Brugnetti-Rigaudo, è la domenica della marcia



E l'atletica basic, quella senza fronzoli, tipicamente inglese, che anima la settima edizione della Coppa Europa, in scena domani a Royal Leamington Spa, piena campagna inglese, a sud di Birmingham. L'area di gara è ormai allestita, nel parco dedicato alla Regina Vittoria (colei che, con le sue visite, rese celebre questa stazione balneare) ma non ci sono gli effetti speciali tipici - musche sparate, striscioni, pennacchi - di altre organizzazioni: tutto è semplice, essenziale, british. Capita pure che nel corso della conferenza stampa di presentazione si affacci un bel signore in età avanzata, con una giacca blu e lo stemma, lucido che sembra appena uscito di fabbrica, del British Team, Tokyo 1964: strappando l'applauso, perché quel signore è Ken Matthews, oro nei 20 chilometri dell'olimpiade giapponese, la bellezza di 43 anni fa. Niente fronzoli (sala senza amplificazione: è quella del circolo di bocce, o bowls, come le chiamano qui, dove si gioca su di un'erba che pare un tappeto), ma poi scopri che al tavolo, dove Matthews viene ovviamente invitato, c'è un diluvio di medaglie olimpiche, con Maurizio Damilano e Robert Korzeniowski a raccontare, con la loro presenza, la storia della disciplina. E cosa significhi la Coppa Europa per il tacco e punta continentale. Accadrà tutto in una giornata: domani, i 1000 metri di percorso del parco diventeranno il circuito di cinque gare, tre delle quali (la 50 chilometri, e le due prove Junior sui dieci) si disputeranno praticamente in contemporanea, prima del pomeriggio dedicato alle competizioni sui 20 chilometri. Molti dei migliori sono qui, ma la testa di tutti è inevitabilmente al Mondiale di Osaka, distante ormai circa un trimestre. E dunque, c'è chi cerca la forma iridata (spagnoli e italiani), chi il minimo di partecipazione imposto dalla propria Federazione (francesi), chi la qualificazione in un gruppo fin troppo ampio, visti i tre posti-gara disponibili (russi, e chi altri?). Gli azzurri lucidano il proprio uomo simbolo, il campione olimpico dei 20 chilometri Ivano Brugnetti, indicato da molti come favorito, da tutti come capace di imprese o rovesci, con pari probabilità. Il milanese scruta il cielo carico di nubi, e sogna la gara perfetta, quella che lo rilanci definitivamente, cancellando l'immagine un po' sbiadita venuta fuori nelle ultime settimane, a causa - soprattutto - del ritiro di Sesto San Giovanni, dove per un po', aveva fatto sognare, prima di saltar via dalle transenne. A Leamington non ci sarà lo spagnolo Fernandez, l'avversario principe, ma non mancheranno quelli da cui guardarsi, i russi su tutti, e soprattutto il norvegese Tysse, che potremmo definire l'emergente della specialità. Brugnetti cerca soprattutto sé stesso, in un momento in cui, si dice, la sua condizione sia a livelli stratosferici, ma la sua anima vaghi un po' a caccia di certezze. Ecco, certezze: probabilmente, una gara tranquilla, da finire dalle parti del podio, potrebbe essere la miglior medicina per l'azzurro, da contrapporre alla spasmodica ricerca, caratteristica di questo inizio di 2007, del risultato a sensazione. Accontentarsi oggi, per puntare al cielo in Giappone, tra qualche mese. Sogna il podio anche l'altro pezzo forte della squadra italiana, il bronzo europeo di Goteborg Elisa Rigaudo, una che ha imparato la lezione del passato, e che oggi cammina lenta verso l'appuntamento che conta. Niente caccia ai challenge IAAF, niente spostamenti su e giù per il mondo, per finire cotta nel momento decisivo, europeo, mondiale od olimpico che sia. In gara la piemontese troverà la Turava, ovvero la numero uno al mondo; una che, se finisce la benzina nella macchina, fa 1h27 anche nei 20 chilometri necessari per raggiungere la stazione di servizio. Motivo in più per tenere i piedi a terra, e cercare un progresso cronometrico - magari un sub 1h30 - o, appunto, un posto dalle parti del podio di cui sopra. "Ci proverò - assicura l'Elisa - anche se ormai so bene che ciò che conta è solo come si finisce la gara estiva. Sono qui, ma non posso fare a meno di pensare già ad Osaka". E poi, altri motivi in chiave azzurra: scoprire, per esempio, quanto sono cresciuti, da un anno all'altro, i "gemelli" romani Marco De Luca e Giorgio Rubino, presenze sempre più rilevanti negli equilibri di squadra. Oppure, cercare di intuire se il giovane Matteo Giupponi, un fisico da ala alta nel basket, sarà in grado di far sognare, pensando anche all'appuntamento con l'Europeo Juniores di Hengelo del luglio prossimo. Infine, fare la conta dei piazzamenti di squadra che l'Italia riuscirà ad ottenere, in un contesto europeo che vuol dire sempre molto, quando c'è di mezzo la marcia. Marco Sicari La squadra italiana UOMINI 20 KM Ivano Brugnetti (FF.GG.) Fortunato D’Onofrio (Atl.Vomano) Jean Jacques Nkoloukidi (FF.GG.) Giorgio Rubino (FF.GG.) 50 KM Diego Cafagna (Carabinieri) Marco De Luca (FF.GG.) Alessandro Garozzo (Aeronautica) Dario Privitera (Aeronautica) JUNIOR Andrea Adragna (Atl.Bergamo 1959) Matteo Giupponi (Atl.Bergamo 1959) Federico Tontodonati (Cus Torino) DONNE 20 KM Rossella Giordano (FF.AA.) Lidia Mongelli (Euroatletica 96) Gisella Orsini (Forestale) Elisa Rigaudo (FF.GG.) JUNIOR Claudia Bussu (Atl.Orani) Federica Ferraro (Universale Alba Docilia) Federica Menzato (Assindustria Padova) Programma orario (in Italia, un'ora in più) Ore 8.00 50 Km. Ore 9.00 10 Km. Junior Uomini Ore 10.00 10 Km. Junior Donne Ore 13.30 20 Km. Donne Ore 15.30 20 Km. Uomini Nella foto, Ivano Brugnetti (Giancarlo Colombo per Omega /FIDAL)


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