Staffette mondiali, il testimone verso Tokyo

26 Aprile 2021

Dall’Olanda della Bol al Sudafrica di Simbine: i più attesi delle World Relays di sabato e domenica a Chorzow (Polonia). Italia con cinque quartetti alla ricerca dei Giochi e dei Mondiali di Eugene 2022

AGGIORNATO MERCOLEDÌ 28 APRILE, ORE 15

Perché sono così importanti le World Relays di sabato e domenica in Polonia? Semplice: perché rappresentano la porta d’ingresso per le Olimpiadi di Tokyo, e anche per i Mondiali di Eugene del prossimo anno. La spedizione azzurra che presenta cinque staffette e trenta atleti convocati decollerà giovedì mattina in direzione Chorzow: il programma orario prevede due sessioni di gara nella regione della Slesia, con un sabato 1° maggio dedicato principalmente alle batterie e una domenica 2 maggio riservata soprattutto alle finali. Come noto, l’Italia è già a Tokyo con la 4x100 femminile e con la 4x400 maschile, in virtù del posto in finale centrato ai Mondiali di Doha nel 2019. L’obiettivo azzurro, nient’affatto scontato e tutto da conquistare nonostante l’assenza di nazioni di prestigio e tradizione (a oggi Stati Uniti, Giamaica, Canada, Australia, Cina, Trinidad&Tobago), è ottenere il lasciapassare anche per la 4x100 maschile, la 4x400 femminile e la 4x400 mista. Per ognuna di queste tre staffette, l’Italia è attualmente in possesso di ottimi tempi di ripescaggio, ma sbarcare in finale a Chorzow vorrebbe dire assicurarsi al 100% la partecipazione ai Giochi e non dover attendere la chiusura delle “top list” mondiali il 29 giugno, quando si completerà il quadro delle 16 qualificate per ogni specialità. Inoltre, un piazzamento tra le prime dieci (o nel caso della 4x400 mista tra le prime dodici), garantirebbe anche la presenza alla rassegna iridata di Eugene 2022 con ampio anticipo. Unica certezza: bisogna correre forte in batteria e portare il testimone al traguardo. E poi giocarsi piazzamenti nobili nelle eventuali, auspicabili, finali. 

4x100 maschile - L’interesse a livello mondiale sull’Italia della 4x100 è elevatissimo, a maggior ragione dopo l’oro europeo di Marcell Jacobs nei 60 metri a Torun. Brucia ancora il contatto Manenti-Lyles nella finale di Yokohama di due anni fa, ‘fattaccio’ che ha impedito la volata di Filippo Tortu sul rettilineo conclusivo. È il momento di prendersi la rivincita, pur in assenza degli Usa. Dall’ultima edizione delle World Relays difende il titolo il quartetto brasiliano che in buona parte ricalca quello del sorprendente successo di Yokohama e del quarto posto mondiale di Doha con record continentale portato a 37.72. La Gran Bretagna ha optato per correre soltanto le 4x400 e non schiererà i quartetti veloci, il Giappone ha scelto una linea più giovane rispetto al bronzo di Doha, occhio al Sudafrica che si affida ad Akani Simbine, fresco di 9.99 con tre metri di vento in faccia e 9.82 con Eolo di troppo (+2.8). Già qualificate a Tokyo anche la Francia di Lemaitre e Golitin, e l’Olanda di Martina e Van Gool. Chi deve guadagnarsi il viaggio ai Giochi è proprio l’Italia (38.11 record nazionale a Doha) ma anche le varie Germania, Ghana e Turchia che allo stato attuale entrerebbero soltanto dall’accesso posteriore. 

