Tamberi: ''Al Golden Gala vi farò divertire''

06 Maggio 2019

Il campione europeo indoor chiama a raccolta i tifosi per il 6 giugno: "Sto preparando una sorpresa...". Sabato 18 maggio esordio a Shanghai, il 21 Nanchino: "Finalmente sicuro di me"

di Nazareno Orlandi

“Sto preparando una sorpresa per tutti i tifosi. La scoprirete al Golden Gala…”. A un mese esatto dall’evento di Roma del 6 giugno, quarta tappa della IAAF Diamond League 2019, Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) non sta più nella pelle, tanta è la voglia di immergersi nell’abbraccio dello stadio Olimpico e di regalare una serata magica ai suoi fan, pronti a scatenarsi per lo show del campione europeo indoor di salto in alto. Dopo tre settimane di allenamento a Cipro insieme ad Alessia Trost e Silvano Chesani, e con i consigli tecnici del papà-coach Marco, “Gimbo” è rientrato ad Ancona e domenica decollerà verso la Cina per il doppio appuntamento d’apertura: Shanghai in Diamond League sabato 18 maggio, Nanchino martedì 21 maggio. È la prima tranche della stagione che porterà ai Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre) e che farà tappa sulla pedana romana. “Il Golden Gala è una gara a cui tengo tantissimo, la più importante di questa prima parte”, parola di Mr Halfshave, 26 anni, che l’ultima volta all’Olimpico, tre stagioni fa, si classificò terzo con 2,30 sul set dell’ucraino Bohdan Bondarenko (2,33), atteso di nuovo il 6 giugno insieme al campione olimpico, il canadese Derek Drouin.

I fan dell’Olimpico sono pronti a spingerti verso un grande risultato...
“Nel 2016 è stato spaziale, non vedo l’ora di risentire quel calore. Mi ricordo un delirio sugli spalti, i tifosi che cantavano il coro ‘portaci con te, sulle vette del mondo…’. Sono convinto che pure stavolta sarà una gran… figata. Anche perché sto bene fisicamente, quindi posso divertirmi e far divertire tutti. Non posso svelare quello che sto preparando per il pubblico, ma mi raccomando, non mancate. Incontrerò due talenti mostruosi come Bondarenko e Drouin: due atleti di un altro pianeta, anche loro condizionati dagli infortuni di recente, ma non credo faranno fatica a tornare molto in alto”.

Shanghai per cominciare, poi Nanchino. L’Oriente per abituarti a Tokyo?
“Proprio così. Non ho viaggiato molto ad est nella mia carriera, se escludiamo i Mondiali di Pechino nel 2015. Voglio fare esperienza di tutto ciò che vivrò in questo viaggio: come reagisce il corpo al trasferimento molto lungo, come riesco a recuperare la stanchezza dei primi giorni, l’adattamento al fuso orario. Tutti aspetti che non voglio sottovalutare a poco più di un anno dai Giochi di Tokyo e per questo ho insistito per andare. Mi serve un riscontro diretto”.

Com’è organizzata l’agenda della tua stagione?
“Tre momenti di gare. Il primo inizierà proprio a Shanghai e proseguirà fino al 23 giugno a Opole, in Polonia: il Golden Gala lo considero la gara più importante.

Poi una seconda fase tra il 10 agosto degli Europei a squadre di Bydgoszcz e i primi giorni di settembre, con la finale della Diamond League a Zurigo il 29 agosto come appuntamento principale. E infine i Mondiali di Doha, l’evento dell’anno”.

Che sensazioni ti ha lasciato il raduno di Cipro?
“Mi sento pronto per fare di nuovo il salto di qualità. Insieme all’amico e saltatore cipriota Kyriakos Ioannou ci siamo concentrati molto sulla parte fisica, che era rimasta un po’ indietro. Pochi salti completi, ma abbiamo fatto una marea di rincorse a vuoto e ho metabolizzato quello che c’è da cambiare. Potrei usare un’immagine: quest’inverno ho cercato di metter su le rotaie, ora sto lavorando per correre più veloce, su quelle rotaie. Da quando mi sono fatto male, l’obiettivo è sempre stato tornare al mio salto pre-infortunio”. 

Cosa stai cambiando tecnicamente?
“Stiamo sistemando in particolare la direzione della curva, rendendola leggermente più larga e cercando di riportare lo stacco più lontano e con un ingresso più aggressivo. Siamo ai dettagli. In questo momento so gestire queste modifiche quando l’asticella è su quote più basse, l’obiettivo di Shanghai è riuscire in questo tipo di salto anche quando le misure salgono”.

Due mesi dall’oro di Glasgow: cosa ti ha restituito come uomo e come atleta?
“Mi sento di nuovo sicuro di me. Ho distrutto gli ultimi limiti mentali, un percorso che era iniziato con il 2,33 di Eberstadt nello scorso agosto: lì ho cominciato a sbloccarmi psicologicamente. A Glasgow ho capito che c’è tanto margine, quella luce sull’asticella mi ha dato la consapevolezza di poter tornare a saltare in alto. Ho scoperto dentro di me una forza che non pensavo di avere. Purtroppo, o per fortuna, non mi accontento mai: guardo sempre oltre”.

A Doha per…?
“In questo momento so di valere le migliori posizioni al mondo. Ho tantissimo rispetto per i miei avversari, ce ne sono di altissimo livello, ma se dicessi che vado in Qatar per vincere l’argento direi una stupidaggine”.

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