Sottile vola a 2,20: campione del mondo!

19 Luglio 2015

Da Borgosesia a Cali per vincere il titolo iridato uder 18 dell'alto. Verderio quarta col record italiano nei 400hs (57.75), brave Bertuzzi e Beneduce (ottave). Pavese in finale nei 200 (23.89 PB e seconda all time).

di Raul Leoni

Prima medaglia italiana ai Mondiali di Cali ed è un oro: il capolista stagionale dell’alto Stefano Sottile (2.20 PB eguagliato) conferma la sua leadership sulla pedana del “Pascual Guerrero” al termine di un duello infinito con l’ucraino Nikitin. Sedici salti nella progressione del ragazzo di Borgosesia, che ha rischiato di perdere il podio a 2.14 e ha riagguantato un bronzo virtuale solo a 2.16 (entrambe le misure superate al terzo tentativo). Solo a 2.22, quota che – se superata - avrebbe significato la MPN 37 anni dopo Roberto Cerri, l’azzurro ha avuto la certezza dell’oro: è il secondo titolo per l’Italia nella storia della manifestazione, dopo quello di Alessia Trost (sempre nell’alto a Bressanone 2009). In una serata esaltante per i colori italiani, Ilaria Verderio è giunta quarta in una super-finale dei 400hs: per la brianzola un 57.75 che toglie dopo 22 anni il primato allieve a Virna De Angeli (58.04), ma il podio è rimasto a 28/100 di distanza. Brava la mantovana Chiara Bertuzzi nella finale del triplo, ottava con il nuovo PB di 12.79 (settima di sempre), mentre tra le prime otto arriva anche l’abruzzese Alessia Beneduce (58.36 nella finale del martello). Nella giornata di chiusura, con Marta Zenoni in caccia dell’oro degli 800, sarà in pista un’altra bergamasca allenata da Saro Naso: è Alessia Pavese, quinto tempo nelle semifinali dei 200m con 23.89 (+0.6), a 6/100 dalla MPN di Vincenza Calì.

SOTTILE, RAGAZZO D'ORO NEL MAGIC MOMENT DELL'ALTO AZZURRO - "Ancora non mi rendo bene conto di quello che è sucesso - il commento dell'azzurrino Sottile -. So solo che adesso dentro di me c'è una gioia immensa! E' stata una gara "tosta" e non era partita nel migliore dei modi. Fino a 2,16 non riuscivo a saltare come so fare di solito. Poi grazie anche all'incitamento fortissimo dei miei compagni di squadra mi sono sbloccato. Ed è stata tutta un'altra storia!". E' un magic moment per l'alto azzurro: a marzo Silvano Chesani e Alessia Trost argento agli Europei indoor, sempre la Trost oro una settimana fa agli Europei under23 dove Eugenio Meloni è stato bronzo, e poi la sfida a suon di record italiano assoluto (2,34) tra Marco Fassinotti e Gianmarco Tamberi, tra i migliori al mondo in questa stagione. E adesso c'è anche Stefano Sottile con la sua scintillante medaglia d'oro: "Loro sono grandi campioni, io ho appena iniziato anche se non vedo l'ora di poter vestire la maglia della Nazionale assoluta anche io. Ma c'è ancora tanto da fare. Il mio mito è Mutaz Barshim, il suo stile mi piace troppo. Quando salta sembra che voli! A chi dedico questa vittoria? Alla mia allenatrice Valeria Musso".

