Cadetti: Pagliarini e Pala i più veloci, Rocchi 7,01

02 Ottobre 2021

La prima giornata dei Campionati Italiani U16 a Parma: titoli negli 80 metri per la marchigiana e per il 13enne lombardo, il laziale a segno nel lungo. Crescono l’ostacolista Pizzato e i mezzofondisti Zanini e Paoletti

di Nazareno Orlandi e Luca Cassai

Futuro, passione e risultati di qualità. È festa, a Parma, per la prima giornata dei Campionati Italiani Cadetti. Il sabato tricolore incorona i più veloci under 16 d’Italia: titolo che spetta ad Alice Pagliarini (Marche) e Francis Pala (Lombardia) con le rispettive vittorie negli 80 metri, la cadetta in 9.86 (+1.3 il vento, dopo il 9.80/-0.6 della batteria), il cadetto non ancora 14enne con 9.38 controvento (-3.2). Non tradisce le attese il saltatore del Lazio Aldo Rocchi, vincitore lo scorso anno nel triplo e stavolta nel lungo, con 7,01 (-1.1). Cresce negli 80hs la trentina Sofia Pizzato, al personale di 11.38 in batteria (+0.5) e poi al successo con 11.42 in finale (-1.0). Interessanti le sfide dei 2000 metri: al maschile, detta legge Manuel Zanini (Lombardia) con il PB di 5:42.11, al femminile la 2007 (primo anno di categoria) Viola Paoletti, mezzofondista fiorentina, si migliora fino a 6:23.86 e supera l’altra toscana campionessa uscente Sonia Tissi (6:26.74). Ed è un’atleta 2007 anche Raffaella Tsimi Atana, triplista, portacolori del Lazio, decollata a 12,18 (vento nullo). Progressi, nel martello, per l’atleta di casa Margaret Mannering (Emilia-Romagna) che allunga a 55,07. Nella prima giornata tricolore, l’affetto dei giovanissimi travolge il campione olimpico Massimo Stano, testimonial dell’evento, tra premiazioni dei vincitori, centinaia di selfie con i ragazzi e incoraggiamenti per la loro carriera. Domenica mattina (diretta su www.atletica.tv dalle 9) si assegnano altri sedici titoli italiani e il trofeo a squadre: si riparte dal primo posto del Lazio nella classifica combinata cadetti+cadette (352 punti) davanti a Lombardia (344,5) e Veneto (343). Al comando nelle classifica cadetti c’è sempre il Lazio (180 punti) e in quella cadette il Veneto (180 punti).

PAGLIARINI E PALA DA CINEMA - Entrambi - coincidenza - sognano un futuro nel cinema, lei come scenografa, lui come regista. A Parma gli attori protagonisti dello sprint sono Alice Pagliarini (Marche/Atl. Avis Fano) e Francis Pala (Lombardia/Cba Cinisello Balsamo), i cadetti più veloci d’Italia, regina e re degli 80 metri. E se Pagliarini era un nome “forte”, già detentrice della migliore prestazione italiana di categoria (9.65) e super favorita per il titolo, al maschile il successo di Pala è più inaspettato. Non ha nemmeno l’età per guidare il motorino, ha ancora 13 anni, per altri sei giorni: ne compirà quattordici l’8 ottobre. Piccolo tra i piccoli. Ma grintosissimo. Contro un vento di -3.2 che non gioca a favore, si prende la prima piazza in 9.38, davanti a Samuele Ciogli (Lazio/Nissolino Area Roma, 9.46) e Daniel Ohua (Lombardia/Bergamo Atletica). Originario del Congo, è stato adottato quando aveva tre anni dalla famiglia milanese dei Pala e ben presto, dopo due anni, ha cominciato a praticare atletica, incoraggiato da Beppe Mirarchi, poi affiancato nella guida tecnica da Chiara Boniardi. Al femminile, non c’è discussione: Alice Pagliarini sfreccia in 9.86 (vento +1.3) e conferma di essere dotata di talento e voglia di emergere. Studentessa all’artistico a Fano (Pesaro), fino a due anni fa ha vissuto a Roma e si è allenata a Castelporziano, con il papà già tecnico delle Fiamme Gialle ed ex sprinter Andrea Pagliarini. È figlia d’arte anche da parte di mamma, l’ex velocista Mita Delia. Il secondo posto lo guadagna Valentina Lucchese (Friuli Venezia Giulia/Libertas Sacile, 10.05), il terzo Nicole Cesaretti (Lazio/Fiamme Gialle Simoni, 10.24).

