Braunschweig Lotta salvezza per l'Italia

21 Giugno 2014

Gli azzurri terz'ultimi a mezzo punto di ritardo dalla Svezia. La 4x100 maschile, terza in 39.06, coglie il miglior risultato di giornata

Prima giornata da dimenticare per la squadra italiana, impegnata a Braunschweig (Germania) nella finale Super League dell'Europeo per Nazioni. L'Italia, dopo le prime 20 gare, è terz'ultima, in piena zona retrocessione, a mezzo punto di ritardo dalla Svezia, con la quale, nella seconda parte del pomeriggio, ha ingaggiato un duello fatto di sorpassi e controsorpassi. Tra i pochi risultati di buon significato colti dagli azzurri, almeno in termini di piazzamento, vanno sottolineati i quarti posti di Marco Fassinotti nell'alto (2,19) e di Libania Grenot nei 400 metri (52.46), oltre ai primati personali di Margherita Magnani (quinta nei 3000 con 8:51.82, decima prestazione alltime in Italia) e Valeria Roffino (nona nei 3000 siepi con 10:02.56, nono crono di sempre nel nostro Paese). Il risultato migliore in termini di classifica è stato colto dalla staffetta 4x100 maschile (Massimiliano Ferraro, Eseosa Desalu, Diego Marani e Delmas Obou), composta per metà da esordienti assoluti in azzurro e terza in un buon 39.06. La performance da copertina è senz'altro il 10.03 realizzato dal francese Jimmy Vicaut nei 100 metri (vento +0.7), ma vanno segnali anche l'8,13 (-0.5) del tedesco Christian Reif nel salto in lungo, il 2,30 dell'ucraino Andriy Protsenko nell'alto, il 4,65 della russa Angelica Sidorova nell'asta. In classifica, la Germania conduce di soli 3 punti sulla Russia (195 contro 192, dopo una revisione serale); in coda, Svezia (nona con 108 punti), Italia (107.5), Olanda (102.5) e Turchia (71). Domani, nella seconda giornata di gare, l'Italia schiera tra gli altri Fabrizio Donato nel triplo, Giuseppe Gibilisco nell'asta, Diego Marani nei 200 metri, Yuri Floriani nei 3000 siepi, Chiara Rosa nel getto del peso, Silvia Salis nel martello.

LA CRONACA DELLE GARE

4x100 uomini
Il quartetto veloce regala l'unico guizzo da ricordare della brutta giornata azzurra a Braunschweig. Massimiliano Ferraro, Eseosa Desalu, Diego Marani, Delmas Obou, sono terzi in 39.06, risultato ottenuto in un confronto a distanza con i migliori, schierati nella seconda serie. L'Italia si impone nella prima, grazie a cambi fluidi (a parte l'ultimo) e ad una grande frazione finale di Delmas Obou, che appare trasformato rispetto alla prova individuale, e risale dalle retrovie per cogliere il successo parziale malgrado il rallentamento subito nell'ultimo cambio. Nell'altra serie, la Gran Bretagna si impone in 38.51, davanti alla Germania (38.88) e alla Polonia (39.15). Gli azzurri si inseriscono quindi al terzo posto, onorando la tradizione del quartetto veloce italiano.

Giavellotto donne
Sara Jemai fa quanto nelle sue possibilità, terminando nona con 52,06, ma anche in questa gara perdiamo punti preziosi rispetto alla Svezia, diventata ormai l'avveraria di un confronto diretto che ha come obiettivo la salvezza. Sofi Flink, la campionessa europea e mondiale junior, termina al quarto posto, sottraendo altri quattro punti alla squadra italiana. Il giavellotto è però come sempre territorio di caccia della ceca Barbora Spotakova, che vince (66,57) con due metri e mezzo di margine sulla seconda.

4x100 donne
Il quartetto azzurro composto da Jessica Paoletta, Irene Siragusa, Martina Amidei e Audrey Alloh si difende bene, ed il 44.13 finale colloca l'Italia al secondo posto nella serie e al sestocomplessivo. Bene in particolare le protagoniste delle frazioni centrali, ma nel complesso formazione da promuovere. Vince la Francia in 43.19, mentre la Germania viene squalificata per cambio fuori settore.

Lungo uomini
Se l'alto e Fassinotti mantengono a galla l'Italia, il lungo e Tremigliozzi la spingono inesorabilmente in basso. L'azzurro è dodicesimo, accreditato di un miglior salto da 7,24 (vento a -2.2; completano lo score, un 7,03 e un nullo). Un solo punto e nuovo scivolone verso la zona retrocessione (la Svezia controsorpassa). La gara la vince, a dispetto delle condizioni, il tedesco Christian Reif, capace di atterrare a 8,13 (-0.5).