IL MONDIALE DEGLI ALTRI – Molte delle finali vedevano impegnati gli azzurri e quindi ci si riporta alla cronaca di giornata. Ma la sorpresa della serata di Cali arriva soprattutto dallo statunitense Norman Grimes, dominatore dei 400hs con 1.22 di vantaggio sul giapponese Fujii: scarto inatteso e progresso stratosferico, 49.11, partendo da un PB di 51.67 nelle entry list. Si tratta della seconda prestazione di sempre con gli ostacoli della categoria, anche se con le barriere dei grandi L.J. Van Zyl aveva corso in 48.89 ai Mondiali juniores di Kingston 2002. Forse la debacle più incredibile della rassegna riguarda lo svedese Wictor Petersson: dopo il bronzo nel peso, il disco lo vedeva favorito anche grazie al 64.83 in qualificazione, ma il gigante scandinavo si è sciolto letteralmente sulla pedana di Cali, fuori dagli otto con un misero 53.02 (oro al sudafricano Werner Visser, 64.24, che era in ogni caso un pregevole co-favorito per il titolo). Continua invece la tradizione svedese nell’asta allieve, dopo l’età aurea di Angelica Bengtsson: titolo a Elienor Werner, 4.26 in una finale di profilo piuttosto basso. Tutt’altro livello nel mezzofondo: entrano trionfalmente nella top-10 allievi di sempre i kenyani Willy Tarbei e Kipyegon Bett, alla doppietta in cima agli 800 con 1:45.58 e 1:45.86. E riscatto etiope nei 1500 metri femminili: oro a Bedatu Hirpa (4:12.92) in una finale nella quale naufraga malamente l’ex capolista stagionale Janeth Chepngetich (solo quinta la kenyana).

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LE GARE DELLA QUARTA GIORNATA (18 luglio - pomeriggio)

Martello F (finale) – Una serata densa di emozioni profonde si conclude su una nota comunque positiva: Alessia Beneduce si merita un posto tra le prime otto di una finale nella quale la russa Borodulina, aspirante al podio, esce in lacrime con tre nulli. Per l’abruzzese di Spoltore non c’è un miglioramento personale, 58.36 è anche qualcosa meno della qualificazione, ma c’è comunque la conferma di una tenuta agonistica beneaugurante: molte altre, e molto più accreditate dell’azzurra, hanno ceduto alla tensione sulla pedana del “Pascual Guerrero”. Non si lancia lontano, basta 67.82 a Sofiya Palkina per avere l’oro, tuttavia la russa legittima una superiorità sancita fin qui dall’intera stagione. Naufragano invece le speranze della francese Coquillas, alimentate da un turno eliminatorio molto brillante: negli ultimi turni il suo argento virtuale si trasforma in un quarto posto deludente, scavalcata dalla cinese Shang (66.84) e dalla turca Yaylaci (67.01 nel lancio finale).

400hs F (finale) – Manca proprio poco perché sia una serata davvero storica per l’atletica italiana: Ilaria Verderio è quarta in una super finale, con un concentrato di talento da far paura. Basti dire che con 57.75 – MPN tolta dopo 22 anni a Virna De Angeli (58.04) – la brianzola sarebbe andata comodamente sul podio in tutte le precedenti edizioni dei Mondiali, salvo quella di Ostrava 2007, e in cinque su otto avrebbe vinto l’oro! Stavolta non basta, ma l’impresa dell’azzurra rimane: con le sue compagne d’avventura non ha dato per scontato il titolo prenotato da Sydney McLaughlin e ha inseguito l’americana (imprendibile sul traguardo 55.94). Per l’argento è spuntata la canadese Xahria Santiago, un progresso di quasi un secondo (56.79), mentre per la terza volta a Cali Brandee Johnson è stata una spanna davanti a Ilaria: stavolta 57.47 a 57.75, i numeri che hanno deciso la lotta per il bronzo a favore della statunitense, anche per un "toccato" dell'azzurra sull'ottava barriera.

Alto M (finale) – Uno dei momenti più attesi dalla spedizione italiana: l’oro di Stefano Sottile è il secondo nella storia dei mondiali giovanili e guarda caso – anche il primo era stato conquistato sulla pedana dell’alto, da Alessia Trost a Bressanone 2009. Un metallo prezioso, perché forgiato nelle difficoltà di una gara infinita, nella quale l’azzurro si è presentato per 16 volte ai giudici prima di gioire definitivamente. Una gara nella quale la medaglia più preziosa – e addirittura il podio – è sembrata sfuggire dalle mani di Stefano: a 2.14 era solo quinto, a 2.16 si è arrampicato oltre l’asticella alla terza prova per riagguantare almeno il bronzo. Poi si è aperto l’orizzonte sull’oro: quel primo salto perfetto oltre 2.20, eguagliando il suo primato: dal campo di Borgosesia, dai tanti pomeriggi passati a ripetere i gesti in compagnia di Valeria Musso (un tecnico paziente, già atleta e saltatrice a sua volta), è arrivato in cima al mondo. Ma l’ucraino Dmytro Nikitin, il suo rivale più pericoloso, non si è arreso neppure lì: ancora più su a 2.22, con le due prove rimastegli. Anche Stefano ha saltato, perché quella misura avrebbe tolto, dopo 37 anni, il primato italiano a Roberto Cerri: un altro che veniva dai piedi delle Alpi, lato valdostano, e che troppo presto aveva alzato bandiera bianca dopo che le glorie giovanili erano state frustrate da un incidente in moto. Stefano Sottile comincia ora, vedremo quanto andrà lontano. Per la cronaca, la serie: 2.02/1 2.07/1 2.11/2 2.14/3 2.16/3 2.18/2 2.20/1 2.22/xxx.

