Lodz: Jacobs sfreccia a 6.53, Trost vince con 1,94

12 Febbraio 2021

Un altro passo verso il record italiano dei 60, ora a due centesimi: l’azzurro si migliora in Polonia, battuto soltanto da Rodgers (6.52). Nell’alto la friulana aggiunge un centimetro all’1,93 di Udine

Un centesimo per volta, il record italiano è sempre più vicino. Marcell Jacobs sfodera una nuova dimostrazione di potenza a Lodz, in Polonia, sfrecciando in 6.53, spalla a spalla con lo statunitense Mike Rodgers (6.52). Lo sprinter delle Fiamme Oro chiude quindi al secondo posto nel meeting internazionale Orlen Cup a due centesimi dal primato nazionale di Michael Tumi del 2013 (6.51), rafforzando il ruolo di leader europeo stagionale e salendo al terzo posto nelle liste mondiali dell’anno su questa specialità. Il tutto a poche settimane degli Europei indoor di Torun (Polonia, 4-7 marzo) e con un progresso dopo l’altro, in appena una settimana, prima con il 6.55 di venerdì scorso a Berlino, poi con il 6.54 di martedì a Liévin, e adesso ancora più veloce: il miglioramento rispetto al primato personale dello scorso anno (6.63) è già di un decimo netto, ottima notizia anche in prospettiva 100 metri. Il veterano Rodgers gli scappa via nell’uscita dai blocchi, tutt’ora l’aspetto tecnico su cui Jacobs può lavorare di più. Ma l’azzurro rincorre fino ad affiancare il 35enne americano che in carriera è stato anche vicecampione del mondo sulla distanza, e sul lanciato innesca una lotta a due che si risolve sul traguardo, al fotofinish, separati soltanto da un centesimo di secondo. Più indietro il polacco Dominik Kopec (6.66) e il velocista dello Sri Lanka che vive e si allena in Italia Yupun Abeykoon (Atl. Futura Roma, 6.66). Jacobs non aveva avuto problemi a imporsi, senza spingere, nella propria batteria con il tempo di 6.65, nonostante una partenza decisamente lenta (0.211 il tempo di reazione, in finale 0.163). La propria road map verso gli Europei lo condurrà agli Assoluti indoor del prossimo weekend (20-21 febbraio) ad Ancona.

JACOBS: “ERO STANCO MA HO CONFERMATO IL MIO VALORE” - “Ero stanco, lo ammetto. Fisicamente provato da queste tre gare ravvicinate - racconta il 26enne di Desenzano del Garda nel post-gara - In batteria mi sono praticamente addormentato in partenza, poi quando ho visto di essere avanti ho mollato per conservare un po’ di energia. In finale non mi sono piaciuto come a Liévin, e non mi aspettavo un Rodgers così in forma, ma se faccio 6.53 così, pur essendo in ‘down’, beh, la strada è giusta. Ho confermato il mio valore, sono sempre sul pezzo, e quindi non posso che essere contento”.

TROST ALLO STAGIONALE - Una misura che le mancava da un anno e mezzo. Alessia Trost torna a vincere in un meeting internazionale: ci riesce in Polonia con il primato stagionale di 1,94, saltato al secondo tentativo, peraltro con discreto margine. La friulana supera nettamente la polacca padrona di casa Kamila Licwinko (oro mondiale indoor nel 2014) ferma a 1,84, seconda, e dopo aver aggiunto un centimetro alla propria miglior misura fin qui saltata (l’1,93 di Udine il 27 gennaio) chiede di posizionare l’asticella all’1,96 dello standard d’iscrizione delle Olimpiadi di Tokyo. Misura che non va a buon fine, ma quello di stasera è certamente un passo in avanti per la 27enne delle Fiamme Gialle, che per l’ultima volta era salita a 1,94 in occasione degli Europei a squadre di Bydgoszcz nell’agosto del 2019.

Tutte le principali rivali chiudono a 1,84 (la polacca Licwinko, Jeanelle Scheper di Saint Lucia, la montenegrina Marija Vukovic, la slovena Marusa Cernjul, la polacca Wiktoria Miaso). Il bronzo mondiale indoor Alessia Trost, invece, passeggia a questa misura come già fatto al primo assalto a 1,80. Funziona tutto anche a 1,88 al primo colpo, serve invece un secondo tentativo per l’1,91, e la “luce” che resta tra corpo e asticella all’1,94 pone basi solide per l’attacco a 1,96, quota che stasera manca ma che potrà afferrare agli Assoluti indoor di Ancona il 20 febbraio. “Sono contenta della mia gara - spiega - spero di guadagnare sempre più confidenza per provare a saltare più in alto. Posso dire che mi sento più stabile”.

naz.orl.

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