Re sfortunato a Monaco: 46.21 nella gara-bis

12 Luglio 2019

Nei 400 non avverte una "falsa" e corre per 180 metri: sui blocchi pochi minuti dopo, non può far meglio del 5° posto. Chiappinelli 8:26.93 nelle siepi. Hassan record del mondo nel miglio (4:12.33), Amos 1:41.89, Lisek 6,02

di Marco Buccellato

Al Meeting Herculis di Montecarlo nella nona tappa della IAAF Diamond League Davide Re (Fiamme Gialle) è sesto sui 400 metri in 46.21, in una gara con un primo start annullato per falsa partenza dello statunitense Montgomery, ma con Re e gli atleti delle corsie più esterne che non si rendono conto dello stop e corrono chi metà distanza (l'azzurro) chi l'intero 400. Si riparte dopo circa cinque minuti, l'azzurro primatista italiano chiude in sesta posizione, poi diventata quinta per la squalifica di Montgomery: un Re provato dallo sforzo prodotto nel prologo, assurdo quanto sfortunato. Vittoria a Steven Gardiner in 44.51. Sui 3000 siepi, quindicesimo Yohanes Chiappinelli (Carabinieri) in 8:26.93, seconda prestazione della carriera. La serata stellare di Monaco regala un primato del mondo, quattro migliori prestazioni dell'anno e record del meeting a ripetizione. Il record mondiale è firmato con una straordinaria impresa dell'olandese Sifan Hassan sul miglio, che in 4:12.33 sottrae 23 centesimi al vecchio limite mondiale della russa Masterkova, stabilito nel lontano 1996. In vetta alle liste 2019 vanno anche Nijel Amos, che vince gli 800 metri in 1:41.89, miglior tempo mondiale dalla gara-primato di Rudisha alle Olimpiadi di Londra, il marocchino Soufiane El Bakkali che rimonta e vince i 3000 siepi in 8:04.82 e la statunitense Sydney McLaughlin (53.32 sui 400hs). Al top, Piotr Lisek c'era già, e sale ancora portando a 6,02 il record polacco di salto con l'asta, sfiorando addirittura i 6,06 al primo assalto. Gli altri successi vanno a Shaunae Miller-Uibo sui 200 donne in 22.09 (0.1), Justin Gatlin sui 100 in 9.91 (0.3) battendo di un centesimo Noah Lyles, Timothy Cheruiyot sui 1500 metri in 3:29.97 con Jakob Ingebrigtsen a un nuovo sub-3:31, Christian Taylor nel salto triplo (17,82/0.2), Kendra Harrison sui 100hs in 12.43 (0.1), Andreas Hofmann nel giavellotto (87,84), Ajeé Wilson sugli 800 in 1:57.73 e Mariya Lasitskene (2,00 nell'alto).

Per Davide Re l'esperienza monegasca si chiude con una notevole dose di sfortuna. Il primatista italiano, di nuovo in pista dopo il 44.77 record di La Chaux-de-Fonds, è quinto a Montecarlo nei 400 metri, condizionati dal prologo surreale della falsa partenza dello statunitense Kahmari Montgomery in quarta corsia. Lo stop immediato non arriva alle orecchie degli atleti nelle corsie esterne, tra cui Davide Re (in sesta) che corre almeno 180 metri prima di rendersi conto di doversi fermare, senza aiuto da controstarter e dalla buona sorte. Va ancora peggio al primatista di Barbados Jon Jones, che conclude la gara, trovandosi metà degli avversari vicino ai blocchi di partenza. L'ipotesi più saggia, di spostare i 400 più avanti nella serata, non trova terreno fertile. Si riparte, con il verde che permette anche a Montgomery di mettersi sui blocchi: sarà squalificato dopo la gara. Non accettano l'immediata ripetizione della gara Jones e il colombiano Zambrano. La nuova disposizione lascia Re senza riferimenti esterni, ultimo concorrente di sei corsie. Il velocista delle Fiamme Gialle si batte bene, ma chiude sesto in 46.21 (poi quinto) con le tossine disperse, assurdamente e non per colpa sua, solo pochi minuti prima. Vince il favorito Steven Gardiner in 44.51, precedendo nettamente il qatarino big dei 400hs Samba (45.00), e lo statunitense Strother (45.56). 

RE: “GARA COMPROMESSA, IL TIFO MI HA CONVINTO A TORNARE SUI BLOCCHI” - “Non era certo questa la gara che mi ero immaginato prima di mettermi ai blocchi di partenza - il commento che Davide Re affida alla sua pagina Facebook - Ripercorrendo a ritroso i metri già corsi dopo essermi reso conto della falsa partenza, ho preso immediatamente coscienza che la gara era pesantemente compromessa. Purtroppo la richiesta di posticipare la gara non è stata accolta. Ho lavorato molto per essere qui oggi e ho scelto di mettercela tutta fino in fondo. Non lo nascondo: il tifo di casa mi ha dato la forza di tornare una seconda volta al via, dopo aver corso pochi minuti prima ben 150m di quella che credevo sarebbe stata una gara da incorniciare. Negli annali rimarrà questo quinto posto in 46.21, ma so che non corrisponde al mio reale valore ed è evidente che non cerco alibi. È stato un “incidente di percorso indipendente dalla mia volontà”... sembra un incubo, ma non lo è. Voglio scrollarmi velocemente di dosso questo dispiacere e lavorare per proseguire il mio percorso. Allo stadio di Monaco ci voglio tornare ancora, per poter correre forte!”.

YOGHI SECONDO TEMPO IN CARRIERA - In un 3000 siepi velocissimo, uno dei migliori delle ultime stagioni, Yohanes Chiappinelli non si lascia tentare dalle sirene del velocissimo primo chilometro degli africani e resta saggiamente coperto. La gara assume i contorni della battaglia contro il cronometro al secondo chilometro (5:24.84) per risolversi in un arrivo bellissimo, con cinque atleti sotto gli 8:06, per la seconda volta nella storia della distanza. L'azzurro, transitato sempre intorno alla quindicesima posizione, non recupera posizioni e conferma la piazza temporanea anche al traguardo, firmando la seconda prestazione della carriera in 8:26.93. Davanti, magnifica rimonta del marocchino El Bakkali, che riscatta il flop di Rabat e chiude con il miglior crono mondiale dell'anno in 8:04.82. Faville e personali a cascata, dietro, con il keniano vincitore del Golden Gala Benjamin Kigen (8:05.12), i record nazionali dell'etiope Getnet Wale (8:05.51) e dello spagnolo Fernando Carro (8:05.69, quarta performance europea all-time), e il keniano Kibiwott che scende a 8:05.72.

HASSAN RECORD DEL MONDO SU MIGLIO - L'occasione, fortemente voluta dagli organizzatori, non poteva avere interprete e dedica migliore: un miglio che porta il nome di Gabe Grunewald, popolare mezzofondista statunitense scomparsa prematuramente pochi giorni fa, e una atleta che proprio a Monaco, sui 5km stradali, aveva già centrato un record del mondo. Sifan Hassan, dopo il record europeo sui 3000 a Palo Alto, la fa ancora più grossa al Louis II, limando ventitré centesimi al record del mondo di Svetlana Masterkova (4:12.56, Zurigo 14 agosto 1996), firmando un limite sensazionale a 4:12.33, figlio di una gara su frequenze tremende e con gli ultimi 500 metri al limite dell'inverosimile. Valore aggiunto, un passaggio-monstre ai 1500 metri in 3:55.30, record nazionale, quinto crono europeo di sempre, seconda prestazione continentale negli ultimi trenta anni! In soldoni, la più grande gara di miglio donne all-time, con un record del mondo e il "best ever for place" dalla sesta alla nona posizione. Damigelle della Hassan, Laura Weightman a tre centesimi dal record britannico (4:17.60), e la canadese Gabriela DeBues-Stafford (4:17.87, record nazionale).

La serata di Monaco regala tante altre cose sontuose nel mezzofondo. L'impresa più luminosa la firma quel grandissimo talento di Nijel Amos, che in 1:41.89 si affranca di quasi due secondi dal vecchio limite mondiale stagionale e firma il 15esimo crono assoluto sulla distanza e il migliore dalla gara del record del mondo di David Rudisha alle Olimpiadi di Londra 2012, dove proprio Amos fu argento in 1:41.73. Indiavolato il pacemaker Abda (48.70), passaggio-monstre ai 600 di Amos (1:15.22), chiusura allo spasimo di una gara sensazionale in cui risplendono anche il keniano Ferguson Rotich (1:42.54, personale) e il bosniaco Amel Tuka (1:43.62), che precede di un soffio l'altro keniano Saruni. Il rientro dell'iridato Bosse avviene nella gara più veloce dell'anno, promozione rimandata a condizioni più abbordabili (nono in 1:45.43). Ancora un grandissimo 1500 in uno dei templi della distanza, la replica della straordinaria gara di Losanna, con un nuovo successo del keniano Timothy Cheruiyot, che scende ancora sotto i 3:30 in 3:29.97, e un sempre più incredibile Jakob Ingebrigtsen che sfiora il fresco record europeo U20, secondo in 3:30.47. Incontenibili anche l'ugandese Musagala, nuovamente al record nazionale (3:30.58) e il britannico Charlie Grice, che in 3:30.62 sbriciola il personale e firma l'undicesima prestazione europea all-time. Un record nazionale, sei personal best, otto uomini sotto i 3:32, con doppio progresso del più giovane dei fratelli Manangoi (3:31.49) e la spallata al cronometro dell'australiano McSweyn (3:31.81 come Filip Ingebrigtsen).

CHE LISEK, 6,02! - Si danza sulla pedana monegasca, il ballo più festoso è la mazurka di Piotr Lisek, davvero l'uomo del momento nella meravigliosa roulette del salto con l'asta. Dopo Losanna (6,01), si supera con una gara perfetta e senza errori, nemmeno a 6,02, prima di assaporare il quasi-successo a 6,06 e fallire nettamente la misura nei due tentativi finali. Secondo Mondo Duplantis con 5,92, misura dove si ritrova competetivo dopo diverse gare in sordina il campione olimpico Braz. Festa in famiglia per i Lavillenie. Renaud firma lo stagionale a 5,82 e ritrova soprattutto continuità, Valentin alla stessa misura migliora il personale. Pedana da luci stroboscopiche anche nel triplo, dove la vecchia rivalità tra Will Claye e Christian Taylor scrive una nuova gran pagina. Claye prima pareggia il record del meeting (di Taylor) a 17,75, Taylor lo beffa due minuti dopo con 17,76 e poi la chiude in 17,82/0.2 con la miglior gara della stagione. Dopo tre salti Claye si chiama fuori (ahi! I Trials..), terzo è Pichardo con 17,38, quasi raggiunto in extremis da Zango con 17,33, primato eguagliato per il suo Burkina Faso.

GATLIN BRUCIA LYLES - Il vecchio Justin Gatlin graffia la giovane superstar Noah Lyles, sfruttando una gran partenza e un ottimo lanciato, a dispetto del giovane connazionale che è sembrato più efficace, sulla distanza corta, in altre occasioni. Per il campione del mondo la conferma di una condizione in crescita e il successo in 9.91 (0.3), un centesimo su Lyles (9.92). Chiude il tris USA il solito Rodgers, terzo in 10.01. Era invece nell'aria la vittoria della bahamense olimpionica dei 400 Shaunae Miller-Uibo sull'oro olimpico Elaine Thompson nei 200, terreno di caccia preferito della giamaicana. Un successo bruciante e netto in 22.09 (0,1) con un ottima prima metà e l'uscita dalla curva con effetto-fionda verso il traguardo. Bel solco sulle protagoniste di altri immensi confronti: 22.45 per la Thompson, 22.46 per una Schippers che piano piano trova la vecchia competitività. Si conclude al Louis II la rincorsa di Sydney McLaughlin alla vetta stagionale. La non ancora 20enne statunitense ha dominato i 400hs portanto a 53.32 la miglior prestazione mondiale dell'anno, davanti alla connazionale Ashley Spencer (54.46) e alla ceca due volte iridata Zuzana Hejnova (54.55). La giovane ostacolista a stelle e strisce, leggera e senza esitazioni tranne una sull'ostacolo conclusivo, ha scavato un solco incolmabile sulle avversarie. Ostacoli all-America anche sui 100, vinti dalla primatista mondiale Kendra Harrison in 12.43 (0.1), primato stagionale a tre centesimi dalla world leader Janeek Brown, stasera quarta in 12.71 e decisamente strapazzata dall'americana, che quando sente tamburi di guerra alza volume e frequenze. Molto bene l'altra giamaicana Danielle Williams (12.52), terza la Clemons-Manning in 12.71.

Un 800 donne tiratissimo ha prodotto il secondo crono mondiale stagionale per la statunitense Ajeé Wilson (1:57.73) e un finish con quattro atlete in un secondo. La Wilson ha preceduto la sempre più convincente giamaicana Goule (1:57.90) e la coppia scozzese Laura Muir (al personale in 1:58.42) e Lynsey Sharp (1:58.76). Fuori giri una delle favorite, la keniana Nelly Jepkosgei, ultima in 2:04.85. Solita musica nell'alto donne. Mariya Lasitskene vince già a 1,97 poi vola oltre i 2,00 e sbaglia tre volte a 2,04. Ali ripiegate per le avversarie: a 1,94 si fermano la bulgara Demireva e l'australiana McDermott. Giavellotto uomini a Andreas Hofmann con 87,84, insidiato all'ultimo lancio del world leader Kirt, che lancia il dardo a 87,47. Terzo l'olimpionico Rohler con 86,04. Nel prologo di ieri, il triplo donne disputato su pedana fuori stadio, gran successo della venezuelana Yulimar Rojas con 14,98 (0.0), sulla cubana Povea (14,71/0.6) e sulla giamaicana Ricketts (14.67/0.0). Solo sesta Caterina Ibarguen (14,33).

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