Rieti: Re batte i Borlée, Howe 8,03 ventoso

23 Aprile 2021

Il primatista dei 400 comincia da 45.76: “Contento per il risultato, fiducia per le World Relays”. Il lunghista si rilancia: “Così torno a divertirmi”. Nel martello Falloni 76,33 si migliora dopo 4 anni

di Nazareno Orlandi

Davide Re ed Andrew Howe protagonisti a Rieti nel Trofeo Perseo. Il primatista italiano dei 400 metri (Fiamme Gialle) debutta con 45.76 nel giro di pista e batte i fratelli belgi Kevin Borlée (46.15) e Dylan Borlée (46.57). Nel salto in lungo Andrew Howe (Aeronautica) si riporta oltre gli otto metri (8,03), seppur con tanto vento a favore (+4.4), ma non va sottovalutato il 7,75 regolare (+1.4 il vento) ottenuto regalando oltre venti centimetri all'asse di battuta. Dopo quattro anni torna a migliorarsi nel martello Simone Falloni (Aeronautica): 76,33 con progresso di sessanta centimetri su quanto lanciato nel 2017. Nei 100 metri successo per Gloria Hooper (Carabinieri) con il crono di 11.58 (-0.7) davanti a Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre, 11.80). Vittoria nei 300 per Alice Mangione (Esercito): PB di 36.81 e primo posto davanti alle compagne azzurre Raphaela Lukudo (Esercito, 37.34) e Mariabenedicta Chigbolu (Esercito, 38.32). Tra gli allievi, migliore prestazione italiana eguagliata per Damiano Dentato (Studentesca Rieti Milardi) nei 200hs con 24.56 nonostante il forte vento contrario (-3.7).

IL RITORNO DI RE - Non gareggiava da otto mesi. E il test d’esordio è decisamente superato per Davide Re, vincitore nel giro di pista di Rieti con 45.76, con due “vittime” illustri come Kevin Borlée (46.15) e Dylan Borlée (46.57), i fratelli belgi che hanno scelto lo stadio Guidobaldi per il debutto. “Sono contento di essere tornato - le parole di Re - La mia ultima gara, a Stoccolma, quella dell’infortunio al tendine d’Achille, me la portavo ancora un po’ dietro emotivamente e oggi era importante rompere il ghiaccio. Penso che avrei potuto correre un paio di decimi più forte, quello sì. Ma sono felice di questo tempo e sarà veramente importante per le World Relays della prossima settimana in Polonia”. Il primatista italiano approfondisce l’analisi: “Mi è piaciuta soprattutto la parte finale - spiega - Ho cercato di sfruttare al meglio il vento nel primo rettilineo, facendomi ‘portare’ il più possibile. Perché sapevo che sul rettilineo finale, con tutto quel vento contrario, sarebbe stata veramente dura da affrontare in condizioni di forte stanchezza. E invece sul finale ne avevo ancora, ero in spinta. Aver debuttato contro i Borlée ha dato quel pizzico in più di emozione che mi ha fatto entrare subito nell’ottica della gara che conta. Senza di loro avrei fatto un esordio molto più soft, magari più facile da gestire, ma non altrettanto utile in vista della stagione”. Giovedì prossimo si decolla per i Mondiali di staffette di Chorzow (1-2 maggio) che mettono in palio le Olimpiadi: “In Polonia farò del mio meglio, ovunque io sia schierato, nella mista o nella gara maschile. Edo Scotti ha dimostrato di stare bene, Vladimir Aceti non ha potuto correre ma in raduno è andato veramente forte, Ale Sibilio ha fatto un ottimo exploit. Possiamo far bene”.

VIDEO | IL DEBUTTO DI DAVIDE RE A RIETI: 45.76


VIDEO | INTERVISTA A DAVIDE RE


HOWE NEL VENTO -
Undici anni d’attesa. Undici lunghissimi anni, prima di riaffacciarsi oltre gli otto metri in una gara all’aperto (era il 2010, indoor c’era riuscito invece nel 2017, 8,01 ad Ancona). Andrew Howe ritrova il sorriso, non soltanto per il +8 viziato da tanto vento (+4.4) ma anche per il 7,75 regolare centrato all’ultimo salto (+1.4), con Eolo entro la norma, e con uno stacco molto migliorabile: “Sì, lì ci ho lasciato venti, venticinque centimetri almeno - racconta - questa gara serviva per testare le mie sensazioni, il mio corpo, una rincorsa nuova. Sono ritornato a saltare come quando ero giovane… non che non lo sia ancora! Il vento oggi non ha aiutato: averne di eccessivo a favore crea tanti problemi a livello di rincorsa, dovevo cambiare ogni volta, due piedi avanti, due piedi indietro. Ma il mio obiettivo è fare questo minimo per le Olimpiadi di Tokyo (8,22) per partecipare finalmente a un’Olimpiade degna del mio nome: e oggi ci credo ancora di più”. Cosa ti spinge ancora, dopo tanta sfortuna? “Ho capito finalmente che dovevo guarire me stesso - confida - Dovevo ritrovare la pace interiore. E penso di avercela fatta. Dovevo tornare a divertirmi. Farlo per me. Per le persone che mi circondano. Mi ha aiutato uno psicologo sportivo che mi segue costantemente. Avevo grossi problemi di ansia prima della gara, ero arrivato a non dormire. In gara non ero io. E piano piano sto tornando a essere il vero Andrew”. Nella serie del 35enne azzurro argento mondiale di Osaka 2007 e primatista italiano con 8,47, allenato da Stefano Serranò, anche un 7,76 leggermente ventoso (+2.1), un 7,92 sospinto dalla bufera (+6.0) e un altro salto regolare da 7,54 regolare (+1.7).

VIDEO | IL SALTO DA 8,03 VENTOSO DI ANDREW HOWE


VIDEO | LE PAROLE DI ANDREW HOWE


RIECCO FALLONI -
Vola il martello di Simone Falloni. Sulla pedana di Rieti l’azzurro con 76,33 firma il record personale, al quarto turno. Dopo quasi quattro anni torna a migliorarsi il portacolori dell’Aeronautica, che dallo scorso febbraio si allena sotto la guida tecnica di Federico Apolloni e Gino Brichese nell’impianto di Castelporziano (Roma). Finora il suo limite era di 75,73 ottenuto nel maggio del 2017 a Lucca, per un progresso di sessanta centimetri. Notevole la sua serie, completata da altri due tentativi sopra i 75 metri. Dopo aver aperto a 73,66 è andato in crescendo con 74,42 e 74,84 a precedere l’acuto di giornata, prima di chiudere con 75,51 e 75,72. Il 29enne romano, che in carriera ha partecipato una volta ai Mondiali e due agli Europei, grazie a questo risultato consolida il decimo posto nelle liste italiane di sempre. È anche il miglior lancio di un azzurro nelle ultime quattro stagioni, dal 77,23 di Marco Lingua datato 2017. Seconda posizione in gara per il ventenne Giorgio Olivieri (Carabinieri) con 71,47 mentre al femminile sfiora il personale Cecilia Desideri (Studentesca Rieti Milardi) che arriva a 64,28 mancandolo di appena cinque centimetri.

VIDEO | SIMONE FALLONI 76,33 NEL MARTELLO A RIETI


LE ALTRE GARE -
Tutto è proiettato alle World Relays. Il vento contrario, la vera variabile della giornata reatina, non agevola il compito di Gloria Hooper (Carabinieri) che con 11.58 (-0.7) resta a sei centesimi dall’esordio di venerdì scorso a Roma (11.52). Invece non inficia troppo la prova di un’Alice Mangione in continua ascesa: nei 300 metri la quattrocentista siciliana dell’Esercito abbatte il personale di quasi due secondi, in una distanza su cui non si misurava da sei anni. Con 36.81 mette in fila le altre staffettiste azzurre Raphaela Lukudo (Esercito, 37.34) e Mariabenedicta Chigbolu (Esercito, 38.32). Doppietta belga nei 400 al femminile: Camille Laus 53.17, Hanne Claes 53.99. Roberta Bruni (Carabinieri) non ha fortuna negli assalti a 4,50 nell’asta, dopo aver oltrepassato quota 4,30. I fratelli Furlani a segno nel salto in alto: Erika 1,85 nella prova femminile (poi tre errori a 1,90 per la portacolori delle Fiamme Oro), l’allievo Mattia salta 2,07: gara terminata con tre “x” a 2,11 per il 16enne della Studentesca Rieti Milardi. Tra gli allievi anche una migliore prestazione italiana eguagliata: Damiano Dentato (Studentesca Rieti Milardi) pareggia il 24.56 elettrico di Giuseppe Biondo del 2013 nei 200hs, pur sfavorito da una brezza contraria di -3.7, mentre il miglior tempo manuale è il 23.8 di Luca Bortolaso del 1998. Stefania Strumillo (Fiamme Azzurre) con 51,12 prevale su Valentina Aniballi (Esercito, 50,40) nel disco.

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File allegati:
- RISULTATI

Andrew Howe (foto Grillotti/FIDAL Lazio)


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