ROCCHI LUNGHISTA - È di nuovo tricolore Aldo Rocchi, ma stavolta nel salto in lungo. Dopo le prodezze nel triplo, dal titolo nella scorsa stagione alla migliore prestazione italiana riscritta in due occasioni quest’anno (15,13 e 15,17), adesso il ragazzo di Tivoli festeggia in un’altra specialità, scelta per esigenze di squadra. E dimostra ancora le proprie qualità, decisamente costante intorno ai sette metri, con due salti oltre quella barriera: 7,01 (-1.1) al quinto turno preceduto da un 7,00 al culmine della serie che comprende anche 6,90 e 6,98, mentre un paio di settimane fa il portacolori dell’Atletica Tiburtina, plasmato dal coach Alighieri Tarquini, si era spinto a 7,06. Per la seconda posizione balzo in avanti del veneto Giacomo Rottin (Atl. Villorba) con 6,71 (+0.4) all’ultimo ingresso in pedana, davanti al 6,63 (+0.7) del pugliese Cosimo Pio Sgherza (Allenamenti Molfetta). Al femminile un centimetro separa le prime due: va in testa con 5,54 (0.0) al penultimo salto la veneta Daphne Cordioli (Expandia Atl. Insieme Verona), ex velocista di Villafranca che da pochi mesi si dedica più seriamente al lungo con il tecnico Daniele Aloe, e ci rimane anche dopo il 5,53 di Carlotta Maria Balbi, invece è terza Ludovica Avigni (N. Atl. Varese), 5,33 (-1.8).

OSTACOLI: OK PIZZATO - Vince per distacco Sofia Pizzato che negli 80 ostacoli domina la finale in 11.42 (-1.0) dopo l’eccellente 11.38 timbrato nella batteria del mattino. La neocampionessa italiana, bionda con gli occhi azzurri come la mamma svedese mentre il papà è veneto, è nata a Londra e quindi si è trasferita con la famiglia in Svizzera. Ma ormai da una decina d’anni vive a Povo, frazione di Trento, e dopo aver fatto danza ha scoperto l’atletica nella società di Villazzano con il tecnico Giorgio Bertotti. Tra le sue passioni c’è la musica: infatti studia chitarra, in parallelo al liceo classico. Una stagione da incorniciare la sua, perché si è messa in evidenza anche sulle distanze piane entrando nella top ten italiana di sempre per la categoria negli 80 e nei 300, oltre a stabilire la migliore prestazione nazionale cadette dei 150 metri.

Completano il podio la veneta Giorgia Zambon (Gs La Piave 2000) in 11.96 e l’abruzzese Christine Camplone (Us Aterno Pescara, 12.28), invece la pugliese Federica Giuliani (Athletic Academy Bari) cade a pochi metri dal traguardo e chiude ottava in 12.79 dopo essersi trovata al secondo posto fino all’ultimo ostacolo. Ci vuole il fotofinish per decretare il vincitore dei 100 ostacoli: il toscano Federico Bellini (Atl. Campi Bisenzio) in 13.97 (-1.4). È di Poggio a Caiano (Prato), ma si allena a Campi Bisenzio dove riceve i consigli di Mattia Ganucci dopo aver praticato diversi sport (mountain bike e nuoto, ma anche taekwondo e basket) e da un paio di anni suona il pianoforte. Secondo con lo stesso crono il friulano Davide Comarin (Sport Academy, 13.97), terzo Andrea Zanella (Atl. Valle di Cembra) 14.16, invece nella finale B Riccardo Befani (2S Atl. Spoleto) corre in 14.04 (+1.0).