Alto uomini
Nel grigiore generale finisce per perdere centimetri preziosi anche uno come Marco Fassinotti, il 2,19 alla prima prova basta comunque per il quarto posto, fatto che regala punti preziosi alla nazionale azzurra. Il torinese sembra soffrire le condizioni ambientali; dopo un errore a 2,15, ne colleziona due a 2,23, prima di riservare l'ultimo salto utile - poi fallito - a 2,23.

Chi non soffre affatto è l'ucraino Protsenko, che sale fino a 2,30 prima di concedersi, a gara vinta, anche tre salti a 2,40.

5000 metri uomini
Il calvario prosegue anche con il mezzofondo; dopo la caduta di Abdikadar, arriva il mezzo flop di Jamel Chatbi, che si stacca dal gruppo a due giri dalla fine e termina al decimo posto (14:28.89), praticamente al passo; non è ultimo perché, alle sue spalle, in due avevano già fatto altrettanto, e la cosa riduce l'impatto sulla classifica. Per di più, al nono posto, c'è proprio Mikael Ekvall, l'atleta svedese, e quindi l'Italia mantiene un punto e mezzo di margine sulla zona calda. Vince il tedesco Arne Gabius (13:55.89), di rabbia, nei metri finali, sullo spagnolo Jesus Espana (13:56.00), che già assaporava il successo.

Asta donne
La russa Anbgelica Sidorova vola oltre i 4,65, ed il risultato - miglior prestazione europea dell'anno - è di rilievo anche in considerazione delle condizioni atmosferiche. La polacca Rogowska attende i 4,40 per entrare in gara, ma paga l'azzardo con l'eliminazione. La giovane Sonia Malavisi è settima con 4,15, misura ottenuta al secondo tentativo.

400 metri donne
Un bel finale di gara porta Libania Grenot ai piedi del podio virtuale dei 400 metri. L'italocubana è quarta in 52.46, alle spalle della russa Alena Tamkova, vincitrice in 51.72, della tedesca Cremer (52.23) e dell'ucraina Zemliak (52.28), miglior risutlato colto da un atleta in azzurro nel pomeriggio. L'avvio della Grenot è controllato, anche perché l'atleta delle Fiamme Gialle, in corsia 7, è priva di punti di riferimento davanti a sé. La russa l'affianca all'altezza dei 200 metri, ed è lì che la Grenot reagisce, correndo una buona curva. Nel rettilineo conclusivo, la parte migliore, fino al traguardo, con almeno una posizione recuperata. Punti pesanti che consentono all'Italia di effettuare il controsorpasso sulla Svezia, ed uscire, seppur momentaneamente, dalla zona retrocessione.

3000 metri siepi donne
Nella gara che vede il soprendente dominio della svedese Charlotta Fougberg (9:35.92), vale la pena elogiare Valeria Roffino, tra i pochi azzurri capaci di farsi valere nella prima giornata dell'Europeo per Nazioni. La lombarda semplicemente fa il suo, come si direbbe in termini spicci, anzi, anche qualcosa in più, perché firma il personale correndo in 10:02.56 (nono posto). Ben nove secondi di miglioramento, realizzando un tempo che la fa entrare nella top ten italiana di sempre, al nono posto.

1500 metri uomini
Nella più classica applicazione della legge di Murphy, Mohad Abdikadar finisce a terra dopo due giri dei 1500 metri, finendo al passo la sua fatica, staccato dagli altri avversari. Un punto per l'Italia, e cielo sempre più cupo: la Svezia, terz'ultima, è appena due punti e mezzo più indietro.

400 ostacoli donne
Yadisleidy Pedroso è settima nel suo esordio in azzurro, cogliendo, con 56.70, l'ennesimo risultato periodico dalle parti del 56.6 (quarta volta in quattro gare). Tuoni e fulmini sono solo in cielo: vince l'ucraina Rhyzkhova con 55.00.

Triplo donne
La stagione di Simona La Mantia non trova sbocchi. Anzi. A Braunschweig la palermitana termina al decimo posto, con un - per lei - improbabile 13,06 (+0.1), misura che sembra del tutto fuori posto accanto al suo nome. Ma tant'è, questo recita la classifica. L'azzurra apre con 12,94, a cui fa seguire un nullo ed il risultato che fa la (modesta) graduatoria, e che è, anche nel suo caso, come già per diversi dei suoi compagni di squadra, il peggiore dell'estate 2014. Vince la russa Yekaterina Koneva, che atterra a 14,55. 

Disco donne
In un pomeriggio difficile per i colori azzurri, l'inversione di tendenza non può essere chiesta a Valentina Aniballi. La reatina comunque non fa molto per aiutarsi, chiudendo la gara al decimo posto con 50,91 (peggior risultato dell'anno), unica misura valida giunta dopo due pericolosissimi nulli.

Vince l'argento mondiale di Mosca, la francese Mélina Robert-Michon, con una bordata a 65,51 che mette a tacere - seppure non di moltissimo - le aspettative della giovane tedesca Shanice Craft, iridata Junior del 2012, seconda qui con 65,07.

