Azzurri protagonisti, 4 vittorie agli EuroTeam

29 Maggio 2021

Emozionante prima giornata degli Europei a squadre a Chorzow con 10 podi italiani e i successi di Crippa (13:17.23 sui 5000), Sibilio, Bruni e Randazzo. Fabbri 20,77, Italia quarta al giro di boa

Emozionante prima giornata azzurra nell’Europeo a squadre di Chorzow (Polonia). Quattro successi individuali e dieci podi complessivi mettono l’Italia al quarto posto complessivo della graduatoria per Nazioni, malgrado sulla classifica pesi lo “zero” dell’alto causato dall’assenza per infortunio del capitano Gianmarco Tamberi. Dopo 21 delle 40 gare in programma guida la Gran Bretagna con 95 punti, davanti a Polonia (94,5) e Germania (93,5), mentre gli azzurri si attestano a quota 87, davanti a Francia (83,5), Spagna (81) e Portogallo (48,5). Ma la squadra italiana si è difesa benissimo, restando a lungo al comando della classifica, prima di perdere posizioni nella parte conclusiva di giornata. I successi individuali sono stati colti da Alessandro Sibilio nei 400hs (49.70), Roberta Bruni nel salto con l’asta (4,45), Filippo Randazzo nel salto in lungo (7,88, vento -0.5), e Yeman Crippa nei 5000 metri (con un eccellente 13:17.23, record della manifestazione). Sul podio anche Lorenzo Patta nei 100 metri (secondo, 10.29, v. -0.5), Elena Bellò negli 800 metri (seconda, 2:02.06), Leonardo Fabbri nel getto del peso (20,77, seconda piazza anche per lui), Sara Fantini nel lancio del martello (terza con 70,31), Linda Olivieri nei 400hs (terza, 56.31), Davide Re nei 400 metri (45.90). La copertina di giornata va sicuramente al tedesco Johanes Vetter, capace di lanciare il suo giavellotto a 96,29, non lontano dai 98,48 del record del mondo di Jan Zelezny. Lanci ancora in evidenza con il 21,34 messo a segno nel getto del peso dal polacco Michal Haratyk, e con il 75,06 della francese Alexandra Tavernier nel lancio del martello. Domani seconda e conclusiva giornata di gare, con 19 prove in programma (tra gli altri, al via Luminosa Bogliolo nei 100hs, Alessia Trost nell’alto, Eseosa Desalu nei 200 metri, e le staffette del miglio).

di Luca Cassai

4x100 uomini - Quinta anche la staffetta maschile con una formazione inedita: Federico Cattaneo, Fausto Desalu, Davide Manenti e Lorenzo Patta, per chiudere in 39.28. Non è lontano il secondo posto della Spagna (39.07), davanti c’è la Germania (38.73). Al giro di boa azzurri quarti, a otto punti dalla vetta.

4x100 donne - A quattro settimane dallo splendido trionfo nelle World Relays, stasera la pista di Chorzow è amara per le velociste della 4x100 metri. Primo cambio lungo ma regolare tra Irene Siragusa e Gloria Hooper, poi in pratica non riesce il secondo con Anna Bongiorni. Nonostante tutto, le azzurre riescono ad arrivare e Vittoria Fontana porta il testimone al traguardo in un poco significativo 46.51 che vale però il quinto posto e tre punti in seguito alla squalifica della Spagna, mentre la Germania si ferma, con le britanniche al successo in 43.36. Nella classifica a squadre, Germania (93,5) su Polonia (88,5) e Gran Bretagna (88), ancora quarta l’Italia (84).

Triplo donne - Si ripete Dariya Derkach sui valori del primato stagionale con 13,88 (+0.5) a due centimetri dal 13,90 di quest’anno, ma alla fine deve accontentarsi della piazza più scomoda, la settima. Non senza rammarico, con molte avversarie in un fazzoletto: a due centimetri dal quinto posto, a otto dal terzo. Sopra i quattordici metri la francese Rouguy Diallo (14,12) e la britannica Naomi Ogbeta (14,01), mentre non è la giornata della portoghese Patricia Mamona, oro europeo indoor, sesta con 13,89. Alla vigilia delle staffette l’Italia è quarta (81), dietro a Germania (86,5), Gran Bretagna (86) e Polonia (84,5).