4x100 femminile - Missione Eugene. Il quartetto femminile azzurro ha già il pass per Tokyo, quindi il mirino si sposta sulla qualificazione per i Mondiali del prossimo anno: necessario restare tra le prime dieci. Ma si può fare decisamente meglio, in uno scenario che può rivelarsi favorevole per le staffette europee. La Svizzera che già non poteva contare sul bronzo mondiale dei 200 Mujinga Kambundji ha perso mercoledì anche l’oro continentale dei 60 Ajla Del Ponte. Forfait in extremis per la staffetta finalista mondiale della Germania, che ha brindato quattro anni fa alle World Relays di Nassau, a casa per due infortuni muscolari in squadra. Occasione ghiotta per l’Italia, dunque, che combatterà con l’Olanda di Dafne Schippers e dell’ostacolista Nadine Visser ancora prive della certezza di Tokyo, come pure la Francia, il Brasile e la Nigeria di Blessing Okagbare e Tobi Amusan. C’è Ewa Swoboda per il riscatto personale dopo la rinuncia a Torun (causa Covid) e per l’orgoglio dei polacchi padroni di casa. 

4x400 maschile - Qualsiasi discorso sulle staffette 4x400, siano esse maschili o femminili, non può prescindere dalle strategie che ogni singola nazionale proverà a mettere in campo per qualificare anche la staffetta mista. Italia già con il biglietto per Tokyo: qui si punta alla finale e a Eugene. Chi vince? Pronostico tra i più aperti dell’intera rassegna: il Belgio dei Borlée è una garanzia a questi livelli (il bronzo di Doha, l’ultima chicca), la Colombia ha nel motore l’argento mondiale Zambrano, la Gran Bretagna punta a rifarsi dopo il pasticcio in Qatar. Chi bussa alla porta della qualificazione olimpica è la Polonia - anche qui, ferita dall’esclusione di Torun per un caso di positività al tampone - l’Olanda che agli Euroindoor invece ha vinto, la Spagna del campione d’Europa indoor Husillos, la Repubblica Ceca dell’evergreen Maslak e perché no la Botswana di Makwala, ma non si possono escludere Giappone e Sudafrica.

4x400 femminile - La novità dirompente nel panorama-staffette è l’Olanda: la ventunenne Femke Bol è tra le star della manifestazione, dopo le meraviglie della stagione indoor e la doppietta di Torun 400+4x400. Chiaro però che la Polonia paese ospitante non intende lasciarsi sfuggire il primo posto, a due anni dallo “scalpo” ai danni degli Stati Uniti che non avevano mai perso nella 4x400 femminile alle World Relays. Polonia che è pure l’argento mondiale di Doha ma che in questa occasione non può proporre la capitana Justyna Swiety-Ersetic: toccherà soprattutto a Baumgart-Witan e Holub-Kowalik tenere alta la bandiera, al cospetto di un’Olanda formidabile che fa leva anche su Lieke Klaver e sulle sorelle De Witte. Già sicure dei Giochi Gran Bretagna e Belgio, a dover timbrare il ticket sono invece le azzurre (terze due anni fa a Yokohama), la Svizzera senza la Sprunger (infortunio annunciato mercoledì mattina) e il quartetto della Francia, e nemmeno Cuba starà a guardare.

4x400 mista - Le prime otto per un posto a Tokyo, le prime dodici per Eugene. Dopo le medaglie mondiali di Doha, la “mista” debutta anche nel programma delle Olimpiadi e fa gola a molti, Italia compresa: quello che era sfumato per meno di quattro decimi in Qatar (3:16.52), gli azzurri provano ad afferrarlo a Chorzow con una staffetta su cui si punta forte, pronta a scendere ben al di sotto dell’attuale migliore prestazione italiana di 3:16.12 di Yokohama 2019. Dalla finale mondiale arrivano direttamente Gran Bretagna, Polonia, Belgio e Brasile (non l’India, per problemi legati ai voli), ma i verdetti dipenderanno dal mosaico delle strategie: sulla carta l’Olanda può stupire. Per lo show, soprattutto per quello, si gareggia anche nella 4x200, nella 2x2x400 e nella staffetta a ostacoli.

naz.orl.

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File allegati:
- IL PROGRAMMA ORARIO
- LA SQUADRA AZZURRA


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