Rubino-Schwazer nel giorno di Brugnetti



Ad un certo punto, al calar del sole (quasi che un direttore della fotografia avesse studiato l'orario migliore per le riprese) l'irruzione, imprevista, di due atleti sulla pista dello Stadio dei Marmi. Ivano Brugnetti, in completo Fiamme Gialle, e Robert Korzeniowski, la leggenda della marcia, maglia e pantaloncini neri, fianco a fianco, lanciati in uno sprint, per la cronaca tutt'altro che rituale. Un ultimo giro di pista a tutta velocità, accompagnato dagli applausi dei tanti presenti a Roma (atleti, giovani delle scuole di marcia, ex di grido, amici) che hanno accolto poi i due campioni alla linea d'arrivo. Lì, una volta fermatosi, Brugnetti ha messo simbolicamente al collo le scarpe, quei "ferri" del mestiere che lo hanno accompagnato, per migliaia di chilometri, in giro per il mondo. Una conclusione toccante per un pomeriggio che è stato una vera e propria festa della marcia, dedicata al campione olimpico di Atene, ma contrassegnata da gare (quelle del Grand prix e quelle giovanili del Trofeo Fulvio Villa) partecipate e di buon contenuto tecnico. Nei dieci chilometri maschili (sull'anello stradale di 666m che circonda i Marmi), avvincente testa a testa, dal primo all'ultimo metro, tra i due attuali leader del movimento azzurro, il romano Giorgio Rubino (Fiamme Gialle) e l'altoatesino Alex Schwazer (Carabinieri), finiti nell'ordine ed entrambi abbondantemente al di sotto dei 40 minuti (i tempi: 39:48.3, e 39:49.4).

Bello il match, con Schwazer a guidare dal via e Rubino costantemente alle sue spalle, leggermente esterno, incollato all'avversario; nel finale, praticamente all'ultimo giro, il sorpasso decisivo. Una bella prova d'efficienza per entrambi gli azzurri, con Rubino che riprenderà la preparazione a Saluzzo con Sandro Damilano all'inizio di novembre, e Schwazer (che recentemente ha scelto di fare base a Milano, dove divide un appartamento con Giupponi, per essere seguito meglio da Michele Didoni) già alla seconda settimana di lavoro, con una media di 35 km percorsi al giorno (nel menù di questa fase introduttiva anche tanti km  bicicletta, in collaborazione con la DDS). In scia ai protagonisti, ed insieme a loro almeno fino all'ultimo chilometro, Jean Jacques Nkoloukidi, il cinquantista delle Fiamme Gialle che da quando ha sposato la causa della prova lunga non smette di migliorare su quelle più brevi (39:58.7). Quarto e quinto posto per i giovani Riccardo Macchia (Fiamme Oro, 40:26.6) e Vito Di Bari (Fiamme Gialle, 40:28.4), che si sono tolti la soddisfazione di precedere lo spagnolo Jesus Angel Garcia Bragado (40:43.3), l'eterno protagonista dei 50km. Più indietro, nono (ma condizionato dagli esiti di un malanno di stagione patito in nottata), anche Marco De Luca (Fiamme Gialle).

Nella prova femminile, successo a sorpresa di Rossella Giordano (Fiamme Azzurre) in un buon 45:50.4. Alle sue spalle, la compagna di club Eleonora Anna Giorgi (46:06.4) ed una Elisa Rigaudo (Fiamme Gialle, 46:25.1) reduce da solo una settimana di ripresa dell'allenamento, dopo le quattro di stop successive alla bella avventura mondiale di Daegu (quarto posto nella prova iridata sui 20km). In evidenza anche Antonella Palmisano (Fiamme Gialle), capace di un buon 46:36.2 e seriamente intenzionata a costruire un 2012 esplosivo (con obiettivo ambiziosi, la qualificazione per i Giochi di Londra). Notevole lo schieramento di ex grandi della marcia sulla pista dello Stadio dei Marmi: Maurizio Damilano, Vittorio Visini, Sandro Bellucci, Giovanni Perricelli, Michele Didoni, tutti accorsi per il saluto a Ivano Brugnetti, con lo staff al completo delle Fiamme Gialle (guidate dal comandante, il generale Campione), il segretario generale FIDAL Renato Montabone, lo storico tecnico di Brugnetti, Antonio La Torre, e tanti appassionati.

m.s.

Nella foto in alto, Ivano Brugnetti e Robertt Korzeniowski; in basso, l'arrivo vincente di Giorgio Rubino e Alex Schwazer (foto Fiamme Gialle)

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