Zurigo Del Buono PB 4:06.80

28 Agosto 2014

La 19enne si migliora ancora nei 1500 della prima finale IAAF Diamond League 2014. 1,89 per Alessia Trost nell'alto, 4,12 per Bruni nell'asta e quarta la 4x100 in 43.88

A undici giorni dalla conclusione dei Campionati Europei sono sette le azzurre che tornano su piste e pedane del Letzigrund Stadion per il Meeting di Zurigo,la prima delle due finali della IAAF Diamond League 2014. Sul prestigioso palcoscenico del Weltklasse Zurich e in un 1500 difficilissimo Federica Del Buono (Forestale) porta a casa il possibile, ovvero il primato personale di 4:06.80 (il precedente di 4:07.49 lo aveva corso in occasione del quinto posto continentale). La vicentina si accoda al gruppo lanciato dalle lepri e poi guidato da Jennifer Simpson che alla campana prova la fuga con Hassan Sifan alle calcagna. Nel finale riemerge però prepotente dalle retrovie Shannon Rowbury, respinta per un centesimo da Simpson: 3:59.92 contro 3:59.92. Alessia Trost (Fiamme Gialle) non riesce nell’obiettivo di migliorare il primato stagionale: dopo 1,80 e 1,85 di rodaggio salta 1,89 al secondo tentativo, ma più avanti si scontra tre volte con 1,93. Vince Mariya Kuchina che si prende il lusso di superare i due metri al primo tentativo. Misura che approccia anche la croata Ana Simic, seconda con 1,98 mentre campionessa Europea Ruth Beitia e Blanka Vlasic si fermano a 1,93 così come l’ucraina Oksana Okuneva. La staffetta 4x100, che vede Irene Siragusa con qualche lieve fastidio muscolare sostituita in seconda frazione da Martina Giovanetti, porta a casa il quarto posto. Davanti solo la Gran Bretagna al record nazionale di 42.21, Giamaica (42.33) e Stati Uniti (42.48). Per le azzurre il cronometro segna 43.88 con Marzia Caravelli che in partenza ha il miglior tempo di reazione del lotto. Per le padrone di casa svizzere e le olandesi l’esito è una triste replica della finale continentale, perché bisticciano con i cambi e non riescono a portare il testimone all’arrivo. Roberta Bruni (Forestale) si scontra con tre nulli a 4,31 (4,12 la misura sul tabellino) mentre in 11.74 (-0.6) è seconda nella sua serie dei 100 Martina Giovanetti (Forestale), nella gara pre-programma con cui le staffettiste riscaldano i motori in vista della 4x100.

Azzurre a parte, sono tante le emozioni regalate dal Weltklasse. Gli 800 metri sono tutti da godere. David Rudisha per una volta aspetta a scaricare tutti i cavalli del motore e dietro la pazza lepre Tanguy (49.69) c’è il vuoto. Nel finale emerge l’atleta che si sta affermando come uno dei più grandi interpreti di sempre nel doppio giro di pista, Nijel Amos vincitore in 1:43.77 davanti a Ayanleh Souleiman e allo stesso Rudisha (1:43.96). Sprofonda di nuovo negli ultimi cinquanta metri Pierre-Ambroise Bosse quinto in 1:44.99 e la gara spunta la volata anche ai due polacchi Lewandowski (1:44.75) e Kszczot (1:44.84). Nel triplo merita un plauso la reazione da fuoriclasse di Christian Taylor che all’ultimo salto tira fuori dal cilindro un 17,51 (-0.6) che è anche il suo miglior salto della stagione. Benjamin Compaoré (17,45/-0.8), in testa sin dal secondo salto, è secondo.

Nei 100 manca Tori Bowie e solo due centesimi separano il primo posto in 11.04 (-0.7) di Veronica Campbell Brown, che vince anche la Diamond Race, e il secondo di Murielle Ahoure (stesso crono) da  Blessing Okagbare (11.06). Al contrario sul giro di pista c’è un solo attore, LaShawn Merritt che fa il compitino in 44.36, sei decimi davanti a Gil Roberts (44.96). Sulla mezza distanza Alonso Edward ha la meglio su Nickel Ashmeade in 19.95 (-0.9) mentre Dawn Harper Nelson si conferma la più forte nei 100hs, 12.58 (-0.5) con Sally Pearson a 12.71 e Tiffany Porter a 12.72. Cadono Queen Harrison e Cindy Billaud. Nel peso ecco la spallata di Reese Hoffa che con 21,88 sorprende Storl e Kovacs. SI vede anche una bella gara di giavellotto, aperta da Thomas Röhler con 87,63, misura mai più eguagliata nemmeno da lui stesso. Seconda è Trinidad & Tobago con Keshorn Walcott (85,77) incalzato da Tero Pitkämäki (85,12). 

RISULTATI/Results

a.c.s.

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