800m F (eptathlon) – Le sette fatiche di Sofia Montagna si chiudono nella sofferenza: la lombarda aveva già dato il meglio della stagione nella gara tricolore di Roma e qui finisce con 2:35.32 sugli 800m, ben lontana dalle sue teoriche possibilità. Solo per l’archivio i 4758 punti che le danno la 33^ posizione. Invece fa storia Geraldine Ruckstuhl, la svizzera che aveva preso la testa con la sua splendida spallata nel giavellotto: fa il record dei campionati e per la prima volta va oltre i seimila punti (6037). Sul podio l’accompagnano quelle che in partenza avevano già in precedenza raggiunto quelle vette e che venivano date per favorite: Sarah Lagger e Alina Shukh, oggi 5992 e 5896.

Triplo F (finale) – Arrivata in Colombia da perfetta comprimaria, a Chiara Bertuzzi sono sbocciate le ali sulla pedana di Cali:il sogno della mantovana non si spegne dopo l’inattesa qualificazione, nè dopo i primi tre salti di finale, bensì prosegue fino alla fine. Proprio fino all’ultimo salto, quando arriva – con un ottavo posto che a suo modo dà continuità ai recenti successi dei nostri giovani – il balzo a 12.79 (+0.8). Per il settimo posto all-time nella lista capeggiata da Ottavia Cestonaro. La lotta per il titolo si spegne invece abbastanza presto: il 13.36 iniziale di Georgiana Anitei manda subito in ghiaccio la contesa, visti i valori in campo, e poi la romena incrementa con 14.49 (+0.3) all’ultimo turno.

200m M (semifinali) – La nuova caratura internazionale di Michele Rancan trova conferma: ovviamente non avrà una corsia in finale, ma il ragazzo c’è e lotta come quarto nella seconda semifinale, 21.51 (-0.6) resta a un decimo dal nettissimo PB della batteria (comunque sotto al personale di partenza dall’Italia). Gli altri sono molto ispirati: punta alla doppietta il nippo-ghanese Sani Brown, confortato dal suo 20.62 (con -1.7 di vento!), mentre Josephus Lyles (20.79) cerca altra gloria dopo l’argento sul giro di pista (l’americano disputerà domenica la sua sesta volata in quattro giorni: stakanovista).           

200m F (semifinali) – Inizia bene la sessione serale per i colori italiani: nella prima delle tre semifinali, con Alessia Pavese, intanto non parte la 4^ dei 100m Tristan Evelyn, che torna a Barbados. Nonostante un’uscita dai blocchi molto “tranquilla” (0.244), la bergamasca si produce poi in un lanciato importante sulla scia della francese Raffai. (finalista dei 100) Agguanta così la promozione diretta per la finale, 23.89 (+0.6) è ovviamente il nuovo PB e la seconda prestazione di sempre, a 6/100 dal record allieve di Vincenza Calì. E’ il quinto tempo delle finaliste, per le medaglie se la vedranno poi soprattutto le americane: Lauren Williams e Candace Hill (oggi 23.03 e 23.21, nettamente le più veloci del pomeriggio).

GLI AZZURRI IN GARA NELLA QUINTA GIORNATA (19 luglio, ora italiana)

Ore 22.10 – Giavellotto M (finale) Simone Comini
Ore 22.30 – 200m F (finale) Alessia Pavese
Ore 23.05 – 800m F (finale) Marta Zenoni
Ore 00.15 – 4x400m M/F (finale) ITALIA


Ilaria Verderio (foto Bizzi/CONI)


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