Sibilio e Kaddari, re e regina d'Europa!

10 Luglio 2021

Agli Europei U23 di Tallinn trionfo per l'azzurro sui 400 ostacoli in 48.42, secondo italiano alltime dopo Mori, e per la sprinter nei 200 metri, terza di sempre con 22.64. Argento dell'ottocentista Coiro, bronzo Scotti nei 400

di Luca Cassai

Stupendo pomeriggio azzurro con due medaglie d’oro agli Europei U23 di Tallinn (Estonia). Il primo trionfo è il capolavoro di Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli con un tempo favoloso, un 48.42 che lo fa diventare il secondo italiano di sempre dopo il campione del mondo di Siviglia 1999 Fabrizio Mori. Un risultato che in Italia non si vedeva dal 2002 e che rappresenta la migliore prestazione nazionale under 23, tolta proprio a Mori. L’azzurro delle Fiamme Gialle, napoletano, 22 anni, grande talento giovanile che si è ritrovato in questa stagione dopo alcuni anni difficili, schianta la concorrenza con un super primato personale (migliorato di oltre mezzo secondo, aveva corso in 48.96 agli Assoluti di Rovereto) e con una prova che fa ben sperare per le Olimpiadi di Tokyo. Lontani i rivali Emil Agyekum (Germania, 48.96) e Ramsey Angela (Olanda, 49.07).

Poi a conquistare il successo è Dalia Kaddari nei 200 metri, con un gran crono, 22.64 (-0.4), a soli otto centesimi dal record italiano assoluto di Libania Grenot (22.56). La sprinter sarda delle Fiamme Oro, vent’anni, è fenomenale con la sua classica corsa elegante, si migliora di oltre due decimi (aveva 22.86) e mette in fila tutte le rivali europee, anche di due anni più grandi, come la tedesca Sophia Junk (22.87). Terzo posto per la francese Gemima Joseph (22.97), sesta l’altra azzurra Eleonora Ricci (23.41).

Arrivano anche altre due medaglie per l’Italia: l’argento di una combattiva Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre) che scende a 2:02.07 negli 800 metri, superata soltanto dalla britannica Isabelle Boffey (2:01.80), e il bronzo nei 400 del capitano Edoardo Scotti (Carabinieri), terzo con 45.68 in una gara decisamente veloce alle spalle dello svizzero Ricky Petrucciani (45.02 per il record dei campionati) e del belga Jonathan Sacoor (45.17). Sono già 6 le medaglie azzurre a Tallinn (2-2-2) e nella giornata finale di domani non mancano altre chance, tra cui Andrea Dallavalle nel triplo, Nadia Battocletti nei 5000 e Gaia Sabbatini nei 1500.

Nelle altre finali, è sesto in volata nei 1500 l’azzurro Nesim Amsellek in 3:40.94, stesso piazzamento di Enrico Saccomano nel disco (57,36 a meno di mezzo metro dal suo primato), ottavo posto invece per Cecilia Desideri nel martello (64,12) e Samantha Zago sui 400 metri (53.57). Nei 5000 metri i due azzurri Francesco Guerra, che si migliora a 14:02.63, e Alain Cavagna (14:02.83) comandano la gara B per chiudere rispettivamente con l’ottavo e il nono tempo complessivo. Dopo cinque prove nel decathlon è quinto Dario Dester (4117 punti), 18esimo Lorenzo Modugno (3628).

START LIST E RISULTATITV E STREAMING - ORARIO E AZZURRI IN GARA - FOTO (di Anssi Mäkinen/FIDAL)LA SQUADRA ITALIANA - TUTTE LE NOTIZIE - Le pagine EA sugli Europei U23 - Il sito del Comitato Organizzatore

