Ancora 2,30 per Bettinelli, Weissteiner strepitosa



Il sogno di Andrea Bettinelli di scalare la vetta dell’alto europeo si è spento alla quota di 2,32. Il bergamasco, perfetto fino ai 2,27 (e con un 2,30 superato alla terza prova) si è dovuto arrendere alla cifra del record nazionale al coperto, recentemente stabilito (il 29 gennaio scorso, a Glasgow) da Alessandro Talotti. Due tentativi non proprio all’altezza, e un terzo da mangiarsi le mani (asticella abbattuta di un soffio) hanno decretato l'eliminazione. La classifica pone Bettinelli al sesto posto, alle spalle di uomini come Rybakov e il campione olimpico Holm. La sfida tra questi due atleti è stata il motivo dell'intera gara: a vincere è stato lo svedese, unico a valicare i 2,40, quota alla quale si è dovuto arrendere il russo, capace di 2,38. Bronzo all'altro russo Fomenko, con il 2,32 alla terza prova non riuscito a Bettinelli. "Sono contento, ci mancherebbe - il racconto dell'azzurro - all'inizio avrei firmato per fare due volte 2,30 tra qualificazione e finale. Poi, in gara, le cose cambiano: quindi c'è anche un filo di rammarico, perché con quel 2,32 che sentivo di avere nelle gambe, sarebbe venuta fiuori una medaglia di bronzo. O con un 2,30 alla prima, come in qualificazione, anche il quarto posto. In ogni caso, sono contento delle basi gettate per la stagione estiva. Con i miei allenatori Orlando Motta e Pierangelo Maroni non avevamo finalizzato la stagione invernale. Il ringraziamento e la dedica va soprattutto a loro due, oltre che a mia moglie Simona e ale Fiamme Gialle, il mio club". Bettinelli, 26enne di Bergamo, è il miglior frutto del lavoro di Motta e Maroni al campo di Caravaggio, nel quale si allenano anche altri atleti d'interesse come Lamera, Scotti, la giovane astista Scarpellini e lo sfortunato (si è recentemente operato ai tendini) Bernasconi. Silvia Weissteiner è stata bravissima. La 25enne altoatesina è giunta quinta nella finale dei 3000 metri, siglando anche il nuovo primato personale, 8:56.27 (terza prestazione italiana di sempre dietro Rea e Possamai) per la seconda volta nella manifestazione, dopo il 9.03:58 della batteria. Oro alla polacca Chojecka (8:43.76), davanti alla turca Desalegn (8:46.65) e all’austriaca Pumper (8:47.74). “Non credevo di poter correre a questi livelli – il commento dell’azzurra – all’inizio ero contenta di riuscire a tenere il passo delle prime. Poi, dopo essermi staccata un po’, ho visto che davanti a me anche altre stavano perdendo posizioni, e ho preso coraggio, cominciando la rimonta”. Dal dodicesimo al quinto posto, ingoiando metri e avversarie. “La dedica è per il mio allenatore, Ruggero Grassi, che mi segue a Vipiteno, dove sono nata: siamo cresciuti insieme, io come atleta, lui come tecnico”. Il gruppo di allenamento della Weissteiner a Vipiteno, guidato da Grassi (42 anni, agente di pubblica sicurezza ed ex atleta), comprende anche Christian Obrist, il fratello di Silvia, Roland, e atleti interessanti come Eduard Lahner. Per la Weissteiner, adesso, l’appuntamento con l’Eurochallenge dei 10.000 metri, a Barakaldo, il 2 aprile. E proprio Christian Obrist, il compagno d'allenamenti della Silvia a Vipiteno, è stato l'ultimo azzurro a gareggiare nei Campionati d'Europa. Per lui, che aveva già vinto la sua medaglia entrando nella finale, la corsa conclusiva è stata una sorta di passerlla senza velleità, conclusa al nono posto in un 3:52.20 privo di grandre significato. Il ritorno di Obrist è però un fatto da non sottovalutare, in un settore, il mezzofondo, che ha un bisogno disperato di uomini in grado di affacciarsi alla ribalta internazionale. Nelle eliminatorie del mattino, eliminazione nelle rispettive semifinali dei 60 metri ostacoli per Andrea Giaconi e Micol Cattaneo. Giaconi ha chiuso al sesto posto con il tempo di 7.76, a soli sette centesimi dall’accesso alla finale (sarebbe servito un 7.69, quello realizzato dal francese Sebastien); la Cattaneo ha corso in 8.30 (ottava), finendo lontano dal limite personale raggiunto ieri in batteria (8.19), prestazione che le vale comunque la promozione piena per il comportamento ai Campionati Europei. m.s.


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