Amsterdam, Inglese sesta e contenta

06 Luglio 2016

La pugliese chiude i 10000 in scia alle migliori e fissa il personale a 31:37.43. Promossi alla finale dei 3000st Bamoussa, Chatbi e Floriani, semifinale per la Santiusti (800) e per gli ostacolisti Contini e Lambrughi

Il piazzamento di Veronica Inglese nei 10000 metri (sesto posto con il personale portato a 31:37.43), chiude una buona giornata inaugurale in chiave italiana. Ai quattro azzurri che in mattinata avevano centrato l’accesso alle finali (Trost, Rossit, Jacobs e Strumillo), si sommano nella sessione pomeridiana le promozioni dei tre siepisti Jamel Chatbi (8:33.11), Abdullah Bamoussa (8:32.54, PB) e Yuri Floriani (8:34.82). Passano il turno e guadagnano la semifinale anche Yuneysi Santiusti negli 800 metri (2:04.53) e i due ostacolisti dei 400 Mattia Contini (51.26) e Mario Lambrughi (51.06). Sfortunato il giavellottista Roberto Bertolini, che supera gli 80 metri (80,58) ma finisce fuori dalla finale, tredicesimo, per soli 12 centimetri. Sottotono la prova di Chiara Rosa nel getto del peso (16,26), mentre Gloria Hooper finisce lontana dalla finale nei 200 metri (23.25, tredicesimo tempo del turno). Domani, nella seconda giornata di gare, saranno 24 gli azzurri impegnati in pista e sulle pedane. Otto i titoli in palio, con tre italiani già in finale: Marcell Jacobs nel lungo, Desirée Rossit ed Alessia Trost nell'alto. Semifinali dei 400hs per Jose Bencosme, Mattia Contini e Mario Lambrughi, dei 100hs per Giulia Pennella, dei 400 piani per Matteo Galvan, Libania Grenot e Mariabenedicta Chigbolu, dei 100 per Filippo Tortu e Massimiliano Ferraro, e degli 800 metri per Yunisleydi Santiusti. 

di Marco Sicari

LA CRONACA DELLE GARE

10000m donne
Una grandissima gara, ed il primato personale portato a 31:37.43 (poco meno di cinque secondi meglio di quato fatto a Palo alto, , premiano il coraggio ed il talento della nuova stellina tricolore del mezzofondo. Veronica Inglese è sesta nei 10000 degli Europei di Amsterdam, piazzamento che certifica la nuova dimensione internazionale della 25enne di Barletta, emersa con prepotenza nella primavera scorsa e ormai una certezza dell'atletica italiana. L'oro valla turca di origine keniana Yasemin Can (31:12.86, MPE U23), non ancora ventenne, che recita un assolo in pista per oltre venti dei venticinque giri di gara. Il podio è completato dalla portoghese Dulce e dalla norvegese Grovdal, che più dell'Inglese, forse, hanno avuto solo la sfrontatezza di provare a rimanere sulle tracce della battistrada nel momento centrale della gara. Film della corsa: bastano pochi chilometri, due per la precisione, per capire che non sarà una passeggiata. Dopo cinque giri, la Can piazza quella che poi risulterà l'azione decisiva: un mille in 3:02 che mette la parola fine sulla questione del titolo europeo. Da lì in avanti, è un monologo. Veronica Inglese è sempre nel gruppo delle inseguitirici, almeno fino a metà (15:30 per la Can, 15:42 per la pugliese), quando si distacca leggermente sotto l'azione delle portoghesi Moreira e Dulce. L'azzurra trova poi conforto nella presenza della britannica Jo Pavey, che l'aiuta a rimanere nei paraggi. Ma nei due chilometri finali la Inglese si scatena, ricucendo lo strappo e andando a caccia delle migliori. La Can vince per distacco con un notevole 31:12.86 (miglior prestazione europea Under 23), davanti alla portoghese Dulce (31:19.03, primato personale) e alla norvegese Karoline Grovdal (31:23.45, primato personale); la Inglese è sesta (31:37.43), perché la britannica Pavey reagisce nell'ultima tornata, sottraendole un posto. Poco importa, perché l'italiana ci riproverà domenica mattina, nella mezza maratona che assegna anche il titolo europeo a squadre.

Peso donne - qualificazione
Notte fonda, sulla pedana del peso, per Chiara Rosa. La veterana azzurra non va oltre un modesto 16,26 e manca una qualificazione alla finale decisamente alla sua portata: per centrare il compito, sarebbe bastato il 16,86 della britannica Wallader, ultima qualificata. La padovana trova un minimo sussulto solo nell’ultimo dei tre lanci, dopo un 15,86 d’esordio e un nullo. Discorso diverso per Julaika Nicoletti, ferma sì a 15,81 (15,37; N; 15,81), ma in fondo non lontanissima dal 16,64 di primato stagionale. In testa, la tedesca Christina Schwanitz fa capire con il primo lancio a 19,02 di non avere nessuna intenzione di abdicare.

Giavellotto uomini
Si torna nella Museum Square, di fronte al Rijksmuseum e al Van Gogh Museum, per le qualificazioni del giavellotto. Il primo dei due azzurri a scendere in pedana è Norbert Bonvecchio: il trentino - a mezzo servizio a causa di un ematoma al ginocchio destro rimediato a Rieti - inanella un nullo, un 73,29 e un 75,75, decisamente troppo poco per ambire al passaggio del turno. Nel Gruppo B Roberto Bertolini inizia col piede sbagliato e poi migliora: 70,61 al primo turno, 76,32 al secondo e poi un bel 80,58 che fa sognare giusto il tempo di controllare la classifica. Il milanese, che quest’anno ha superato per la prima volta gli 81 metri (81,05 a Nembro il 18 giugno), è tredicesimo, a 12 centimetri dal sogno di una finale europea. La misura gli vale comunque il terzo risultato della carriera, a mezzo metro dal PB.