ZANINI E PAOLETTI A 2000 - Vincitore nel cross, a segno anche in pista. Il lombardo Manuel Zanini completa una super stagione con il sigillo sui 2000 metri e il primato personale in 5:42.11. Il giovane che è seguito a Varese da Silvano Danzi ma che deve molto anche ai suoi precedenti tecnici Pier Maria Micale e Salah Argoub, anticipa la volata dimostrando sapiente lettura tattica e negli ultimi duecento metri respinge il piemontese Alessio Romano (Atl. Roata Chiusani, 5:44.18) e il siciliano Vittore Simone Borromini (Bike Caltavuturo, 5:44.87). A sostenerlo a bordo pista anche uno dei compagni d’allenamento, decisivi per la sua maturazione, come l’azzurro Pietro Arese. Nel derby fiorentino dei 2000 metri al femminile la spunta la toscana Viola Paoletti (Uisp Prosport Scandicci), al termine di un appassionante testa a testa con la tricolore in carica Sonia Tissi (Assi Giglio Rosso Firenze). La 2007 Paoletti conduce le danze, Tissi attende l’ultimo giro e quando - ai meno 130 metri - sembra riuscire a scalzarla, è formidabile la reazione della neo campionessa d’Italia. Promessa anche del triathlon, il suo primo amore, alimentato dal suo allenatore Eduardo Espuna che per l’atletica la segue al campo di via del Filarete a Firenze. Paoletti si impone a Parma con 6:23.86 (PB) e ribalta il verdetto della Festa del Cross di Campi Bisenzio quando era stata battuta da Tissi, qui seconda in 6:26.74. Poi il Veneto, al terzo posto con Melania Rebuli (Atl. Valdobbiadene, 6:31.81). 

TSIMI ATANA IN ASCESA - Vittoria Lazio nel triplo al femminile: al primo anno di categoria è subito vincente Raffaella Tsimi Atana, capace di un (triplo) balzo in avanti fino a 12,18 (vento nullo), con tre miglioramenti in tre turni consecutivi (aveva 11,67). Tredicenne scoperta da Alberto Milardi, motore della Studentesca Rieti, la triplista originaria del Camerun studia allo scientifico e vorrebbe diventare un medico. La seguono in classifica Chiara Dal Maso (Veneto/Atl. Schio, 11,40/+0.6) e Olimpia Guglielmi (Emilia-Romagna/Gp Atletica Molinella). Tutto veneto il podio dell’asta, anzi interamente padovano con il successo di Mattia Beda (Corpolibero Athletics Team) a 4,00 prima di tre errori a 4,25. Ma può esultare il figlio d’arte di papà Gianfranco, in carriera salito a 5,50, mentre quest’anno ha valicato la quota di 4,42 il giovane erede che da circa un anno si allena con Marcello Palazzo, dopo aver iniziato sotto la guida di Marco Chiarello. Si prende il secondo posto Federico Neri (Assindustria Sport) cresciuto con 3,90, terzo un altro astista del Corpolibero Athletics Team: 3,80 per Leonardo Bigotto. Come l’asta, anche il triplo al maschile è un monocolore, in questo caso tutto lombardo. È la giornata del varesino Matteo Bertoni (Atl. Gavirate), autore di un notevole progresso di 62 centimetri, fino a 13,72. Si ispira a Pichardo e costruisce il suo sogno insieme a coach Giuseppe Balsamo. Nella foto-ricordo gli fanno compagnia gli altri lombardi Francesco Efeosa Crotti (Atl. Estrada, 13,46/+0.9), alla seconda gara di triplo della carriera, e Filippo Valotti (Atl. Virtus Castenedolo, 13,42/-0.2), a sua volta al primato personale. Cinque atlete nell’alto cadette con la stessa misura di 1,62 che si rivela decisiva, ma l’unica a superarla alla prima prova è Emmanuela Osei Bonsu (Formia Atl. Leggera) che conquista così il titolo con la maglia del Lazio. In realtà abita a Castel Volturno (Caserta), ma frequenta il liceo linguistico a Formia dove si allena con Gianluca Muzzo e Barbara Panno, e vive praticamente da sempre in Italia, da quando aveva un paio di mesi, anche se è nata in Ghana. Alle sue spalle due lombarde, Greta Vuolo (N. Atl. Varese) e Francesca Bianchi (Daini Carate Brianza).

MARTELLO MANNERING - Il campo di Parma lo raggiunge in bici, non più di dieci minuti di pedalate: Margaret Mannering abita a poche centinaia di metri dal Lauro Grossi, lo scenario migliore per il suo primo titolo italiano nel martello. L’emiliana dell’Atletica Parma Sprint, papà irlandese - come si intuisce dal cognome anglosassone - e mamma italo-venezuelana, parla e studia l’inglese e lo spagnolo, oltre a dedicarsi al canto, preferenza hip hop. Sulla sua pedana allunga di quasi sei metri il personale (fino a 55,07), per la gioia del suo tecnico Paolo Ampollini: distanziate Ludovica Cola (Lazio/Fiamme Gialle Simoni, 49,13) e l’altra emiliana Elena Odion (Atl. Lugo, 48,13). Nel peso cadette, trionfa il Veneto con Anita Nalesso (Trevisatletica), atleta al primo anno di categoria (2007): la trevigiana che aspira a diventare psicologa (studia scienze umane) e che si è specializzata nel peso soltanto durante l’estate seguendo il suo coach Luciano Boidi, si porta a 13,16 e supera le due piemontesi Chiara Torchia (Atl. Serravallese, 11,69) e Greta Vaschetto (Hammer Team, 11,49).

CAMILLI DOPO CAMILLI - Sempre Camilli nel martello.

Ma stavolta la gioia tricolore è per Davide, fratello minore del campione dello scorso anno Pietro (ed è un terzetto, perché pure l’altro fratello Matteo, del 2000, è stato martellista). Romano di Castelporziano, proprio a due passi dal centro sportivo della Guardia di Finanza dove lo allena Valentino Brichese, Davide (Fiamme Gialle Simoni) porta il personale a 64,23 e festeggia con un bel paio di occhiali tricolori. Studia all’istituto tecnico aeronautico all’Eur, sognando un futuro nel mondo della costruzione e della meccanica. Intanto a Parma vola sul podio insieme a Gaetano Degaetano (Sicilia/Gs Atl. Partinico, 58,85) e a Francesco Baia (Campania/New Atl. Afragola). Nel peso, successo per il marchigiano Marco Nardocci (Asa Ascoli Piceno), 194 centimetri: ha cominciato a fare atletica perché i genitori la guardavano in tv e dopo aver praticato rugby da bambino, ha provato con il peso, oggi scagliato al personale di 16,93, dopo soltanto un paio d’anni d’attività, grazie ai consigli di due figure di riferimento e d’esperienza come gli ex lanciatori azzurri Luigi De Santis e Armando De Vincentis. È un testa a testa con Mattia Pasquetti (Umbria/Atl. Città di Castello, 16,61), terza piazza per Riccardo Masini (Toscana/Atl. Fucecchio, 13,91). La spallata vincente nel disco è del laziale Valerio Paionni, sempre in testa alla gara con il 39,19 di avvio. Secondo urrà della giornata per l’Atletica Tiburtina, dopo il titolo di Aldo Rocchi nel lungo, che arriva con il successo del lanciatore romano di Gallicano, allenato da Filippo Monforti all’Infernetto. Ex calciatore, di ruolo difensore e tifoso romanista, ha iniziato con l’atletica sulle orme della sorella Rossella, più grande di un anno. La Calabria al secondo posto con Marco Caccamo (Atl. Olympus, 37,38) che precede il toscano Duccio Bernardi (Uisp Atl. Siena, 36,84). È la Puglia a gioire per il successo al femminile di Martina Lukaszek (Foggia Atl. Leggera). La 15enne lanciatrice, allenata nel capoluogo di provincia da Ivano Del Grosso, diventa leader della gara con 36,20 al terzo turno sorpassando la capolista stagionale Sofia Tralli (Cus Pavia, 35,54) che precede l’altra lombarda Sara Bernadette Tomaino (Cus Pro Patria Milano, 32,22).