3000 donne - Ci mette il cuore Micol Majori, con l’emozione della debuttante e tanta voglia di dare il suo contributo. Un brivido al suono della campana, perché viene ostacolata dallo sbilanciamento della francese Manon Trapp. Però l’azzurra si getta nella mischia, in caccia del secondo posto, poi stringe i denti e scivola in quinta posizione, cogliendo il personale in 9:17.53 dopo essersi giocata le proprie carte nella gara vinta dalla britannica Revee Walcott-Nolan (9:13.36). La Germania (82,5) precede l’Italia e la Gran Bretagna, appaiate a 80, e la Polonia (79,5).

400 uomini - È il capitano della squadra in questa trasferta Davide Re che ingaggia un duello nel finale dei 400 con il britannico Cameron Chalmers, quasi spalla a spalla, in corsie affiancate. Ma poi emerge il francese Thomas Jordier (45.65) mentre l’azzurro chiude in 45.90 e si vede sfuggire il secondo posto di un centesimo (45.89 per il diretto avversario). Alla ricerca della migliore condizione dopo l’infortunio al tendine d’Achille della scorsa stagione, il primatista italiano riesce in ogni caso a prendere cinque punti. Appassionante la sfida: Germania 77,5, Italia 77, Polonia 75,5.

Giavellotto uomini - Quando scende in gara Johannes Vetter, ormai c’è sempre da stare attenti al record del mondo. E oggi ci va davvero vicino: sensazionale 96,29 nel giavellotto al secondo lancio, dopo il 94,24 di avvio. È la terza misura della storia con l’attuale attrezzo, sulla pedana del suo 97,76 dell’anno scorso con cui aveva fatto già tremare l’annoso primato (98,48 di Jan Zelezny nel 1996). In questo contesto, ottima prova dell’azzurro Roberto Orlando: il salernitano entra nella finale a quattro con 76,51, un metro esatto in meno del recente personale, al quarto posto.

Diventa terza l’Italia (72), a due punti e mezzo dalla coppia di testa Polonia-Germania (74,5).

400 donne - Ci prova Alice Mangione che corre nella corsia più interna, la seconda. Finisce sesta la quattrocentista azzurra in 53.08 anche se a lungo resta in linea per il quarto posto, che sfuma per meno di un decimo (52.99 della portoghese Catia Azevedo). Senza rivali la polacca Natalia Kaczmarek, 51.36 per distacco sulla spagnola Aauri Bokesa (52.22). E si materializza il primo sorpasso della Polonia, per mezzo punto sull’Italia (68,5 a 68), ma è cortissima la classifica con Germania (67,5) e Gran Bretagna (66) a inseguire.

1500 uomini - Ogni punto guadagnato vale oro, in una manifestazione a squadre. È per questo che il sesto posto di Matteo Guelfo nei 1500 metri va comunque sottolineato, anche perché il ventenne genovese riesce a mettersi alle spalle un nome di spicco nel mezzofondo europeo come il francese Jimmy Gressier, superandolo nel finale. Alla sua prima maglia azzurra in assoluto, senza averla mai indossata in precedenza neppure a livello giovanile, chiude con 3:59.24 in una gara tattica risolta dal tedesco Robert Farken in 3:56.64.

Peso uomini - Riecco l’urlo di Leonardo Fabbri. Al terzo lancio con 20,77 esplode la felicità del colosso fiorentino, che spezza l’incantesimo di un’annata finora con poche gioie. Cresce la fiducia nel cammino verso le Olimpiadi di Tokyo, per ritrovare misure che mancavano dalla scorsa esaltante stagione in cui si è spinto a 21,99. Gara in crescendo nei primi tre turni: 19,34 e un già promettente 20,16 prima di chiudere con 19,95. L’azzurro è secondo, vince il favoritissimo padrone di casa Michal Haratyk con 21,34.

Alto uomini - Non c’è l’Italia, dopo la rinuncia alla vigilia di Gianmarco Tamberi, a causa di un fastidio al piede destro. Per vincere basta il 2,24 del polacco Norbert Kobielski, stessa misura del britannico William Grimsey che però ha un errore in più nel suo ruolino di marcia.

