B, dopo l’8.35 del primo round. Sesto posto complessivo nei 400 per Alessandra Bonora (Fiamme Gialle) con 53.83, sesta anche Alessia Trost (Fiamme Gialle) con 1,73 nell’alto: poi, per la saltatrice azzurra, la doccia fredda della sospetta rottura del tendine d’Achille. [RISULTATI]

AUBIERE - Al giro di boa il weekend di Dario Dester (Carabinieri), ottavo con 3227 punti dopo quattro gare su sette, e Lorenzo Naidon (Fiamme Gialle), decimo a 3210 nell’eptathlon ad Aubière, in Francia. Primato personale per Naidon nella prova inaugurale dei 60 (6.95), sotto i sette secondi anche Dester con 6.99. Nel salto in lungo 7,18 per il trentino, 6,96 per il cremonese. Sulla pedana del peso 13,93 di Dester che poi conferma lo stagionale di 2,01 nell’alto, mentre Naidon lancia a 13,01 e salta 1,98. In testa il francese Makenson Gletty a quota 3449. Domani tocca anche a Sveva Gerevini (Carabinieri) nel pentathlon. [RISULTATI]

LE ALTRE SEDI - A New York il triplista Emmanuel Ihemeje (Aeronautica) si prende il successo a 15,89 nel Dr. Sander Invitational Columbia Challenge all’Armory Track, con rincorsa non completa, meglio rispetto al 15,46 di esordio ma ancora lontano dai propri standard. [RISULTATI] Vittoria e primato stagionale nei 400 metri con 47.12 per Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946) a Magglingen, in Svizzera. L’azzurro, specialista degli ostacoli, migliora il 47.31 ottenuto all’esordio nello scorso weekend a Padova, sulla pista elvetica dove ha stabilito sei anni fa il personale indoor di 46.68. [RISULTATI]. Al PalaCasali di Ancona nell’asta Ivan De Angelis (Fiamme Gialle) torna a saltare 5,35. In pista la quindicenne Matilde Lui (Cus Pro Patria Milano) scende a 8.42 in batteria nei 60 ostacoli allieve. Diretta streaming su atletica.tv anche per i meeting di domenica. [RISULTATI] Nella fase regionale dei Campionati invernali di lanci, a La Spezia, seconda gara dell’anno per la martellista Rachele Mori (Fiamme Gialle) con 64,84. [RISULTATI]

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Lorenzo Simonelli con il crono di Lodz (foto Giulia Sanò)


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