Rieti: Chiappinelli a 6 secondi da Panetta

12 Giugno 2015

Il siepista senese, ancora 17enne, si conferma leader europeo junior con 8:39.12, secondo under 20 italiano di sempre.

di Raul Leoni

Si aprono nel migliore dei modi i Campionati Italiani Juniores e Promesse sull'anello azzurro dello Stadio Raul Guidobaldi di Rieti. Nei 3000 siepi Yohanes Chiappinelli (Montepaschi UISP Atl. Siena) conferma in grande stile il suo rango di leader europeo stagionale under 20 facendo il vuoto in 8:39.12. Occhio alle statistiche: meglio di lui in Italia a livello junior ha fatto solo Francesco Panetta (8:33.24 nel 1982 a Firenze), cinque anni prima del suo trionfo ai Mondiali di Roma. Bene anche Ala Zoghlami (CUS Palermo) che fa il bis tricolore tra gli under 23 con un ottimo 8:37.11. Non mancano le emozioni sul rettilineo dei 100 metri con l'exploit di Giovanni Galbieri (Atl. Riccardi Milano) che conquista il titolo Promesse in 10.38 (+0.2) con un progresso personale di 7 centesimi. Titolo junior a Daniele Corsa (Folgore Brindisi) in 10.63 (+0.4). Al femminile una ritrovata Anna Bongiorni (Forestale) beffa 11.66 a 11.68 (+0.9) la campionessa uscente Irene Siragusa (Esercito), mentre tra le juniores Chiara Torrisi (CUS Palermo) mette in fila tutte in 11.79 (+0.9). Sulla pedana dell'alto Alessia Trost non ha problemi a completare la sua collezione tricolore di titoli giovanili con 1,86, ma poi l'argento degli Euroindoor conclude la sua ascesa con tre errori ad 1,90 (misura superata con un quarto tentativo fuori gara). Nel lungo under 23 Dariya Derkach (Aeronautica) ribadisce il suo feeling con la pedana reatina atterrando a 6,52 (+0.9), mentre l'astista Alessandro Sinno (Aeronautica) centra il personale outdoor a quota 5,35. Rientro vincente per Vito Minei (Fiamme Oro) nei 10.000 metri di marcia (42:21.09) con Nicola Reina (CUS Pro Patria Milano) che regola tutte sui 5000 metri juniores in 16:53.59. Domani la seconda intensissima giornata della rassegna tricolore con un'appassionante serie di sfide dalle 9:40 alle 21:05. Oggi, intanto, in testa alla classifica parziale dei Societari under 23 ci sono i toscani della Virtus CR Lucca e le capitoline dell'ACSI Italia Atletica.     

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IL RACCONTO DELLA PRIMA GIORNATA

JUNIORES MASCHILI

Marcia 10000m (finale): La gara si disputa in contemporanea con quella promesse e comunque non ci sono sorprese di sorta: Gregorio Angelini (Alteratletica Locorotondo, 44:10.38) e Gianluca Picchiottino (Lib. Runners Livorno, 44:55.77) saranno i due marciatori azzurri in gara ad Eskilstuna. Certo, sarà necessario incrementare questi ritmi, per competere a livello europeo.

3000st (finale): La cavalcata solitaria di Yohanes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Siena), senese ma etiope di nascita, è uno dei momenti più esaltanti della prima giornata di Rieti: il cronometro scandisce passaggi da 2:48.6 e 5:45.2 che, in nella finale di Eskilstuna, potrebbero spegnere le velleità di qualsiasi avversario dell’azzurro. Il quale, al traguardo, diventa il secondo junior italiano di sempre dopo Francesco Panetta: 8:39.12 e il primato dell’ex campione mondiale resta a meno di sei secondi. Per il resto, rispettate le gerarchie della lista stagionale: il neo-portacolori dell’Esercito, Said Ettaqy – altro toscano con ascendenti africani, nel caso marocchini – fa 9:03.74 e pochi centimetri dietro c’è il modenese Simone Colombini (Fratellanza, 9:03.77). Mancano ancora due settimane per le iscrizioni, ma il terzetto per gli Europei sembra già fatto.

Giavellotto (qualificazioni): Francamente il minimo per Eskilstuna (68.00) è tutt’altro che agevole per la categoria: la difficile rincorsa parte oggi, con il locale Giovanni Bellini (Stud. Cariri) in pole position, grazie al suo 62.18 in qualificazione. Complessivamente, se si guardano alcune stagioni recenti, il livello del gruppo non è neanche disprezzabile (tecnicamente parlando …): ma è chiaro che manca una punta in grado di dire qualcosa a livello internazionale.

100m (finale): Dopo un paio d’anni di impegno effettivo in pista, l’ex calciatore brindisino Daniele Corsa (Folgore) è in grado di vincere quasi a braccia alte (10.63/+0.4): il piemontese Ferdinando Mulassano (Novatl. Chieri) cerca di anticipare il favorito e in effetti parte meglio, restando in testa fin quasi a metà gara, poi non ce n’è più per nessuno e l’ex nazionale di skeleton chiude in 10.70. L’aspirante chef Corsa fa onore al suo nome. Sul podio anche il figlio d’arte Andrea Federici, con un passato piuttosto brillante da lunghista: 10.80 per il lombardo della Brixia Atletica.

800m (batterie): Quattro indiziati per l’azzurro in Svezia e uno manca all’appello, il varesino Jacopo Peron (in recupero da un infortunio): per il resto, il trentino Lorenzo Pilati (miglior tempo con 1:53.32) sembra più maturo e convinto dell’esordiente che lo scorso anno affrontò la trasferta mondiale a Eugene. E così non passa inosservato il bel duello, sia pure ancora al primo turno, tra Alessandro Dal Ben, veronese di Pescantina seguito da Gianni Ghidini, e l’ex cestista brianzolo Gabriele Aquaro. Finale tutta da vivere, quella di domani pomeriggio.

Martello (qualificazioni): Finora il capolista stagionale – e il più vicino al biglietto per Eskilstuna – è stato l’aspirante pasticcere di Mariano Comense (o meglio di Figino Serenza) Giacomo Proserpio: per lui 58.97, ma il romano Tiziano Di Blasio si ricorda delle sue credenziali in azzurro da allievo e segna di gran lunga la miglior misura di giornata (65.19).

Asta (qualificazioni): Prima esperienza tricolore in assoluto per il “paisà” Luigi “Gino” Colella: il ragazzo cresciuto in California con papà Antonio – due finali mondiali nel palmarès - si limita ai 4.40 richiesti dal copione di giornata, anche se serve un secondo tentativo dopo il primo di “ambientamento”. Tra i finalisti c’è anche il campione di decathlon Valentino Arrigoni, mentre fallisce l’obiettivo l’altro specialista delle prove multiple Simone Fassina. Rispondono tutti presente i titolati delle ultime stagioni giovanili, dai ragazzi del vivaio gialloverde della Simoni, Leonardo Azara e il figlio d’arte Simone Andreini, all’azzurro olimpico Matteo Capello e al portacolori deklla Riccardi Federico Biancoli.

400m (batterie): Il capolista stagionale Leonardo Vanzo – tornato ai vertici della specialità dopo aver sofferto la lunga stagione 2013 fino alle Gymnasiadi di Brasilia – è tra i meno impegnati (sesto tempo con 49.17) per conquistarsi una corsia di finale. Altro importante recupero dell’anno è il catanese Giuseppe Leonardi, che invece è il migliore del turno: 48.33 per battere l’ex campione italiano dei 300m cadetti Umberto Mezzaluna (48.96 per il piombinese, praticamente assente per infortunio fino alla fine della seconda stagione allievi ed ora in corsa per un posto in staffetta agli Europei). Seconda e terza forza del lotto, l’italo-dominicano Brayan Lopez (48.61) e il romano Simone Serafini (48.75).

Lungo (qualificazioni): Solo in tre vanno sopra i sette metri, ma il dato è assolutamente relativo per i migliori: in ogni caso si rivede in testa alla classifica il lombardo di origini siciliane Alessandro Li Veli (7.27, sia pure ventoso, +2.8), già finalista mondiale allievi a Donetsk. Finora il minimo per Eskilstuna lo hanno conseguito Filippo Randazzo (comodo 7.03, poi riposo anticipato) e Andrea Aldeghi, qui assente per motivi precauzionali.

100m (batterie): Una conferma (attesa) e una sorpresa (spiacevole). La rivelazione stagionale Daniele Corsa – il brindisino è l’unico ad aver fatto il minimo individuale per gli Europei – fa passerella (10.73/+0.7) in attesa della finale e intanto perde uno dei rivali più accreditati, con maglie tricolori già in bacheca, Diego Pettorossi.

Il bolognese paga una falsa partenza spesa in modo abbastanza puerile. Ma il miglior tempo dei finalisti è il 10.68 (-0.9) dell’ex nazionale giovanile di skeleton Ferdinando Mulassano.

JUNIORES FEMMINILI

5000m (finale): La quarta della finale olimpica delle siepi ai Giochi Giovanili di Nanchino, Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) non migliora il suo PB della scorsa stagione, ma ottiene il minimo europeo anche su questa distanza (16:53.59). Invece non riesce a centrare l’obiettivo, nonostante una condotta di gara coraggiosa, la siciliana Federica Sugamiele: la portacolori del Cus Palermo resta di poco sopra i 17 minuti (17:03.29). Miglioramento personale per molte, con Alessia Zecca (GS Valgerola) che scende di parecchio fino a 17:21.99 per un terzo posto che vale.

100m (finale): Sboccia Chiara Torrisi (Cus Palermo), ragazza dal gran fisico: la catanese di San Gregorio demolisce il personale e firma un 11.79 (+0.9) che comincia ad avere un significato anche in campo europeo. Senza considerare che il gruppo, estremamente compatto, offre garanzie per la staffetta in chiave continentale: 11.88 per l’alto-atesina Julia Calliari, battuta dopo i tanti successi nelle categorie minori, poi 11.90 per la già esperta Annalisa Spadotto Scott. Peggiora, rispetto all’11.90 della mattinata, “Leo” Germini: ma l’italo-brasiliana di stanza a Reggio è la quarta forza della finale (12.03).

800m (batterie): Delle quattro atlete in possesso del minimo per Eskilstuna, Chiara Ferdani ha fatto una scelta diversa, per i 1500m di domenica: in ogni caso la campionessa indoor Elena Bellò, neo fiamma azzurra, non ci sta a mollare la leadership della prova nemmeno in termini formali e sigla il miglior tempo in 2:13.90, resistendo all’attacco di Saskia Battistoni. Irene Vian, che domani farà anche i 400 ostacoli, ha comunque voglia di provarci. E c’è solo da essere lieti per il sorriso che finalmente allieta il volto di una ritrovata Eleonora Vandi: anche se la pesarese soffre un po’ la verve della novità Gaia Tarsi, la ragazza di Sanremo che aspira a ritagliarsi un po’ di gloria nella lotta per il titolo.

Martello (qualificazioni): Per le specialiste che hanno già superato in stagione i 60 metri, la qualificazione è una semplice formalità: in realtà per Sara Fantini – seguita a bordo pedana da papà Corrado, già pesista azzurro – e la quarta dei Giochi olimpici giovanili di Nanchino, Lucia Prinetti Anzalapaya, le rispettive gittate a 57.11 e 56.77 rappresentano un semplice assaggio del duello di domani per il titolo. In cinque vanno sopra i 50 metri e nelle 12 elette ci sono davvero tutti i nomi gettonati della vigilia.

Giavellotto (qualificazioni): In cinque supèrano la fettuccia della qualificazione diretta posta a 40 metri, che per il nostro giavellotto giovanile non è (purtroppo) misura banalissima. Per la finale ci si aspetta che dal 45.17 odierno di Ilaria Casarotto scaturisca finalmente il minimo per gli Europei: in ogni caso la vicentina vanta più prestazioni al di là della misura richiesta di 49.50, ma ottenute lo scorso anno da allieva. Sono in lotta per il podio e sicuramente per un posto nell’aereo per Eskilstuna. Nel turno il nome piuttosto nuovo è quello di Giulia Pedetti, la romana della Simoni che al primo lancio incrementa di un paio di metri il PB (41.23), come un bel progresso premia Greta Romei (43.39 per la portacolori della Fratellanza Modena.

400m (batterie): “Ayo” Folorunso non riesce ad andar piano: sotto gli occhi del tecnico Maurizio Pratizzoli, la neo-poliziotta italo-nigeriana è la più veloce del turno con un 54.78 che lascia presagire lampi da finale adeguati alle attese. Per la ragazza di Fidenza, che comunque dovrà guardarsi da un’Alice Mangione tutt’altro che remissiva (55.17 in batteria) resta valido il programma di doppiare sugli ostacoli dopo la finale di domani pomeriggio. Per la cronaca vanno in finale – e non è una novità, nei Tricolori di categoria – tutte e tre le gemelle Troiani: almeno due delle quali, Virginia e Serena.

Lungo (qualificazioni): Dopo un avvio di stagione dedicato soprattutto allo sprint, con progressi personali notevoli, l’argento olimpico giovanile Beatrice Fiorese torna sulla pedana del lungo: qui le basta un 5.94 (-1.2) al primo salto per andare in finale con la miglior misura. L’obiettivo è ora il minimo per gli Europei (6.10), sicuramente alla portata dell’allieva di Daniele Chiurato nella finale di domani pomeriggio: un traguardo difficile invece da centrare per le altre finaliste.  

Alto (qualificazioni): Una semplice formalità per le migliori, considerato che per decidere le 12 (anzi 13) finaliste basta salire a 1.60 con Furlani e Patterlini a 1.64. Però è un’occasione per rivedere in pedana proprio l’argento mondiale di Donetsk (e finalista di Eugene) Erika Furlani: la poliziotta castellana, fermata per diversi mesi da un problema al tendine rotuleo, sembra ora recuperata e quindi la aspettiamo in una finale che non vedrà in pedana la sua tradizionale rivale Eleonora Omoregie, a riposo precauzionale per un problema muscolare.

100m (batterie): Tantissime protagoniste, nessuna delle quali fallisce la corsia per la finale di stasera: e un incredibile equilibrio cronometrico. Stasera la maglia tricolore servirà anche ad assegnare il primo biglietto per Eskilstuna e a chiarire le idee ai tecnici federali sulle altre convocazioni. Per ora il miglior tempo è della siciliana Chiara Torrisi (11.89/+0.7), già protagonista un anno fa a Torino: ma tra le probabili pretendenti trova nuove credenziali (11.90/-0.2) la novità della stagione Leonice Germini: “leo” è un’italo-brasiliana adottata nel 2003 a Scandiano, che fino all’anno scorso si allenava sull’asfalto ad Arceto ed ora è confluita nel gruppo reggiano di Giampaolo Cellario. A 11.90 (vento nullo) anche l’italo-britannica Annalisa Spadotto Scott.

PROMESSE MASCHILI

Marcia 10000m (finale): Quando mancano quattro giri alla fine, il poliziotto pugliese Vito Minei cambia letteralmente marcia: 42:21.09, nelle condizioni di umidità della serata reatina, rappresentano uno sforzo considerevole e aumentano così le credenziali di un ragazzo che è cresciuto negli anni, passando per l’argento europeo junior di Rieti 2013. Su queste basi la specialità può avere un futuro: merito anche di un altro pugliese, stavolta di scuola barese, come Francesco Fortunato, neo reclutato dalle Fiamme Gialle e oggi sceondo in 42:59.85. Gara non affollatissima, ma c’è da segnalare il bel duello per il bronzo, con il marchigiano Michele Antonelli (Atl. Recanati, 43:07.78 PB) che lascia a distanza l’azzurro dei Mondiali giovanili di Eugene, Daniele Todisco (Geas Atletica, 43:16.70 PB).

Martello (finale): Il friulano Marco Bortolato (Fiamme Oro) è un altro che coltiva dolci ricordi da questa pedana, con il podio europeo juniores di due anni fa: 68.38 è la misura vincente dell’allievo di Mario Vecchiato. L’ultimo lancio di Patrizio Di Blasio (E.Servizi Futura Roma) frutta il secondo posto (64.31). Poi ritroviamo Carlo Calabrese (Aden Exprivia Mokfetta), il brindisino di Cisternino che aveva vinto qui il titolo del martello allievi nel 2010 e poi si era dedicato al giavellotto: qui arriva il PB a 62.75.

3000st (finale): Come nella omologa prova juniores, davanti ci sono due ragazzi provenienti dall’Africa, in questo caso i gemelli tunisini di nascita Ala e Osama Zoghlami: entrambi seguiti al Cus Palermo da Gaspare Polizzi, hanno dimostrato di avere importanti margini di miglioramento e di poter occupare una classifica di prestigio nell’appuntamento di Tallinn. I primi tre sono esattamente gli azzurri juniores di Rieti 2013: dopo Ala (8:37.11, alle soglie della top-10 italiana di categoria), il fratello Osama (8:40.97, PB) e Italo Quazzola (Atl. Piemonte, 8:48.04 e PB anche per lui).

Lungo (finale): I primi tre sono tutti ragazzi che hanno già vinto titoli italiani nel triplo: manca il più forte della categoria, il poliziotto di Desenzano Marcell Jacobs (infortunato dopo aver superato gli otto metri al coperto). Per la cronaca il podio ospita il finalista mondiale ed europeo del triplo da juniores, Lorenzo Dallavalle (Atl. Piacenza, 7.44/+0.6), poi il siciliano Antonino Trio (Cus Palermo, 7.42/-0.5) e il fratello d’arte Nicola Chiari (Atl. Saletti, 7.32/+1.4).

Per la cronaca, il bronzo mondiale allievi di Lille 2011, Stefano Braga, si ferma al quinto posto (7.24).

Asta (finale): Sulla pedana che lo aveva visto competere nella finale europea juniores di due anni fa, Alessandro Sinno (Aeronautica) migliora il PB all’aperto con 5.35, pur restando sotto il personale indoor (5.40). C’è un abisso tra l’aviere romano e gli altri: il secondo a referto è il romeno trapiantato in Umbria Eugeniu Ceban (Lib. Orvieto) ai suoi limiti con 4.80, ma oggettivamente non in grado di impensierire il vincitore.

100m (finale): Una falsa partenza chiamata un po’ in ritardo mette fuori gioco Federico Cattaneo, uno degli aspiranti alla vittoria o almeno al podio: poi gli applausi sono tutti per Giovanni Galbieri (Riccardi), perché veronese – già ricordato il suo bronzo mondiale allievi – si rende protagonista di una fase lanciata davvero spettacolare (10.38/+0.2). Nulla da fare per l’imolese Lorenzo Bilotti (Biotekna Marcon), che appesantisce il tempo della batteria (10.52). Il modenese Simone Pettenati (Fratellanza, 10.58) precede il padovano di origini haitiane Farias Zin (10.60).

800m (batterie): Sulle qualità del feltrino Enrico Riccobon, in possesso di una bacheca già importante nelle categorie giovanili, c’è poco da discutere: ma il semifinalista di Eugene (1:51.96 stasera) farà bene a guardarsi dall’ingegnere di Ponte Taro Gabriele Bizzotto, che ha già sfiorato in stagione il minimo per Tallinn. Si rivede, dopo un periodo difficile, Stefano Migliorati, il finalista europeo junior del 2013 su questa pista.

400m (batterie): E’ polvere di stelle per la generazione d’oro di Tallinn 2011, fatto sta che il richiamo degli Europei U.23 nella capitale estone e l’assenza del favorito Davide Re, rimette in pista le ambizioni di Marco Lorenzi e Michele Tricca (47.53 e 47.85 in batterie): a dividere nella lista del primo turno i due finanzieri, c’è un altro staffettista azzurro delle stagioni junior, Vito Incantalupo (47.82). Gerarchie mobili, da verificare domani pomeriggio.

100m (batterie): Come nel settore femminile, anche qui ci sono medaglie delle staffette europee giovanili e il miglior tempo la sigla (10.43/+0.5) il veronese della Riccardi Giovanni Galbieri, che vanta anche un bronzo mondiale allievi di Bressanone. Certo è che l’emiliano Lorenzo Bilotti, altro azzurrino di lungo corso, non può essere considerato un outsider (in batteria 10.46/+1.3). Per la lettura dei millesimi, resta fuori con 10.61 (stesso tempo di Gianantoni e Cassano) il ragusano Gaetano Di Franco: dispiace per il ragazzo scoperto da Filippo Di Mulo, ma in ogni caso il crono complessivo non è disprezzabile e attesta la scorrevolezza del rettilineo.  

Peso (finale): Il primo titolo dei campionati lo conquista Lorenzo Del Gatto (Team Atl. Marche), un frequentatore abituale dei podi tricolori con una buona esperienza internazionale: ma il suo 16.93 è appena sufficiente a dare una certa dignità tecnica ad una finale non esaltante.

PROMESSE FEMMINILI

5000m (finale): La prima volta di Costanza Martinetti (Lib. Arcs Cus Perugia, 16:55.64) sotto il “muretto” dei 17 minuti coincide per un giorno importante, quello del successo tricolore: l’atleta umbra aveva esordito nei campionati federali con un secondo posto sui 2000 cadetti a Desenzano 2009. Poi la veneta del Montello Carolina Michielin (Cus Trieste, 17:03.86), un passato soprattutto da siepista e il prepotente spunto finale di Virginia Abate (Free Zone) per battere una delle gemelle romane, Camille Marchese (Cus Pisa Atl. Cascina), 17:07.55 a 17:08.34.  

Lungo (finale): Una pedana che risponde e atlete che sanno approfittarne: Darya Derkach (Aeronautica) e Ottavia Cestonaro (Forestale) danno del tu ad un impianto che ha regalato loro più di una soddisfazione, mandando a referto rispettivamente 6.52 (+0.9) e 6.30 (+0.3, PB). Finale interessante, che porta sei atlete sopra i sei metri: al bronzo la piemontese Giulia Liboà (Atl. Mondovì, 6.22/+0.3) e poi la romana Flavia Nasella (6.11/+0.9), protagonista dell’eptathlon europeo del 2013 e ora – da studentessa di medicina molto impegnata – dedita alle specialità singole.

100m (finale): Anche in questo caso i tempi sono leggermente più lenti che in apertura di riunione: proprio sul traguardo la pisana Anna Bongiorni (Forestale, 11.66/+0.9) riesce a precedere in un duello tutto toscano Irene Siragusa (Esercito, 11.68 per la sprinter di Colle Val d’Elsa). Agguanta un bronzo tutt’altro che scontato l’italo-dominicana Johanelis Herrera (Atl. Brescia 1950, 11.75), protagonista valorosa e un po’ sfortunata degli ultimi Mondiali juniores a Eugene.

Alto (finale): E’ più che evidente l’interesse che c’è intorno alla presenza in pedana di Alessia Trost: la finanziera di Pordenone entra in gara a 1.74 e procede abbastanza sicura fino a 1.86, dove va oltre al secondo salto. Nel frattempo le outsider di lusso, come Desirée Rossit (Fiamme Oro) sono costrette ad uscire di scena: la poliziotta fa 1.84 alla prima e precede Deborah Sesia (Sisport Fiat, 1.80) e Anna Pau (Atl. Prato, 1.78). Gli ultimi tentativi della campionessa italiana e argento europeo indoor sono, infruttuosi, alla quota di 1.90: ma la misura viene fuori alla quarta prova, ovviamente fuori contesto.

800m (batterie): Irene Baldessari vuole una maglia per gli Europei, con Federica Del Buono fuori causa, fa il vuoto già in batteria a ritmi da 2:04.30. Nemmeno la friulana nata in Sierra Leone, Joyce Mattagliano – ora studentessa-atleta negli States e in grande progresso – pare in grado di ostacolare gli obiettivi della trentina dell’Esercito.

400m (batterie): In finale vanno due titolari e due riserve (Teruzzi e Maggioni) della staffetta capace del record juniores agli Europei di Rieti 2013: naturalmente Ylenia Vitale e Lucia Pasquale (rispettivamente 55.15 e 55.37) sono attese all’ennesimo scontro diretto per l’assegnazione di una maglia tricolore. E la storia dice che la friulana di Bicinicco fallisce il bersaglio, anche per la miglior disposizione tattica rispetto all’esuberante pugliese, sua storica amica-rivale. Si rivede, sulla pista italiana che le è più cara, l’italo-belga Nicolina Altimari.

Giavellotto (finale): Al sesto titolo nazionale di categoria, la bellunese Paola Padovan aspetta ancora di fare la sua prima esperienza internazionale titolata: due anni fa mancò il minimo per gli Europei juniores di una spanna proprio su questa pedana, stavolta vince con 48.14, inferiore al suo PB e ancora non sufficiente a conquistarsi una maglia per Tallinn. Vanno sul podio la scoperta di Claudia Coslovich a Pietrasanta, Giada D’Alessandro (44.23 per la segretaria d’azienda di Camaiore) e torna sul podio, dopo quello juniores, anche la trentina di Cles Chiara Bergia (43.58, presente in finale con la gemella Serena, qui ottava).

100m (batterie): Sui blocchi va la storia recente della velocità allieve e juniores, anche titolata a livello europeo: queste ragazze cercano spazio nell’atletica che conta e almeno un paio di risultati confermano la bontà del gruppo, come l’11.61 (+1.1) della senese Irene Siragusa, neo-reclutata dall’Esercito, e l’11.62 (+1.1) di una finalmente ritrovata Anna Bongiorni. Tra le escluse eccellenti, l’emiliana Silvia Corbucci che su questo stesso rettilineo aveva corso una finale europea juniores due anni fa.

LE LISTE ITALIANE ALLTIME PROMESSE - LE LISTE ITALIANE ALLTIME JUNIORES

I CAMPIONI ITALIANI 2013 - 2014

Campionati Europei Under 23     Tallinn (EST), 9-12 luglio 2015   Criteri FIDAL     sito web
Campionati Europei Juniores     Eskiltuna (SWE), 16-19 luglio 2015   Criteri FIDAL     sito web



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