5000 uomini - La zampata del fuoriclasse. La legge del più forte. Sempre lui, sempre Yeman Crippa: l’azzurro vince per la seconda edizione consecutiva nei 5000 metri degli Europei a squadre, dopo aver già dominato a Bydgoszcz due anni fa. E anche con un crono eccellente per una gara senza lepri: 13:17.23. Se c’erano dubbi sulla condizione del primatista italiano, frenato da un infortunio all’inizio di stagione, eccoli subito svaniti. Si allarga all’ultimo giro (tempo parziale di 55.82 nei conclusivi), supera lo spagnolo Carlos Mayo (poi terzo in 13:18.15) e il francese Hugo Hay (secondo al traguardo in 13:17.95), poi allunga e può esultare (chilometro finale in 2:31.58). Si dilata il vantaggio provvisorio dell’Italia, quasi dieci punti: 58 contro i 48,5 della Francia.

800 donne - Tante immagini come simbolo di un’Italia che combatte al massimo. E tra queste c’è l’ottocentista Elena Bellò: conduce una gara di testa, con coraggio, ma prima dell’ultima curva rimedia una spallata dalla tedesca Christina Hering, che forza il passaggio all’interno. Non si dà per vinta l’azzurra, reagisce e si invola all’esterno. Sul rettilineo finale è terza, superata dalla longilinea mezzofondista della Germania, che viene punita poi dalla squalifica per quell’azione scorretta. Secondo posto quindi della campionessa italiana in 2:02.06, decisamente notevole anche per come è stato ottenuto, non lontano dal personale. A vincere è la britannica Ellie Baker (2:00.95). Dopo il primo quarto di manifestazione (10 gare su 40) gli azzurri guidano con sette punti sulla Gran Bretagna, in attesa di scontare lo “zero” nell’alto maschile.

Disco donne - C’è poco da rimproverare a Stefania Strumillo, l’unica delle atlete in gara a realizzare il primato stagionale nel disco: 55,67 al terzo e ultimo lancio per l’azzurra che si piazza sesta, a una manciata centimetri dal quinto posto della francese Amanda Ngandu-Ntumba (55,79). Dopo il successo in Coppa Europa a Spalato, vince di nuovo la portoghese Liliana Cà (61,36) battendo la tedesca Marike Steinacker (59,29). Italia sempre davanti in classifica, Germania che insegue a un punto e mezzo.

3000 siepi donne - Ancora punti importanti, stavolta dal mezzofondo. Si comporta bene Martina Merlo, quarta sui 3000 siepi, dopo essere rimasta agganciata al terzetto di testa prima di perdere terreno nell’ultimo giro. Per la torinese arriva anche un riscontro cronometrico di spessore in 9:43.42, ad appena un paio di secondi dal suo miglior risultato in carriera. E nel prossimo weekend sarà di nuovo in maglia azzurra, nella Coppa Europa dei 10.000 metri a Birmingham. La polacca Alicja Konieczek (9:35.63) sul traguardo precede Elena Burkard (Germania, 9:36.04) e Irene Sanchez Escribano (Spagna, 9:41.44).

Lungo uomini - Il bel momento in chiave italiana prosegue con il successo di Filippo Randazzo. Al comando fin dall’inizio nel lungo con il 7,88 (-0.5) che di fatto si rivela inarrivabile per tutti, il siciliano si gode un’altra vittoria di prestigio dopo quella di domenica scorsa in Diamond League a Gateshead. Poi anche 7,82 al terzo salto, stessa misura del tedesco Fabian Heinle che è secondo, mentre sono terzi a pari merito il francese Augustin Bey e lo spagnolo Eusebio Caceres con 7,75. Fa sognare la classifica parziale: Italia 39, Francia 32,5, Germania 31,5 dopo sette gare.

Asta donne - Vince a mani basse Roberta Bruni nell’asta.

Quattro salti, sempre a segno, superando tutte le misure alla prima prova: 4,10 e 4,25 per continuare a 4,35 con una sicurezza disarmante e con il match point a 4,45. Percorso netto, al contrario) delle avversarie che non fanno meglio di 4,35 (la spagnola Malen Ruiz e la britannica Molly Caudery). È in uno stato di grazia l’azzurra, che ha firmato tre record italiani in successione nelle scorse settimane fino allo standard olimpico di 4,70. Poi decide i chiudere la gara, ormai certa del bottino pieno per la squadra.

100 uomini - Corre da protagonista, senza paura, all’esordio in Nazionale assoluta. E sfiora il successo Lorenzo Patta, secondo nei 100 metri in 10.29 (-0.5) a un solo centesimo dal francese Mouhamadou Fall. Una conferma degli ultimi progressi dopo l’eccellente 10.13 di due settimane fa a Savona per il giovane sprinter sardo, 21 anni compiuti da pochi giorni, con i segni della “matricola” ben visibili sui capelli. Soltanto quinto il britannico Ojie Edoburun in 10.46. Con cinque gare concluse, Italia al comando seguita a un punto da Francia e Germania.

100 donne - Non trova una buona partenza Gloria Hooper (0.207 il tempo di reazione) che poi cerca di distendersi nel tratto finale dei 100 metri, ma chiude sesta con 11.44 (+1.3) e due decimi in più rispetto al crono di 11.24 realizzato nello scorso weekend a Rieti (quarta italiana di sempre). La polacca Pia Skrzyszowska, finora nota soprattutto come ostacolista, con 11.25 beffa tutte le sprinter più quotate: 11.27 per la tedesca Lisa Mayer, stesso crono della britannica Imani Lansiquot.

400 ostacoli donne - È un’Italia che lotta a viso aperto, anche al femminile sui 400 ostacoli. La grinta di Linda Olivieri vale il terzo posto con un brillante 56.17. Torna vicina al suo top la vicecampionessa europea under 23, che ha corso più forte solo in occasione del personale (55.97 due anni fa). E recupera posizioni utili per la squadra, visto che partiva con il sesto tempo di accredito. Davanti la britannica Lina Nielsen (55.59) e la tedesca Carolina Krafzik (55,71), anche qui finisce dietro la Polonia di Joanna Linkiewicz (57.54). Solo tre gare già disputate, ma intanto gli azzurri sono in testa alla classifica con due punti di vantaggio sulla Gran Bretagna.

Martello donne - Risponde presente nel martello Sara Fantini che porta in dote punti preziosi, con un bel terzo posto. E ci riesce con la sua miglior misura dell’anno. Il secondo lancio è quello buono: 70,31 per andare avanti nella gara, al quarto e ultimo turno che tocca soltanto alle prime quattro in classifica, dopo aver iniziato con 66,37. Poi 66,33 in chiusura, preceduto da un nullo. Per l’emiliana è la quarta prestazione in carriera, a meno di mezzo metro dal personale di 70,73. Imprendibili due big mondiali della specialità come la francese Alexandra Tavernier (75,06) e la polacca Malwina Kopron (73,18), in un fresco pomeriggio con 14 gradi di temperatura al via delle gare.

400 ostacoli uomini - Comincia bene la due giorni degli Europei a squadre per gli azzurri, che sulla maglia portano un tricolore listato a lutto nel ricordo di Alessandro Talotti, il campione dell’alto da poco scomparso. Anzi benissimo, con la splendida vittoria nei 400 ostacoli di Alessandro Sibilio. Padrone della gara, in controllo nella parte iniziale, prima dell’inesorabile rettilineo conclusivo che non lascia scampo agli avversari. Di nuovo sotto i 50 secondi, per la terza volta quest’anno, con un pregevole 49.70 davanti al britannico Alastair Chalmers (49.95). Lontani gli altri: terzo il francese Ludvy Vaillant (50.76), affonda al sesto posto il polacco Patryk Dobek (51.12). Finalmente ritrovato il 22enne napoletano, che si riprende con gli interessi quello che gli era mancato nelle ultime due stagioni: ora anche con un successo internazionale, dopo il gran 49.25 del recente meeting di Savona.

DIRETTA TV - Gli Europei a squadre di sabato 29 e domenica 30 maggio a Chorzow, in Polonia, saranno trasmessi in tv con diretta integrale su RaiSport (canale 58) e con un’ampia copertura anche su RaiSport + HD (canale 57). Di seguito la programmazione prevista.

sabato 29 maggio
15.25-19.30 diretta tv RaiSport + HD (canale 57) e RaiSport (canale 58)
15.20-19.30 diretta RaiSport web
21.00-0.00 differita RaiSport + HD e RaiSport

domenica 30 maggio
8.00-11.30 replica RaiSport + HD e RaiSport
12.55-16.20 diretta tv RaiSport (canale 58)
14.45-15.50 diretta tv RaiSport + HD (canale 57)
12.55-16.25 diretta RaiSport web

LE BIO DEI 54 AZZURRI PER GLI EUROPEI A SQUADRE 2021 (download | pdf)

START LIST E RISULTATI - FOTO (di Giancarlo Colombo/FIDAL)

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Filippo Randazzo (foto Colombo/FIDAL)


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