SIBILIO, OSTACOLI D'ORO - Strepitoso Sibilio. È il re d’Europa tra gli under 23 sui 400 ostacoli, con una cavalcata entusiasmante che infiamma il gran tifo degli azzurri in tribuna. Nel finale di gara si scatena e non ce n’è per nessuno, come fa da sempre quando la forma è al top. Come nei primi successi giovanili, agli Europei under 18 di cinque anni fa, o come nelle sensazionali rimonte con la staffetta under 20, d’oro anche ai Mondiali. All’inizio viaggiano forte il britannico Knibbs e lo svizzero Bonvin, che poi restano fuori dal podio. Ma è lì Alessandro Sibilio, pronto a staccare tutti. Enorme il vantaggio, più di mezzo secondo, e il meno lontano è il tedesco Agyekum in 48.96: le stesse cifre del record personale di “Ale”, un paio di settimane fa agli Assoluti di Rovereto e già ampiamente superato nel caldo pomeriggio di Tallinn (33 gradi di temperatura), con tecnica e ritmica da manuale. Non era mai sceso sotto i cinquanta secondi prima di quest’anno, ora è il secondo italiano di sempre. E arriva a un soffio dal record dei campionati, il 48.37 del fenomenale norvegese Karsten Warholm nel 2017, rallentando negli ultimi metri per festeggiare. Il “rettilineo Sibilio” non lascia scampo agli avversari. Proprio come era solito fare il primatista italiano Fabrizio Mori (47.54), che da oggi perde un record, quello di categoria: era il 48.92 siglato nei Mondiali del ’91 a Tokyo. E tra pochi giorni volerà in Giappone il nuovo campione europeo under 23, per dire la sua anche tra i “grandi”, alle Olimpiadi.

“A TOKYO PER SOGNARE” - “Che gara fantastica! Non mi aspettavo questo crono - esulta Sibilio - ma volevo vincere. Mi sono accorto che stavo andando veramente forte, anche se non credevo di trovarmi così avanti già al settimo ostacolo, poi al traguardo una gioia incontenibile. Il segreto dei progressi di questa stagione? Un cambio di mentalità in allenamento, ma anche la continuità, che mi era mancata in passato per gli infortuni che mi hanno tenuto fermo a lungo. C’è tanto lavoro e una grande squadra dietro questo risultato, in particolare il mio allenatore Gianpaolo Ciappa, che mi ha preso da quando ero piccolo e mi ha portato sul tetto d’Europa. Adesso si va avanti step by step, come sempre. Domani punto a un bel risultato qui con la staffetta 4x400 metri. E sicuramente alle Olimpiadi di Tokyo voglio sognare in grande”.



IL VOLO DI DALIA NEI 200 - Meravigliosa. In una splendida giornata per gli azzurri, c’è da ammirare la magnifica corsa di Dalia Kaddari nei 200 metri. Elegante ma efficace, composta ma velocissima: è la nuova campionessa europea under 23 che sfreccia sulla pista di Tallinn con la sua classe cristallina. Imprendibile per le avversarie, incanta tutti la sprinter delle Fiamme Oro che ad appena vent’anni si migliora fino a un eccezionale 22.64 (-0.4): ventidue centesimi di progresso in un colpo solo, ad appena otto dal record italiano assoluto. “Felicissima, senza parole... è veramente bello vincere così! Non me l’aspettavo - esclama la sarda di Quartu Sant’Elena - ma volevo tornare a casa con una medaglia e non credevo di poter correre così forte, in questa gara, anche se sapevo che in allenamento stavo andando bene. Dopo una gran partenza, mi sono sentita molto sicura e ho fatto una bella curva, che di solito non è il mio forte, e poi sono andata via. In rettilineo non ho pensato a niente, solo a correre, come se corressi da sola. La dedica è per il mio allenatore Fabrizio Fanni, è lui che mi segue tutti i giorni a Cagliari e conosce il mio percorso. Manca poco alle Olimpiadi, c’è ancora tanto da lavorare”. In una rassegna a cinque cerchi, ma quella giovanile, è già salita sul podio con l’argento a Buenos Aires nel 2018. Si comporta bene anche la toscana Eleonora Ricci che è sesta in 23.41 dopo il personale portato a 23.37 nella semifinale della mattina.


