Cadetti, Chiara Natali subito record



Pronti-via, ed è subito record. Non poteva iniziare meglio la rassegna tricolore cadetti di Bisceglie, impreziositi in avvio da una MPN di categoria: l’impresa, sui 300 metri, ad opera di uno dei personaggi più attesi di questi Campionati, la marchigiana di S.Elpidio a Mare Chiara Natali. Chiara aveva già migliorato in stagione il limite della specialità, 39.64 al “Ceresini” di Fidenza: sulla pista del “Ventura” si è superata ancora, con un 39.44 che dice tutto. La ragazza dell’Elpidiense è un caso davvero speciale: viene addirittura dalla corsa su strada, fino all’anno scorso, in pratica, non si era misurata in pista su distanze inferiori ai 1000 metri. La riconversione è avvenuta nell’ultima stagione: merito di Milko Campus, ex lunghista delle Fiamme Azzurre – capace ancora di vincere un titolo indoor nello scorso inverno ad Ancona – e dedicatosi come tecnico a questa ragazza minuta e coraggiosa. Chiara è poco più di una bambina, ha appena compiuto 15 anni - giusto un mese fa - e si è puntigliosamente preparata per questa gara, la più importante della stagione, accettando senza remore gli scomodi panni della favorita. In pista ha messo tutta la sua grinta, in una prova che presentava un livello tecnico complessivo estremamente elevato. Ha vinto battendo la campionessa uscente, quella Laura Favero che nel 2004 ad Abano Terme aveva vinto a sorpresa e stavolta voleva confermarsi da protagonista: ma contro Chiara Natali, oggi, c’era ben poco da fare. Per il futuro Campus – sardo di origini, ma di professione poliziotto penitenziario di stanza ad Ascoli Piceno - la vede soprattutto sul giro di pista, senza trascurare i 200 metri: in una frazione della staffetta svedese Chiara ha già corso i 400 in 56.4, e scusate se è poco. La dedica, certo non inattesa, è per la famiglia, il tecnico, la società. Una folata di troppo, vento contrario sul rettilineo, ha forse privato Patrick Sulzenbacher di un’altra MPN dei 300 metri, nella prova maschile: l’alto-atesino aveva già corso in 35.54 in stagione (a soli 15/100 dal limite italiano di Davide Manenti) ed era in grande forma, reduce da una brillante vittoria nella finale degli Studenteschi a Lignano. Nell’ultimo tratto, purtroppo, il ragazzo di Monguelfo – 20km da Brunico – ha trovato un bel muro d’aria e si è dovuto accontentare della maglia tricolore con 36.28. Già abbastanza per coltivare ambizioni: Gert Crepaz, un tecnico con l’occhio lungo e l’esperienza giusta, gli ha già detto che l’avvenire sarà sugli 800 metri. E d’altronde un suo compagno di allenamento è Lukas Rifesser, medaglia d’argento sul doppio giro agli ultimi Campionati Europei juniores di Kaunas. Alle spalle del 15enne della SSV Brunico è finito un autentico outsider, Andrea Cignoni, un ragazzo di Portoferraio che fino a tre mesi fa faceva karate. Il gran fisico, stazza già ora 1m e 85, ha convinto Fabio Quilici a lavorarci sopra e i risultati sono arrivati subito: Il gran fisico, stazza già ora 1m e 85, ha convinto Fabio Quilici a lavorarci sopra e i risultati sono arrivati subito: a maggio la prima gara, 11.7 sui 100 metri agli Studenteschi, poi tre esperienze sui 300 metri, un accredito di 36.2 manuale e oggi 36.53 elettrico per una piazza d’onore qui a Bisceglie che sa di miracoloso. Nella prima sessione dei Campionati – mattutina, perchè nel pomeriggio ci sarà la festa di benvenuto per tutti gli ospiti – hanno visto anche le batterie di velocità e ostacoli e l’avvio del pentathlon cadette: ma emozioni sono arrivate anche dalle finali dei concorsi. La conferma di Daniele De Santis nel disco era più che attesa: l’ascolano, figlio d’arte, veniva da una stagione senza avversari. Allievo di Armando De Vincentis, Daniele è il tipico lanciatore moderno: alto, longilineo con un’apertura di braccia importante. Senza patemi – aveva 48.21 in partenza – ha messo cinque metri tra sè e l’avversario più vicino. Nell’alto si aspettava forse qualcosa di più, dal punto di vista tecnico: è bastato 1.61 a Valentina Negro, una ragazzina di Ivrea classe ’91 che quest’anno aveva già superato 1.72. Ma c’è da dire che la saltatrice piemontese era in pratica alla sua prima vera stagione da atleta e una decina di giorni fa aveva battagliato alla morte con la campionessa allieve Serena Capponcelli per il titolo nazionale studentesco sulla pedana di Lignano. Valentina ha utilizzato le residue energie nervose e fisiche per vincere la resistenza delle avversarie e far contento il suo tecnico Davide Di Chiara: giusto 10 anni fa Davide aveva festeggiato il titolo cadette della sua prima allieva, Silvia Favre, un talento del lungo poi disperso per circostanze traverse. Ora un nuovo successo, per ricominciare. Mentre le pentatlete hanno continuato il loro percorso, la pedana del triplo ha visto il successo di un compatto ragazzo siracusano, Riccardo Scatà. La sua storia è simile a cento altre vissute dagli interpreti di questi Campionati di Bisceglie, come sempre un autentico palcoscenico di vita: il solito ragazzino innamorato del calcio, convinto da un tecnico appassionato – nel caso specifico Sebastiano Romano, a sua volta buon lunghista di valore nazionale – a provare con l’atletica. Il campo, gli amici, i primi risultati da segnare sul diario: questo ha convinto Riccardo a fare dell’atletica una parte importante della sua vita, a Solarino. Niente di straordinario, per ora, 13.44 qui, penalizzato da un vento ballerino, spesso in faccia (-2.2 nel miglior salto): 13.68 il personale di Scatà, datato dai regionali di tre settimane or sono. Senz’altro considerevoli i margini di miglioramento: se il talento sarà pari alla passione, non mancheranno. File allegati:
- I RISULTATI COMPLETI



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