In sette superano gli 81,50 richiesti per l’accesso diretto alla lotta per le medaglie, guidati dal finlandese Ruuskanen che archivia la pratica qualificazione con un solo lancio: 88,23. (a.c.s.)

800m donne - batterie
Sempre in controllo, e con il gusto, nel finale, di piazzare anche un minimo accenno di volata. Quel tanto che basta per passare per prima sul traguardo. Yusneysi Santiusti bagna nel miglior modo l'esordio (agognato) in azzurro, vincendo la batteria in un comodo 2:04.53. La 32enne di origine cubana, residente a Padova dal 2008, dimostra di conoscere bene la distanza, scegliendo di tirarsi fuori dal gruppo in tempo per evitare la ressa, e guadagnare comodamente l'accesso alla semifinale di domani sera. Poco incisiva, al contrario, la performance di Irene Baldessari, atleta talentuosa e di prospettiva, ma apparsa qui ad Amsterdam, a confronto con avversarie normali, quanto meno a disagio. Il suo 2:06.15 sarebbe il peggior tempo della lista personale 2016, se non si considerasse la batteria degli Assoluti di Rieti: troppo poco per un Europeo. In chiave generale, ed al netto di prestazioni ancora parzialemtne da interpretare, sono piaciute soprattutto la francese Lamote, la svizzera Buchel, e l'ucraina Pryshchepa. Ma la battaglia vera scatterà da domani.

3000st uomini - batterie
Tre italiani in finale, a rinverdire una tradizione che sembrava sopita da qualche lustro a questa parte. Jamel Chatbi (secondo, passaggio di diritto, 8:33.11), Abdoullah Bamoussa (8:32.54, primato personale) e Yuri Floriani (8:34.82, questi ultimi due ripescati con i migliori tempi) venerdì saranno al via della prova decisiva, dopo batterie piuttosto convincenti. Nella prima, Abdoullah Bamoussa è bravo e (in parte) sfortunato. A tre giri e mezzo dalla fine, il 30enne di origine marocchina prende il coraggio a due mani e si lancia all'attacco, scavando tra sé e gli altri un solco di una ventina di metri. Il gruppo prova la rimonta, e l'aggancio avviene a 250 metri dalla fine; Bamoussa è ancora nel gruppo dei primi quattro all'attacco dell'ultima riviera, quando però avviene l'imprevisto: una caduta manda in acqua l'azzurro, che non si perde d'animo, si rialza e battaglia con gli avversari, finendo al sesto posto, premiato dal primato personale di 8:32.54 (vince il francese Mekhissi in 8:31.42). Nella seconda batteria, Yuri Floriani e Jamel Chatbi sono protagonisti fin dal via, insieme al turco di origine keniana Aras Kaya; nel finale, il gruppo si ricompatta e dalla bagarre escono Kaya (8:33.11) e Chatbi (8:33.25), mentre Floriani è sesto in 8:34.82. Venerdì tre italiani, tre spagnoli, due francesi e due turchi, più altri protagonisti annunciati, si daranno battaglia per il titolo europeo della specialità.

200m donne - semifinali
Il sogno di Gloria Hooper di entrare in finale dura poco più di una curva. All'ingresso in rettilineo, dopo 120 metri di corsa, e un avvio non particolarmente esplosivo, l'azzurra è in chiaro ritardo, e non sembra in grado di recuperare almeno la quarta piazza che potrebbe valere il ripescaggio con i tempi. Alla fine è quinta, con un 23.25 (vento nullo) che non dice molto, a parte il fatto che l'avventura finisce qui (vittoria parziale alla tedesca Luckenkemper, 22.90). Le numero uno cominciano a farsi sentire: nella semifinale successvia, Dina Asher Smith disegna una curva convincente e chiude in 22.57 (vento ancora nullo), ponendo la propria candidatura ad uno dei tre gradini del podio continentale. Le risponde subito la bulgara Ivet Lalova, la signora Collio, che nella terza e ultima semifinale egugaglia al centesimo il tempo della britannica (22.57). La Hooper è tredicesima, mentre l'ultimo crono buono per la finale è il 23.14 della britannica Jodie Williams. 

400hs uomini - batterie
Mattia Contini sceglie bene i tempi dell'esordio europeo. Distribuisce in maniera corretta nei primi 250 metri, ha solo un'incertezza (davvero minima) all'attacco dell'ottavo ostacolo, ma risolve egregiamente la questione; il più, a quel punto, è praticamente fatto. Chiude al secondo posto in 51.26 (davanti, lontano, c'è il tedesco Giehl, 50.30), e guadagna la promozione diretta alla semifinale. Lo imita, nella batteria successiva, il collega di specialità Mario Lambrughi, secondo in 51.06. Ritmica convincente, la sua,  e buona reazione nel finale, a contenere l'ungherese Koroknai e, soprattutto, a recuperare il tedesco Franz, al quale strappa il passaporto per le semifinali negli ultimi due appoggi. Successo al polacco Adamczyk (51.00), ma quel che conta è che domani, nel turno intermedio, 3 dei 24 qualificati saranno italiani (ai due protagonisti di oggi, si aggiunge Jose Bencosme, qualificato di diritto). Appuntamento alle 16:15.

RISULTATI/Results

TUTTE LE NOTIZIE/News - ORARIO E AZZURRI IN GARA - FOTO/Photos

LE SCHEDE DELLA SQUADRA AZZURRA/Italian Team - GLI EUROPEI IN TV

SEGUICI SU: Twitter: @atleticaitalia | Facebook: www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su: