Trials: brivido Bolt, super Thompson

02 Luglio 2016

A Kingston, il fulmine giamaicano si infortuna e lascia tanti punti di domanda sulla sua partecipazione a Rio. La sprinter vola in 10.70 sui 100 metri e diventa la quarta di sempre.

di Giorgio Cimbrico

Usain Bolt capisce di non star bene in batteria, corre la semifinale in 10”04, presenta certificato medico per una lesione di primo grado al flessore destro e non corre la finale dei Trials di Kingston, così come non correrà quella dei 200. Ufficialmente, Rio e il suo assalto alla storia e alla leggenda sono perdute. “A Londra, per gli Anniversary Games del 22 luglio, voglio dimostrare di essere all’altezza della selezione”, dice il Lampo che a Londra è sempre andato forte: 9”63 e 19”32, il suo secondo e terzo tempo di sempre. Chiede clemenza alla federazione giamaicana che non prevede wild card? E’ Bolt, non ne ha bisogno e in ogni caso sui 100, quest’anno, è il secondo al mondo, 9”88, due centesimi dal francese Jimmy Vicaut, sette centesimi meglio di chi vince i Trials, Yohan Blake, detto the Beast. “Hallelujah. Due anni e mezzo di infortuni, di problemi”, dice il vicecampione olimpico 2012 che ripete il suo top stagionale in 9”95 e piega di un centesimo Nickel Ashmeade, lascia a 10”02 Jevaugh Minzie (sarà il sacrificato per lasciar posto a Bolt?) e a 10”03 Asafa Powell che per la prima volta dal 2004 non trova un posto nell’individuale “Ho corso da infortunato: sono orgoglioso di me stesso”. Il tempo è sempre il più severo dei maestri e 33 anni e mezzo cominciano a pesare su quelle fibre nobili e emotive.

Il top arriva da Elaine Thompson, della parrocchia di Manchester: la vicecampionessa mondiale dei 200 assesta una mazzata al record personale sulla distanza corta: aveva 10”87 (Roma, Golden Gala), corre in 10”85 in semifinale e sbarca in finale a 10”70, record giamaicano uguagliato lasciando a due metri abbondanti, 10”93, chi quattro anni fa era stata capace di tanto nella stessa occasione, nientemeno che Shelly-Ann Fraser-Pryce. Ora Elaine, 24 anni da pochi giorni, è quarta e quinta all time rispettivamente su 100 e 200. Terza è Christania Willimas, 10”97. Fuori, in 11”10, la veterana Veronica Campbell-Brown. [RISULTATI/Results]

USA: OUT RICHARDS, KOVACS BATTUTO - Prime battute dei Trials Usa a Eugene, la città dell’atletica, tracktown. Rovinosa uscita, con ritiro, per Sanya Richards, campionessa olimpica in carica ancora per un mese. Segni di crisi erano stati offerti proprio al meeting di  Eugene, quando Sanya era finita settima in 52”16. La migliore del primo turno è stata Courtney Okolo, 50”78 dell’atleta che quest’anno ha fatto il salto di qualità, 49”71, a una spanna dall’elegante bahamense Shaunee Miller. Allyson Felix si è limitata a una sgroppata in 51”96. Sorpresa nel peso: Joe Kovacs ha trovato un inatteso giustiziere nel 23enne texano Ryan Crouser che ha superato per la prima volta il muro dei 22 (22,11) e l’avrebbe spuntata anche con il secondo lancio, 21,97. Kovacs, detto il mortaio umano, ha sparacchiato a 21,95. Terzo biglietto olimpico per Darrell Hill, 21,63 e fuori dai Giochi  Reese Hoffa. Per David Storl, Rio comincia ad assumere contorni difficili. Nei 10000 successo di Galen Rupp, appena al di sotto dei 28’ (27’55”04) davanti a Kipchirchir e Korir. [RISULTATI/Results]

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Elaine Thompson (foto Colombo/FIDAL)


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