Zurigo: l'ultimo show in pista di Mo Farah

24 Agosto 2017

Nella prima finale della IAAF Diamond League il britannico vince un 5000 dalla volata mozzafiato. Jebet 8:55.29 nei 3000 siepi. Tamberi 12esimo nell'alto. Pedroso settima sui 400hs, sesta la 4x100 azzurra.

di Marco Buccellato

L'olimpionico Mo Farah è il protagonista della prima finale della IAAF Diamond League a Zurigo. Il britannico, all'ultima gara in pista della carriera dopo l'inaspettata sconfitta ai Mondiali di Londra, vince in 13:06.05 i 5000 metri chiusi con una volata entusiasmante caratterizzata da quattro atleti fiondati sul traguardo. Grandi risultati sui 3000 siepi della primatista del mondo Ruth Jebet (8:55.29, secondo crono alltime) e di Shaunae Miller-Uibo che vince i 200 metri in 21.88 (+0.1). Si aggiudicano 50.000 dollari e Diamond Trophy anche Caster Semenya sugli 800 in 1:55.84, Mutaz Barshim nell'alto con 2,36, Isaac Makwala sui 400 metri in 43.95, Chihindu Ujah sui 100 metri in 9.97 (vento nullo), Kyron McMaster nei 400hs in 48.08 e Sally Pearson sui 100hs in 12.55 (0.3). Nei salti successi di Sam Kendricks nell'asta con 5,87, Luvo Manyonga nel lungo con 8,49 (-0.7) e Olga Rypakova nel triplo con 14,55 (-0.2). Doppietta nel segno della Repubblica Ceca nel giavellotto dove vanno a segno l'iridata Barbora Spotakova con 65,54 e Jakub Vadleich con 88,50. Nei 1500 affermazione di Timothy Cheruiyot in 3:33.93, mentre il peso femminile premia la cinese Gong Lijiao (19,60). Serata non esaltante per l'iridato indoor dell'alto Gianmarco Tamberi. Il 25enne marchigiano ha saltato la misura d'ingresso (2,16) per poi fallire tre volte i 2,20 (dodicesimo). La primatista italiana Yadis Pedroso si è classificata settima in 56.15 nei 400hs non validi per la Diamond Race vinti dalla due volte oro mondiale Zuzana Hejnova (54.13, migliore prestazione europea 2017). Finale di serata con la 4x100 femminile vinta al photofinish della Giamaica in 41.85 con Elaine Thompson in ultima frazione sul quartetto britannico (41.86). Sesta la staffetta azzurra (44.61) schierata in inedita formazione con Libania Grenot, Gloria Hooper, Jessica Paoletta e Audrey Alloh. Prossimo appuntamento con la IAAF Diamond League sarà il 1° settembre a Bruxelles per la seconda finale del circuito.

FARAH, L'ULTIMA E' DA CINETECA - L'ultima gara in pista della carriera di Mo Farah coincide, ma il merito non è soltanto suo, con uno dei più bei finali di sempre sui 5000 metri, dove il britannico vince col collo tirato un finale incredibile con quattro atleti a buttarsi sul traguardo e due a finire distesi in pista alla ricerca del successo. La spunta ancora lui, il mezzofondista più titolato di tutti, in 13:06.05 per 0.04 sullo statunitese Paul Chelimo (poi squalificato) e sul campione del mondo Muktar Edris, e per 0.14 sul lungo Yomif Kejelcha. Alla campana, con 6-7 ombre nere, Farah lascia ai posteri un ultimo giro da infarto e, incredibile ma vero, chiude la carriera in corsia con il primo, e ultimo, successo di specialità in Diamond League. Se in tanti volevano l'happy ending, lui si è superato lasciandosi per ultimo il lusso del best ever ending.

MILLER METTE LA FRECCIA - Grandioso successo sui 200 metri dell'oro di Rio sui 400 metri Shaunae Miller-Uibo, che negli ultimi trenta metri sorpassa la giamaicana Elaine Thompson e in 21.88 (vento 0.1) abbassa di tre centesimi il record nazionale. Eccezionale la distribuzione della Miller, l'opposto della finale dei 400 a Londra quando cedette sulle gambe a pochi metri dal traguardo. La bahamense ha nettamente superato la Thompson, pur velocissima in 22.00, e l'ivoriana Ta Lou (22.09). Ancora una delusione per Dafne Schippers dopo i 100 di Birmingham: la due volte iridata è quarta in 22.36. E' anche la primatista del mondo e campionessa olimpica dei 3000 siepi Ruth Jebet (Bahrain) a illuminare la notte zurighese con la seconda prestazione all-time in 8:55.29 e il secondo consecutivo di specialità, al termine di una bella e lunga volata con la kenyana Beatrice Chepkoech, a sua volta scesa sotto i nove minuti in 8:59.84, la quarta atleta a riuscirci nella recente storia della distanza femminile. Anche il passaggio della Jebet ai 2000 (5:55.72) è statisticamente il secondo di sempre, superiore solo a quello registrato in occasione del record mondiale dell'anno scorso a Parigi. Va al personale anche la terza, l'altra kenyana Norah Jeruto (9:05.31). Dietro il terzetto, vince la volata delle piazzate la neo-campionessa del mondo Emma Coburn, quarta in 9:14.81. La terza gran gara femminile della prima finale di Diamond League è come da previsione quella degli 800 femminili, dominati con intelligenza dalla sudafricana Caster Semenya in 1:55.84, stavolta rimasta in scia con primo giro meno jogging del solito e partita ai 600 metri alla ricerca del successo, il secondo dopo quello del 2016. La migliore delle inseguitrici è ancora una volta la burundiana Francine Niyonsaba, seconda in 1:56.71, terza col record personale la gigantesca kenyana Margaret Wambui in 1:56.86, quarta l'etiope Habitan Alemu con record nazionale abbassato a 1:57.05. Sotto l'1:58 anche l'olandese Sifan Hassan (1:57.12) e la statunitense Lipsey (1:57.99), a sugellare una gara di straordinaria intensità.

KYRON, NEW MASTER - 400 metri ostacoli maschili di rara intensità e bellezza, interpretati come meglio non si poteva dal 21enne delle Isole vergini Britanniche Kyron McMaster, novità della stagione sul piano cronometrico, che fa sua la vittoria in 48.08 (primo storico successo di specialità del piccolo stato caraibico) contro un favoloso Karsten Warholm, la cui imperfezione sul terzultimo ostacolo è costata probabilmente il successo. Il crono del norvegese campione del mondo a Londra gli vale comunque il primato nazionale in 48.22. Al pubblico di fine palato del Letzigrund non par vero di applaudire anche l'elvetico campione d'Europa 2014 Kariem Hussein, terzo in 48.45 (personale eguagliato). Pochi minuti dopo lo stesso pubblico applaude lo sprinter Alex Wilson, stiratosi sui 100 metri vinti in 9.97 (0.0) dal britannico Chihindu Ujah, primo velocista europeo a vincere la Diamond Race in otto stagioni. Bella gara in cui Ujah ha sudato la vittoria dal ritorno dell'ivoriano Ben Youssef Meité, anche lui a 9.97 in un photofinish da brivido. Delude Justin Gatlin, scarico nell'azione e quarto in 10.04, battuto anche dal connazionale Ronnie Baker (10.01). Stesse emozioni sui 100hs, con due atlete appaiate con lo stesso tempo.

Vince l'australiana campionessa del mondo Sally Pearson in 12.55 (0.3) nonostante il tuffo della statunitense Sharika Nelvis, che firma lo stesso crono ma non vince la Diamond Race, che dopo sette anni esce dal continente americano.

LE ROI SI FERMA A SETTE - Zurigo è amara per Renaud Lavillenie: il francese, unico atleta a aver vinto tutte le sette precedenti edizioni della Diamond League, cede lo scettro allo statunitense Sam Kendricks (5,87) e lo fa in modo clamoroso, con tre errori tecnici alla quota scelta per l'ingresso in gara (5,63). La vittoria va comunque al miglior astista della stagione, e il secondo posto, come logica, al miglior specialista europeo di questo 2017, il polacco Lisek (5,80), pari misura e pari classifica con il connazionale Pawel Wojciekowski. L'argento di Londra dei 1500 metri Timothy Cheruiyot porta a casa il massimo del montepremi e il Diamond Trophy con sagacia tattica: in un esibizione all-Kenya è il più bravo di tutti in 3:33.93 lasciando in scia Silas Kiplagat (3:34.26) e il campione del mondo Elijah Manangoi (3:34.65). Quarto è Asbel Kiprop (3:34.77), vincitore delle due ultime edizioni, ormai rivolto di gambe e testa alla nuova frontiera dei 5000 metri a partire dalla prossima stagione. Luvo Manyonga centra un successo meritato nel lungo (8,49/-0.7) restituento la vittoria di specialità a Sud Africa dopo che a vincere fu già Mokoena. Il connazionale Samaai è degno secondo con 8,31 (0.9), terzo l'americano Lawson con 8,12 (-0.7). I tre di Londra, insomma. E' ancora Africa anche sui 400 uomini, vinti dal botswaniano Isaac Makwala che fa pure il gran numero di scendere sotto i 44 secondi in condizioni tutt'altro che ideali (43.95). E' il primo successo di Diamond race sui 400 uomini di un botswaniano, impresa riuscita per ben tre volte nella versione femminile alla sua connazionale Montsho. Il duo americano Roberts e Norwood, gli fa da eco in 44.54 e 45.01, ben distante. L'argento di Londra Steven Gardiner ha perso un appoggio allo start e ha finito la gara prima di iniziare.

IBARGUEN E ROJAS BATTUTE - Bella gara di triplo feminile, seppur non gratificata da frandi misure. Il trofeo, nel duello tra la colombiana olimpionica Caterine Ibargüen e la venezuelana oro di Londra Yulimar Rojas, va alla terza incomoda Olga Rypakova, già vincitrice di specialità nel 2012 e oro a cinque cerchi a Pechino 2008. La kazaka va subito in testa con 14,48 e chiude la gara al quarto turno con 14,55 (vento -0.2). Yulimar Rojas toglie alla Ibargüen (14.48/-0.2) la seconda piazza con 14,52 (0.8). La colombiana aveva vinto le ultime quattro edizioni. Un'altra medaglia d'oro a Londra, la pesista Gong Lijiao, è la prima atleta cinese a vincere in Diamond League con più di un metro (19,60) sulla ungherese Anita Marton (18,54). Solo quarta l'oro di Rio Michelle Carter (18,27), battuta dalla bielorussa Leantsyuk (18,47). Nel giavellotto, la primatista mondiale Barbora Spotakova trova il quinto successo di specialità in otto edizioni (in realtà sei, due le ha saltate per maternità) con l'ultimo decisivo lancio a 65,54, che ha beffato l'olimpionica Sara Kolak, in testa con 64,47, superata in extremis nel tabellino anche dall'australiana Roberts (64,53, record personale). Anche il giavellotto uomini è vinto da un atleta della Repubblica Ceca, il medagliato di Londra Jakub Vadlejch con 88,50, sui suoi limiti e al secondo successo consecutivo nel circuito. Il tedesco Rohler limita i danni col secondo posto a 86,59, solo due centimetri su Tero Pitkamaki, a sua volta mezzo metro davanti al favorito Johannes Vetter.

LE ALTRE GARE - Nella seconda serie dei 100 metri femminili, quinto posto di Gloria Hooper (Carabinieri) in 11.65 (1.0) e ottavo della 22enne Elisabetta De Andreis (ACSI Italia Atletica, 12.08). Si è imposta la britannica Bianca Williams in 11.30. Nella serie delle migliori, la giamaicana Christania Williams ha dominato in 11.07 (-0.7). Nell'anticipo di ieri, all'interno della stazione centrale della città si è disputata una gara di asta femminile onorata dalle grandi prestazioni delle due migliori specialiste in circolazione, la greca Ekaterini Stefanidi e la statunitense Sandi Morris, entrambe volate al primato della Diamond League con 4,87 e vittoria alla Stefanidi per un solo errore in meno della Morris. Terza con il record personale portato a 4,72 l'altra statunitense Katie Nageotte. A tutti gli effetti, la competizione è da considerarsi indoor. La finale di Diamond Race dell'asta donne è in programma venerdì prossimo a Bruxelles.

ZURIGO - VINCITORI IAAF DIAMOND LEAGUE 2017

UOMINI DONNE
100m: Chihindu Ujah (GBR)
400m: Isaac Makwala (BOT)
1500m: Timothy Cheruiyot (KEN)
5000m: Mo Farah (GBR)
400hs: Kyron McMaster (IVB)
Alto: Mutaz Barshim (QAT)
Asta: Sam Kendricks (USA)
Lungo: Luvo Manyonga (RSA)
Giavellotto: Jakub Vadleich (CZE)
200m: Shaunae Miller-Uibo (BAH)
800m: Caster Semenya (RSA)
3000 siepi: Ruth Jebet (BRN)
100hs: Sally Pearson (AUS)
Triplo: Olga Rypakova (KAZ)
Peso: Gong Lijiao (CHN)
Giavellotto: Barbora Spotakova (CZE)

 

VIDEO | HIGHLIGHTS DELLA FINALE IAAF DIAMOND LEAGUE DI ZURIGO 2017

IL SITO DELLA IAAF DIAMOND LEAGUE

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File allegati:
- RISULTATI/Results

Ruth Jebet (foto IAAF Diamond League)


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