3000 metri donne
In una gara nata come tattica, Margherita Magnani, da sempre fighter riconosciuta del nostro mezzofondo, si batte come una leonessa, termina al quinto posto e coglie il primato personale.  Il suo 8:51.82, ottenuto dopo due chilometri corsi sul piede dei 3', entra nella top ten italiana di sempre, al decimo posto. Vince l'olandese Sifan Hassan in 8:45.24 (record della manifestazione e miglior prestazione europea dell'anno), andando via negli ultimi 600 metri di corsa.

800 metri donne
La gara è tattica, ma Marta Milani si perde proprio quando la prova si infiamma. Il suo rettilineo finale non sembra finire mai, è per l'azzurra arriva solo il decimo posto, in 2:04.54. Vince la russa Poisotogva, la miglior europea dell'anno (leader stagionale con 1:58.55) in un comodo 2:02.65.

400 metri uomini
Mentre la classifica di squadra si comincia a fare grama (Italia in piena zona retrocessione) Matteo Galvan affronta l'impegno nel giro di pista. Collocato nella serie migliore, il vicentino parte cauto, ma già ai 200 si capisce che sarà complicato raccogliere punti. Nel rettilineo finale l'unico ad essere risucchiato dall'italiano è il tedesco Gaba, che paga l'azzardo di un avvio troppo sollecito. 46.28 per Galvan, quinto posto nella serie e finale. Miglior risultato di un italiano in questa prima parte di giornata. Primato stagionale, dicono le statistiche, ma è chiaro che la stagione dell'azzurro necessita di un cambio di ritmo.

100 metri uomini
Non è una gara epica, quella in cui si batte Delmas Obou. L'aria fredda in viso soffia solo fino a un certo punto (-0.3), mentre quel che pesa è l'esito del cronometro. Si vince con 10.46 (l'olandese Codrington), l'azzurro finisce due centesimi più indietro, 10.48, terzo. Ma come si può parlare di condizioni difficili, quando poi, due minuti dopo, nella serie migliore, Jimmy Vicaut, uno degli atleti di punta della manifestazione, stampa in solitaria un super 10.03 (seppure con vento girato a +0.7)? Nella classifica complessiva, Obou è ottavo.   

400hs uomini
Il vento soffia gelido, ponendo nuovi ostacoli ai protagonisti del giro con barriere. Leonardo Capotosti si batte bene nella serie migliore, e termina al quinto posto in 50.72, non lontano dallo stagionale di 50.47 (vittoria al russo Kudryatsev, con un buon 49.38). L'umbro distribuisce bene, rispettando a dovere la ritmica di gara, e attacca il rettilineo finale in buona posizione; nel finale si ritrova a corto di energie e cede al francese Decimus, ma nel computo complessivo è comunque sesto, in linea con gli obiettivi di squadra.

100 metri donne
Audrey Alloh sfrutta male il doppio vantaggio concessole dalla collocazione nella serie migliore, e dal vento contrario decisamente meno intenso rispetto alla prima prova. La fiorentina corre in 11.86 (-0.9), piazzandosi al sesto posto parziale, ottavo complessivo. La francese Myriam Soumare vince agevolmente in 11.35, superando l’olandese Samule (11.42) e la tedesca Sailer (11.45), confermando in sostanza quanto di buono già mostrato nel corso della prima parte della stagione.

Peso uomini
In una gara di livello mondiale (con il polacco Majewski ed il tedesco Storl) Daniele Secci non riesce a trovare una misura vicina al suo fresco personale di 19,03. Anzi. Incappa in una gara da dimenticare, fermandosi ad un modesto 17,32, a 50 centimetri da quello che fino ad oggi era il peggior risultato di stagione (17,88). undicesimo posto in classifica. Storl onora il ruolo di padrone di casa, piazzando un ottimo 21,20; Majewski, 20,57, è battuto.

Martello uomini
Nicola Vizzoni non va oltre il settimo posto, con 71,38, nella gara d’apertura del Campionato Europeo per Nazioni. Il primo lancio del toscano è un morbido 71,08, misura piazzata con l’obiettivo di fare subito classifica. Nel secondo tentativo, Vizzoni aggiunge forza e velocità di rotazione in pedana: ne esce un buon lancio, valutabile in almeno 73 metri e mezzo, buono quindi per entrare in zona top-four. Ma l’azzurro non tiene la fase finale, piazzando un piede fuori dalla pedana: è nullo. Il terzo tentativo, compromesso tra le impostazioni del primo e del secondo, aggiunge purtroppo solo trenta centimetri alla misura iniziale, collocando Vizzoni in settima posizione. Vince il russo Sergey Litvinov, autore di un bel crescendo fino al 76,34 del terzo lancio.

m.s.

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le foto della prima giornasta


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