World Relays, DT La Torre: “Strategia e coraggio”

28 Aprile 2021

Il direttore tecnico dell'Italia ad Atletica TV alla vigilia della partenza per i Mondiali di staffetta di Chorzow. 28 azzurri in Polonia: out Chigbolu e Borga. Ospite della puntata anche Raffa Lukudo

L’Italia decolla domattina verso Chorzow, in Polonia, per le World Relays di sabato e domenica. Per la rassegna mondiale che stacca i biglietti diretti delle staffette per le Olimpiadi di Tokyo e per i Mondiali di Eugene 2022, il Direttore Tecnico Antonio La Torre ha schierato 5 staffette e 28 atleti. “La squadra è carica e pronta. Scendiamo in pista con cinque quartetti con l’obiettivo di aggiungere altri pass olimpici a quelli della 4x100 donne e 4x400 uomini. Abbiamo immaginato una staffetta mista capace di correre forte già in batteria, perchè quello sarà il momento decisivo per mettere al sicuro il biglietto diretto per Tokyo. A differenza di Yokohama, dove abbiamo sorpreso tutti con Lukudo in ultima frazione, proporremo un quartetto più tipico, con le donne nelle due parti centrali. La concorrenza è elevata, ma l’opportunità va colta”.

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Continua il direttore tecnico, ospite di Atletica TV alla vigilia della partenza: “Abbiamo voluto preservare il valore della 4x400 femminile, pur con le assenze di Mariabenedicta Chigbolu e Rebecca Borga, che resteranno in Italia. Nel primo caso si tratta di una scelta strategica e condivisa: dopo un inverno appesantito da problemi di fascite plantare, per lei è importante allenarsi e mettere fieno in cascina. Le compagne l’avrebbero voluta nel gruppo, ma Benedicta saggiamente guarda lontano, alla Coppa Europa (che si svolgerà sempre a Chorzow il 29-30 maggio, ndr) e poi a Tokyo. Per Borga si tratta di un problema medico: gli ultimi esami condotti ieri all’Istituto di Medicina dello Sport hanno confermato una sindrome della bandelletta ileo-tibiale. In generale – continua - si tratta di un gruppo di grande valore agonistico e umano, capace di accogliere e spronare le new entry (per esempio Petra Nardelli); in allenamento nessuna è disposta a cedere un centimetro, ma è un gruppo “inclusivo”, in cui le più esperte hanno avuto il grande merito di ispirare le nuove arrivate; ricordo che la stessa Borga, che ora è cresciuto moltissimo, era riserva nell’ultima edizione”.

A livello internazionale gli occhi sono puntati sulla nostra 4x100 uomini. “Una staffetta di grande qualità e ancora arrabbiata per le spallate tra Lyles e Manenti nella finale di Yokohama di due anni fa. Con il 6.47 di Jacobs - miglior prestazione mondiale indoor dell’anno sui 60 – abbiamo aggiunto ulteriore valore a un quartetto già capace del record italiano. Tortu rientra dopo un inverno tribolato a causa del Covid, e con una classe immensa, il gruppo è consolidato e affiatato. Lo hanno già dimostrato a Doha, dove sono stati in grado di sostituire Desalu con Cattaneo all’ultimo istante e senza sbavature. Di certo è difficile pensare che prima del 29 giugno in tantissimi possano far meglio del nostro 38.11". La 4x100 femminile? "Amalgama elementi di grande affidabilità con nuove leve di valore. Le donne sono già qualificate, e per questo ancora più ambiziose, hanno già in testa il Giappone e vogliono arrivarci al top”.

Come la 4x400 uomini. “… dei veri guerrieri. Davide Re è il ragazzo della porta accanto che in pista diventa Nembo Kid, straordinario. La gara di Rieti ne è la prova. Con lui Edoardo Scotti, capace di vincere l’ultima edizione del Golden Gala, e Vladimir Aceti, già in ottima forma nelle indoor. E ci aspettiamo molto anche da Alessandro Sibilio, è il momento di dimostrarsi affidabile”.

In partenza, e in predicato sia per la 4x400 femminile che per la mista, c’è anche Raphaela Lukudo. “In squadra c’è la tensione dei momenti che contano. A Doha 2019 ho corso entrambe le 4x400 vedendo sfumare per pochi centesimi due finali mondiali. Non succederà di nuovo. Non vogliamo sbagliare nulla”.

Il gruppo della staffetta del miglio è quello con più volti nuovi. “La competizione interna? Esiste e ci fa bene. Tutte vogliamo il posto da titolare ma quando una compagna di squadra migliora è un vantaggio per tutte. Sappiamo che se il livello medio cresce è più facile affrontare i turni ed essere competitive in finale. E se arriva un bel risultato, tutte lo sentiamo nostro”.

Sei stata protagonista della mista nella sua prima edizione, cosa ne pensi? “È un bell’esperimento, personalmente sono contenta di aver corso con gli uomini in quell’occasione. È una bella formula perché la situazione può ribaltarsi a ogni cambio”. Finito il raduno, è ora di partire per la prima rassegna all'aperto dell'anno olimpico. “I raduni per noi sono sempre un momento felice. In questo abbiamo lavorato molto sui cambi e provato le diverse combinazioni. È importante conoscere le velocità di ingresso e le caratteristiche dei compagni o delle compagne, il cambio è un momento decisivo. Non vediamo l'ora di far vedere cosa sappiamo fare”.

a.c.s.

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