800: COIRO ARGENTO VIVO
- Testa, cuore e gambe. Ci mette tutto questo Eloisa Coiro nella finale degli 800 per conquistare l’argento. Si muove sempre nelle primissime posizioni la ventenne delle Fiamme Azzurre: all’inizio seguendo la svizzera Delia Sclabas, che transita in poco più di un minuto (1:00.25) a metà gara per poi chiudere sesta, ma è l’inglese Isabelle Boffey a sorprendere tutte, quando mancano 250 metri, trovando un varco all’interno. Non si dà per vinta la giovane romana e si mette sulle tracce della britannica che però si impone con 2:01.80. Applausi per l’azzurra, ancora al suo primato in 2:02.07: riscrive il recente personale di 2:02.24 e difende il secondo posto dal tentativo di rientro della svedese Wilma Nielsen (2:02.29). “Sono al settimo cielo! - racconta l’atleta cresciuta con il tecnico Emilio De Bonis - È un’emozione stupenda questa medaglia. La gara è partita a un ritmo veloce, ho cercato di rimanerci dentro e ho dato veramente tutto, stringendo i denti fino alla fine. Per me è un riscatto, dopo l’infortunio al piede dell’anno scorso, ma le difficoltà fanno diventare più forti”.


SCOTTI, È BRONZO NEI 400 - Nella finale più veloce di sempre agli Europei under 23, arriva il bronzo sui 400 metri per Edoardo Scotti. Puntava al massimo obiettivo il capitano azzurro, a quell’oro che si era già preso due anni fa tra gli under 20, con la mentalità del vero campione. Almeno per oggi sono irraggiungibili lo svizzero Ricky Petrucciani, che abbassa il record della manifestazione con 45.02 migliorandosi di oltre mezzo secondo, e il belga Jonathan Sacoor, argento in 45.17. Se si considera che il personale dell’azzurro è l’eccellente 45.21 della scorsa stagione, è chiaro che il lodigiano dei Carabinieri avrebbe dovuto superarsi per raccogliere qualcosa in più. Ma il talento allenato a Fidenza dal tecnico Giacomo Zilocchi ritocca comunque il primato stagionale con 45.68. “C’è sicuramente rammarico - riflette Scotti - e non posso essere contento del terzo posto. Ma sono in crescita rispetto alle ultime gare e la parte più importante della stagione deve arrivare. Intanto qui domani ho ancora la staffetta e sono onoratissimo di essere il capitano di questo gruppo, con compagni di squadra meravigliosi. Per una medaglia più preziosa ci voleva il record personale, e non era impossibile, però ho ancora qualcosa su cui lavorare e ce la metterò tutta per migliorarmi alle Olimpiadi”.


1500: AMSELLEK SESTO - Resta sempre nel cuore del gruppo Nesim Amsellek nell’affollata finale dei 1500 metri, con 17 atleti al via. Nell’ultimo giro, quando si accende la gara, cerca di farsi largo nel rettilineo opposto all’arrivo, mentre il belga Ruben Verheyden si invola verso il successo in 3:40.03 davanti allo spagnolo Garcia (3:40.11). L’azzurro ci prova fino al traguardo e si avvicina al bronzo del portoghese Isaac Nader (3:40.58), ma all’ultimo tuffo viene preceduto anche dal serbo Bibic e dal britannico Mills (3:40.91 per entrambi). Per il bresciano c’è in ogni caso la seconda prestazione in carriera con 3:40.94, visto che ha fatto meglio solo in occasione del personale di 3:38.28 ottenuto un mese fa.

DECATHLON - La quarta prova è il salto in alto, con un decatleta italiano a prendersi il successo parziale: Lorenzo Modugno si supera valicando la quota di 2,08 e aggiunge un centimetro al personal best, spinto dai boati della “curva azzurra”, mentre Dario Dester non fa meglio di 1,93, anche per un fastidio al ginocchio della gamba di stacco. In classifica Dester conserva il sesto posto (3204), Modugno è sempre diciannovesimo (2920). Nei 400 metri Dester esulta per il record personale in 47.93, terzo tempo in totale, e Modugno corre in 52.38. Al giro di boa il cremonese è quinto (4117 punti), il triestino 18esimo (3628).

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su: