Bianchetti record, Randazzo 7,56 nel lungo

05 Ottobre 2013

Ai tricolori under 18 di Jesolo Filippo Randazzo diventa il secondo Allievo di sempre, a 5 cm dal primato di Andrew Howe.

Spettacolare seconda giornata dei Tricolori allievi, di Jesolo: non bastano le condizioni atmosferiche sfavorevoli (tra pioggia, vento e soprattutto freddo invernale) per impedire ai giovani talenti dell’atletica italiana di infiammare la tribuna del Picchi: ci pensa il colosso reatino di Contigliano Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) a siglare un nuovo primato italiano del peso lanciando l’attrezzo da 5kg a 20.38 (prec. 20.18 Daniele Secci a Bressanone 31/5/2009). A metà del pomeriggio, un altro “botto”: Filippo Randazzo, il catanese di San Cono che si allena a Valguarnera con Carmelo Giarrizzo, decolla dalla pedana del lungo e atterra a 7.56 (+1.3), ciò che vuol dire la seconda prestazione allievi di sempre a cinque centimetri dal 7.61 del bronzo mondiale U18 di Andrew Howe in quel di Debrecen 2001. Altra protagonista di giornata, Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano), miglior siepista europea nella finale mondiale di Donetsk: per metà gara la milanese di origini ucraine resta in linea per migliorare il primato di Valeria Roffino, poi si accontenta di chiudere in 6:48.34. Due momenti importanti e toccanti: il minuto di raccoglimento a ricordo delle vittime di Lampedusa ed il conferimento ai vincitori dei 200 metri – Ferdinando Mulassano e Alessia Niotta - del Premio Speciale intitolato a Pietro Mennea. Giornata segnata anche da più di un verdetto sorprendente, soprattutto sulle pedane: se rispettano il pronostico Francesca Semeraro (3.70 nell’asta), Tiziano Di Blasio (67.52 nel martello) ed Ilaria Casarotto (50.49 nel giavellotto), meno attese le vittorie nell’alto di Eleonora Omoregie (a pari misura, 1.74, con l’argento mondiale Erika Furlani) e nel lungo di Eleonora Andreis (BPB a 5.86, contro 5.80 della finalista di Donetsk Benedetta Cuneo). Grandi duelli nei 400hs tra Matteo Beria e Giuseppe Biondo (52.45 a 52.78: brava anche la neoazzurra Ayomide Folorunso tra le allieve, 61.18) e nei 1500 vinti da Yemenaberhan Crippa e Silvia Salera. Parla ancora pugliese la marcia, dove Gregorio Angelini (PB a 45:21.10) porta al miglioramento molti degli inseguitori.          

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LE GARE DELLA SECONDA GIORNATA/SECONDA PARTE (la prima parte a questo LINK)

4x100m M (finale) – E come ti sbagli? Difficilmente un quartetto della benemerita Riccardi Milano manca il bersaglio del tricolore nella staffetta veloce: basta un tempo “normale” (43.02) a Raffaele Foschini, Simone Caldirola, Alessandro Brivio ed Edoardo Gabbai per aver ragione di quella Bernatese (43.41) accreditata giustamente di buone potenzialità, viste le risultanze stagionali. Il semifinalista mondiale di 100 metri, Andrea Federici, porta la terzo posto la formazione di un’altra celebre scuola giovanile dello sprint, l’Atletica Bergamo 59 Creberg (43.63).

4x100m F (finale) – Per tutta la stagione la Sisport Fiat aveva corso i tempi migliori e qui  la formazione torinese (solo quinta, 49.68) sbaglia in modo irreparabile: ma il quartetto della Libertas Valpolicella Lupatotina merita il titolo per aver interpretato l’impegno in modo impeccabile (48.28). E’ decisamente la giornata d’oro per Eleonora Andreis che – dopo il lungo – offre il suo contributo anche alla vittoriosa formazione veronese con Irene Ogiede, Jessica Peterle (finalista oggi nei 400hs) e infine l’ostacolista Abigail Gyedu.

Non basta alla Bracco Atletica (49.01) la frazione di chiusura con la semifinalista dei 100m a Donetsk, Annalisa Spadotto Scott.

Alto F (finale) – Quello che non t’aspetti: perché battere un argento mondiale non è cosa di tutti i giorni. Stavolta è toccato a Eleonora Omoregie l’italo-nigeriana di Mereto di Tomba in quello che è uno dei “derby” più classici della categoria: il duello infinito con Erika Furlani, appunto reduce dalla medaglia di Donetsk a luglio. Pari misura, 1.74, e tie.break affidato agli errori: Eleonora – fino a quel momento in svantaggio – salta al primo tentativo, Erika risponde solo al secondo. Fa tutta la differenza del mondo.

Peso M (finale) – Le emozioni sembrano non finire più in questa seconda giornata: sulla pedana del peso danza il colosso reatino Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri), autore di una serie da favola culminata nel primato italiano di categoria con una spallata da 20.38 al quarto turno (19.06 19.92 19.85 200.38 19.79 nullo). Esce di scena dalla lista dei record il 20.18 di Daniele Secci, altro atleta laziale (poi argento agli Europei juniores di Tallinn 2011), che lo aveva stabilito a Bressanone nel Brixia Meeting del 2009. Invece il ragazzo di Contigliano, uscito forse un po’ deluso dai tre nulli di finale ai Mondiali di Donetsk, sta attraversando un momento di forma monumentale: ne fa fede l’aver tolto una settimana fa (17.00) sulla pedana di casa il record allievi con l’attrezzo dei “grandi” a Bruno Zecchi, un limite che resisteva da 39 anni. Non basta, il 20.38 dell’allievo di Roberto Casciani rappresenta anche la settima prestazione mondiale stagionale. Ammira l’impresa a distanza di classifica un altro splendido talento emergente del settore, il fiorentino Leonardo Fabbri (Atl. Firenze Marathon, 18.06), già bronzo in stagione all’Eyof di Utrecht.  

1500m M (finale) – Gara spettacolare sotto l’impulso dei due ragazzi di origini etiopiche Yemaneberhan Crippa (GS Valsugana) e Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Siena): è chiaro che su questa distanza il trentino allenato da Massimo Pegoretti ha maggiori chance, non foss’altro per lo storico primato italiano siglato nella finale di Donetsk. Però il senese non ci sta e la coppia s’invola dando vita con l’amico-rivale a continui avvicendamenti in testa e cambi di ritmo: una condotta tattica che poi Chiappinelli pagherà nel finale, rimontato per il secondo posto dall’altro trentino Lorenzo Pilati (Atl. Valli Non e Sole) e da Riccardo Usai (il sardo dell’Atl. Valeria bronzo all’Eyof di Utrecht).  

1500m F (finale) – Dopo Ferdinando Mulassano (200m), un altro titolo premia un’azzurra di un’altra specialità olimpica diversa dall’atletica: è la romana Silvia Salera (Lazio Atl.), nazionale giovanile di pentathlon moderno, a dominare la gara con una progressione irresistibile a suon di personale (4:33.50) che demolisce tutte le altre. Comprese rivali temibili come la toscana Chiara Ferdani (Spectec Atl. Carispezia, campionessa cadette 2012 dei 1000 metri) e la partente col miglior accredito, Federica Zenoni (Atl. Bergamo 59 Creberg).

Giavellotto F (finale) – Anche Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina) si conferma tra le “ragazze terribili” della classe ’97: stavolta manca il duello abituale con Sar Corradin, ma la prima spallata oltre i 50 metri (50.59) nobilita una serie di spessore complessivo comunque apprezzabile (due volte oltre i 48 metri, 48.52 e 48.39). Purtroppo la concorrenza si adegua solo in parte.

Lungo M (finale) – A metà del pomeriggio arriva il “botto”: Filippo Randazzo, il catanese di San Cono che si allena a Valguarnera con Carmelo Giarrizzo, decolla dalla pedana del lungo e atterra a 7.56 (+1.3), ciò che vuol dire la seconda prestazione allievi di sempre a cinque centimetri dal primato nazionale 7.61 che aveva dato ad Andrew Howe il bronzo mondiale U18 in quel di Debrecen 2001. Filippo era già stato finalista a Donetsk in luglio, ma evidentemente i suoi muscoli avevano ancora un po’ di benzina e il clima di Jesolo non ha raffreddato la sua carica agonistica: poi, è chiaro, la teoria dei nulli risulta perfettamente comprensibile per un ragazzo che punta senza riserve al bersaglio grosso, perdendo magari un pizzico di lucidità sul piano tecnico. E comunque per lui c’è pure la sesta prestazione mondiale dell’anno per questa fascia di età. Soddisfazione anche per il lecchese Andrea Aldeghi, premiato dal nuovo PB (7.28, +1.2 con una serie eccellente): dopo il titolo indoor di Ancona era stato fermato da un infortunio, con rinuncia obbligata ai Mondiali.

Sul podio anche ll finalista mondiale del triplo, Simone Forte (7.03).

2000st M (finale) – Come annunciato, manca il capolista stagionale Giulio Perpetuo e così la lotta per la maglia tricolore è ancora più aperta: perché, dopo un avvio problematico in primavera, il campione in carica Ahmed Abdelwahed ha tutta l’intenzione di replicare il titolo conquistato un anno fa al “Ridolfi” e così prendersi una rivincita postuma per non essere riuscito a guadagnarsi la convocazione mondiale per Donetsk. L’unico rammarico, per l’egiziano di Roma in maglia Fiamme Gialle Simoni, è quella di doversi accontentare di ritmi tattici, lontani dal personale: ma Said Ettaqy, il toscano di origini marocchine azzurro in Ucraina, è nettamente battuto.

Asta F (finale) – Dopo i due titoli cadette 2011 e 2012 su questa pedana, Francesca Semeraro rischia di essere l’unica esponente della rampante classe ’97 a non confermarsi nell’esordio tricolore all’aperto tra le allieve: per circa tre minuti in testa alla classifica ci va Helen Falda, quando la torinese supera al terzo tentativo quota 3.60. Ma la tarantina allenata da Danilo Diana ha una tempra agonistica troppo spiccata per arrendersi: fa anche lei la misura alla terza prova, poi incrementa a 3.65 e 3.70 e si arrampica con convinzione persino verso il nuovo PB a 3.80. Bravissima, nient’altro da dire.

2000st F (finale) – Strano a dirsi, ma questo primo titolo sulle siepi allieve Nicole Reina lo conquista dopo quello assoluto, ovviamente sulla distanza delle “grandi”: stavolta l’obiettivo della milanese di origini ucraine è il primato di categoria dei 2000st appartenente a Valeria Roffino – già sfiorato a Donetsk – e non c’è assolutamente nessuna che possa darle una mano. In solitario, la portacolori del Cus Pro Patria resta per metà gara in media-primato (passaggio in 3:20.06), poi il ritmo cala un po’ e resta l’ennesima maglia tricolore (6:48.34): una carriera che, se non fosse tutta da scrivere, presenta già una bacheca invidiabile. Coraggiose le rivali, per alcune delle quali (prima tra tutte Eleonora Curtabbi, 7:17.91) c’è la soddisfazione del personale.

PREMIO MENNEA – Ma non è finita qui la vicenda dei 200 metri: nel quadro delle infinite iniziative a ricordo del Campione scomparso, ai due vincitori del titolo – Alessia e Ferdinando, in coppia su un doppio podio maschile e femminile  – viene consegnato il PREMIO PIETRO MENNEA da Gianfranco Lazzer e Luciano Caravani, due dei componenti del quartetto azzurro - con lo stesso Mennea e con Giovanni Grazioli - che stabilì il primato europeo della 4x100 (38.42 il 13 settembre 1979).

200m M (finale) – Evidentemente Ferdinando Mulassano ha un feeling con il clima invernale del pomeriggio di Jesolo: anche perché il ragazzo di Mondovì è tuttora azzurro giovanile di skeleton nei budelli di ghiaccio. Fatto sta che l’allievo di Milvio Fantoni travolge la concorrenza (22.17 con -0.9), compreso il campione in carica degli 80m cadetti Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider, 22.41). Anche qui subiscono il logorio stagionale i due nazionali di Donyetsk, Gabriele Gargano (che a Jesolo aveva vinto nello sprint cadetti prima di Pettorossi) e Michele Nabacino.

200m F (finale) – L’impressione delle batterie mattutine viene confermata: in calando dopo una lunga stagione la coppia azzurra di Donetsk formata dalla perugina di origini guineane Micaela Moroni e dalla veronese Anna Schena, mentre Alessia Niotta è la più in forma del lotto. Le condizioni atmosferiche appesantiscono di parecchio il cronometro (25.45 con -1.5). 

Raul Leoni 

I CAMPIONI ITALIANI 2013 (in aggiornamento)

ALLIEVI

200m: (-0.9) Ferdinando Mulassano (Atl. Mondovì) 22.17

1500m: Yemaneberhan Crippa (GS Valsugana Trentino) 3:57.99

2000st: Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle Simoni) 6:11.92

400hs: Matteo Beria (Atl. Vicentina) 52.45

Asta: Federico Biancoli (Atl. Rigoletto) 4.50

Lungo: Filippo Randazzo (Pro Sport 85 Valguarnera)  7.56 (+1.3)

Peso: Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) 20.38 (RN all)

Martello:  Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni) 67.52

Giavellotto: Andreas Zagler (LC Bozen) 63.28

Marcia 10000m: Gregorio Angelini (Alteratl. Locorotondo) 45:21.10

4x100m: Riccardi Milano 43.02

ALLIEVE

200m: (-1.5) Alessia Niotta (Atl. Sestese Femm.) 25.45

1500m: Silvia Salera (Lazio Atl.) 4:33.50

2000st: Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) 6:48.34

400hs: Ayomide Folorunso (Cus Parma) 61.18

Alto: Eleonora Omoregie (Udinese Malignani) 1.74

Asta: Francesca Semeraro (Alteratl. Locorotondo) 3.70

Lungo: Eleonora Andreis (Lib. Valpolicella) 5.86 (-1.2)

Peso: Marta Baruffini (Cus Parma) 13.42

Martello: Giulia Camporese (Cus Padova) 63.25

Giavellotto: Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina) 50.59

4x100m: Lib. Valpolicella Lupatotina 48.28

 

File allegati:
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Alfio Giomi con Ferdinando Mulassano e Alessia Niotta


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