Tamberi: ''Capitano di una grande squadra''

10 Luglio 2016

L'iridato indoor racconta la gara che l'ha portato in cima al Vecchio Continente.

di Alessio Giovannini 

Campione del mondo e campione d'Europa. Gianmarco Tamberi oggi avrà stretto almeno duemila mani ad Amsterdam. L'azzurro come al solito si è lasciato abbracciare praticamente da tutto lo stadio. Un ciclone d'entusiasmo quando mister HalfShave è in pedana e, tra un salto e l'altro, si diverte a mimare colpi da golfista, tennista o da cestista. E intanto vola in cima ad un altro podio internazionale. "Bella anche questa corona - esordisce Tamberi -, ma quest'anno vorrei mettermi in testa quella di Rio! Avevo indovinato il pronostico sul podio e sulle misure che servivano per andare a medaglia. Non fermatevi al 2,32 che mi è bastato per vincere perchè oggi ero veramente al top. Poi con il titolo in tasca ho comunque provato i 2,40. Tre tentativi sicuramente migliori rispetto agli Assoluti di Rieti, ma la tensione ormai stava un po' calando". La sfida al muro dei 2,40 è ancora aperta. "Era l'obiettivo di questi Europei. Mancano solo 34 giorni alla qualificazione di Rio e arrivarci con un accredito così non sarebbe niente male. Voglio riprovarci, non so se a Montecarlo il 15 luglio". Insomma, oggi tutto facile? "Assolutamente no. Ieri dopo la qualificazione, si è rifatto vivo il mal di schiena e mi era preso un momento di sconforto. Per fortuna ci hanno pensato la mia ragazza Chiara, il mio grande amico Daniele (Cavazzani, tricolore assoluto del triplo, ndr) e il mio mental coach Luciano Sabatini. Devo davvero ringraziarli perchè mi hanno aiutato a ritrovare la cattiveria giusta per essere in gara". Questa è stata la tua prima trasferta azzurra da capitano. Qual è il tuo bilancio? "Sono onorato di essere stato il capitano di una squadra giovane e determinata. Il simbolo di questo team secondo me è Ayomide Folorunso. Avete visto con che grinta è scesa in pista nella finale dei 400hs? Ha lottato con i denti fino alla fine. Ecco sono questi i giovani brillanti e grintosi dell'atletica italiana!"

Euforia a mille nelle parole delle azzurre della 4x400 per una medaglia attesa da tanto tempo. Incontenibile Libania Grenot: "Una medaglia con la 4x400, ci ho sempre creduto e ho lottato insieme a queste splendide ragazze per farla diventare realtà. Saluto Amsterdam con due medaglie al collo e, da capitana di questa squadra, non posso che esserne orgogliosa. E adesso tutte a Rio, ora c'è una corsia riservata per noi che ci aspetta!". Chiara Bazzoni: "Doveva girare questa ruota prima o poi, tra medaglie di legno e piazzamenti vari alla fine doveva arrivare anche il nostro turno! Devo dire grazie alle mie compagne di staffetta perché sono grandi atlete e grandi donne". Maria Enrica Spacca: "Dopo tanti anni di attesa e di sudato lavoro è arrivata questa medaglia. E' un sogno incredibile! Che felicità!". Maria Benedicta Chigbolu: "Io ancora non ci credo. Ho iniziato questa campionato europeo con la disperazione per quella squalifica nella gara individuale che poi per fortuna poi è rientrata. E adesso lo finiamo tutte insieme con un grande sorriso. Bellissimo!".

Ayomide Folorunso (400hs): "Mi mangerei le mani per questi 9 centesimi che mi sono costati il podio. Fare tre gare di seguito sotto i 56 secondi vuol dire che ho fatto un bel salto e che ormai ho la tessera di quello che chiamo "il club dei 55". L'atletica delle grandi è un'altra storia ed è qui che voglio stare. Non c'è solo l'atletica nella mia vita, però. Studio Medicina e mi piacerebbe diventare la pediatra più brava del mondo. E adesso l'Olimpiade di Rio...sì!!!"

Yeman Crippa (5000m): “Sono contento, perché mi ero posto l’obiettivo di arrivare nei primi dieci e attendevo da tanto tempo questa mia prima esperienza a livello assoluto. Ho pagato un po’ di inesperienza, correndo a strappi, ma poi sono riuscito a ricucire. All’inizio mi sentivo agitato, però quando sono entrato in gara pensavo solo a me stesso, a quello che dovevo fare e quindi la paura non c’era più”.

4x100 uomini - Massimiliano Ferraro “La medaglia era molto vicina… ci abbiamo creduto, abbiamo fatto il possibile e credo che, nonostante la nostra delusione, quella di oggi sia stata una bella prova. Abbiamo dato il massimo”. Federico Cattaneo: “Rianalizzeremo i cambi insieme ai tecnici, il secondo era al limite ma comunque molto veloce. Il vento ha un po’ disturbato, cambiando le velocità d’ingresso”. Davide Manenti:  “Abbiamo dato il 200%, di certo dopo il tempo di ieri speravamo di fare meglio, avvicinando il podio e la qualificazione olimpica”. Infine il più giovane, Filippo Tortu: “Siamo molto delusi, io ho commesso un errore d’inesperienza come quello di girarmi prima di ricevere il testimone ma non credo di aver perso velocità…ce l’abbiamo messa tutta”.

4X100 donne

interviste video di Anna Chiara Spigarolo

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L'esultanza della 4x400 azzurra (foto Colombo/FIDAL)


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