MARCIA - Seconda nella scorsa edizione, oggi è il giorno di Elisa Marini nei 3000 di marcia. La marchigiana del Cus Macerata conduce una gara di testa e mette in fila le avversarie in 14:33.33. Poi c’è l’emozione di ricevere i complimenti del campione olimpico Massimo Stano, che premia le atlete. Da quest’anno è seguita dal coach Diego Cacchiarelli, dopo aver iniziato sulla spinta della famiglia a cominciare dal nonno Carlo, ex sprinter, ed essere cresciuta sotto la guida della compianta Paola Bettucci, ma si dedica volentieri anche alle gare di mezzofondo. L’ultima ad arrendersi è l’abruzzese Silvia Parente (Pol. Tethys Chieti, 14:39.05) tallonata dalla piemontese Beatrice Bertolone (Atl. Team Carignano, 14:43.45). Tra i cadetti il titolo del tacco-e-punta va in Lombardia per merito di Marco Drusian (Athletic Club Villasanta) che si migliora di quasi mezzo minuto nei 5000 con 23:24.57. Brianzolo di Carnate, si è appassionato dopo aver assistito da spettatore a Londra alle gare di marcia delle Olimpiadi nel 2012 e da allora non ha più smesso, seguito sul campo di Villasanta dal tecnico Valerio Radaelli. Studente al liceo scientifico, nel tempo libero si diverte anche a suonare la batteria. Frenato da una sosta di trenta secondi in penalty zone il toscano Omar Moretti (Libertas Unicusano Livorno, 24:04.39) che sale di un gradino rispetto a un anno fa, secondo davanti al triestino Alessio Coppola (Sportiamo, 24:15.90).

BATTERIE - Si apre la rassegna tricolore con gli ostacolisti, impegnati nel primo round, e subito con un risultato di spicco. Negli 80hs la trentina Sofia Pizzato (Usd Villazzano) scende a 11.38 (+0.5) superando nettamente il personale di 11.54, per salire dal settimo al quarto posto nelle liste under 16 italiane di sempre. Al maschile nei 100hs il capolista stagionale Federico Bellini (Atl. Campi Bisenzio), in gara per la Toscana, è il più veloce del turno con 13.82 (+0.2). Nello sprint conferma il suo ruolo di favorita la marchigiana Alice Pagliarini (Atl. Avis Fano), primatista italiana degli 80 metri, che comincia da 9.80 (-0.6). Molto equilibrata sulla carta la sfida maschile: al comando provvisorio il siciliano Simone Giliberto (Trinacria Sport) con 9.25 (-0.9), in una mattinata con vento variabile. Il lombardo Lorenzo Testa (Comense), classe 2007, si migliora con 39.81 in quella che è soltanto la sua seconda esperienza sui 300 ostacoli e guida il lotto dei qualificati come la compagna di club Carolina Molteni, 45.22 nella prova femminile. Sui 300 metri, davanti a tutti in batteria i leader di quest’anno: il ligure Junior Igene (Spezia Marathon Dlf, 36.23) e la veneta Rebecca Agbortabi (Trevisatletica, 39.92).

MULTIPLE - Nell’esathlon al giro di boa, dopo tre gare, il toscano Tommaso Sordi (Pol. I’Giglio) è in vetta con 2422 punti grazie a due successi parziali (14.07 nei 100hs e 49,22 nel giavellotto) e al secondo posto nell’alto a 1,65 nei confronti dell’umbro Francesco Patumi (Libertas Arcs Perugia, 2177) e dell’altoatesino Daniele Tomasi (Css Leonardo da Vinci, Bolzano2142). Ancora più netto il vantaggio nel pentathlon dell’emiliana Sofia Bonafè (Gp Molinella) che è la migliore in tutte le prove: 12.23 sugli 80hs, 1,68 nell’alto e 34,22 nel giavellotto per chiudere la prima giornata con 2792 punti davanti alle venete Matilde Morbin (Csi Atl. Provincia di Vicenza, 2391) e Jackline Ugboma Nwike (Atl. San Bonifacio-Valdalpone, 2335).

LE FOTO DI PARMA 2021 (di Francesca Grana/FIDAL)

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Raffaella Tsimi Atana (foto Grana/FIDAL)


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