Pescara 2009: Di Martino, un oro alto 1,97



Era la protagonista azzurra più attesa dell'ultima giornata dei Giochi del Mediterraneo. Per Antonietta Di Martino la medaglia d'oro è una pratica che sbriga in appena due salti, 1,83 e 1,89, al primo tentativo. La junior turca Ayhan e la greca Stergiou si fermano, infatti, prima, a 1,89 (primato nazionale turco under 20) e 1,83. La saltatrice azzurra resta sola in gara. Contro l'asticella a 1,93. I primi due salti finiscono con due X. Il terzo è un bel respiro di sollievo. Antonietta c'è e lo ribadisce anche quando, subito dopo alla seconda prova, disegna nell'aria un arco alto 1,97. Poi per lei un tentativo a 2,01 m. Non va, ma per oggi basta così. La vice-campionessa del mondo commenta così il suo risultato: "Non pensavo di riuscire a saltare 1,97. Ho passato una notte insonne per colpa di qualche problema gastrico, forse un virus intestinale. Sinceramente stavo quasi pensando di non venire. Poi, stamattina mi sono sentita meglio e ho scelto di gareggiare. Non volevo mancare, erano i miei primi Giochi del Mediterraneo. Fare una misura del genere in queste condizioni per me significa guardare con ottimismo verso Berlino. Mi ritrovo con un grande entusiamo. Quest'anno, inoltre, riesco ad essere più veloce e questo mi sballa un po' la rincorsa. Ora Golden Gala, Parigi, gli Assoluti e poi i Mondiali."

Elisa Cusma è una gran combattente. Di carattere. Dopo l'oro negli 800, lo ha dimostrato oggi anche sui 1500. Una gara tattica senza l'ossessione del cronometro, ma con in pista la marocchina Btissam Lakhouad,  finalista olimpica a Pechino e un PB di 4:03.4. L'ultimo giro è quello che decide tutto. La Cusma si fa largo nel gruppo e si porta in testa. Negli ultimi 200 metri la marocchina prova a riemergere, ma la mezzofondista dell'Esercito è brava a non soffrirne il fiato sul collo. Il traguardo è lì davanti ed Elisa - oggi con una sola treccina, "E' il mio look da 1500" dirà più tardi - è la prima a superarlo. Tempo: 4:11.88 con la Lakhouad dietro di lei in 4:12.88. "Speravo in una medaglia, ma non mi aspettavo l'oro. Sì lo so - aggiunge rivolgendosi scherzosamente al DT Uguagliati - i 1500 sono la mia gara!" Intanto per lei di nuovo gli 800, il 10 luglio al Golden Gala. Nella stessa gara, ottava (4:17.81) Agnes Tschurtschenthaler.

C'è, però, un'altra medaglia italiana nel pomeriggio dell'ultima giornata dei Mediterranei. E' l'argento di Stefano La Rosa nei 5000. Il carabiniere azzurro guida il gruppo al secondo chilometro, poi passa davanti il marocchino Selmouni che s'invola ai 3000. Dietro rimangono in tre a giocarsi le altre due medaglie e si decide tutto all'ultima curva: il turco Koyuncu è davanti, ma viene superato da Petrovic e subito dopo da La Rosa che ha un bel cambio di ritmo, mantiene il vantaggio e arriva secondo (14:04.44) alle spalle di Selmouni (13:55.98); terzo Koyuncu (14:04.99).

VICINO AL PODIO - Nel disco l'ultimo lancio, 58,73, della serba Tomasevic scalza dal bronzo Laura Bordignon che poi con un tentativo ancora a disposizione non riesce a migliorare il suo 58,33 iniziale. Quinta Valentina Aniballi (53,80). Nei 400hs maschili, quinto posto per Nicola Cascella, 51.33 (SB), stesso piazzamento della 4x400 maschile con Vistalli, Rao, Turchi e Fontana (3:06.66). Nel lungo maschile, l'oro è una questione solo tra il primatista francese Sdiri (8,29/0.9) e il marocchino Berrabah (8,17/1.1). Terzo il greco Tsatoumas (8,20/+0.6) e ottavo l'aviere Stefano Tremigliozzi con 7,62 (+0.4).

ITALIA PRIMA NEL MEDAGLIERE
L'Italia con 11 ori, 11 argenti e 7 bronzi conquista nettamente la vetta del medagliere su Francia (22 - 7/12/3) e Marocco (14 - 6/6/2). 29 medaglie di cui 10 vinte dagli uomini e ben 19 dalle donne. Tre gli atleti italiani che tornano a casa con 2 medaglie: Elisa Cusma (800/1500), Emanuele Di Gregorio (100/4x100) e Fabio Cerutti (100/4x100). Ampiamente superato il bottino dell'ultima edizione di Almeria nel 2005, dove l'Italia era complessivamente salita sul podio 22 volte (7-8-7). Un record italiano stabilito, quello di Libania Grenot nei 400 femmili (50.30) e 4, infine, i primati dei Giochi che, dopo Pescara 2009, portano a fianco il nome di un atleta italiano: marcia 20km/Brugnetti, 400 W/Grenot, 800 W/Cusma, Mezza maratona W/Incerti.    

ORO (11): 400 W/Grenot (50.30); triplo M/Schembri (17,09); marcia 20 km/Brugnetti (1h22:33); lungo W/Vicenzino (6,54); 800 W/Cusma (1:59.87); martello M/Vizzoni (75,92); martello W/Salis (70,39); 4x100 M/Checcucci-Collio-Di Gregorio-Cerutti (38.87); mezza maratona W/Incerti (1h12:25), alto W/Di Martino (1,97); 1500 W/Cusma (4:11.88)  

ARGENTO (11): martello W/Claretti (69,35); 200 M/Galvan (20.92); marcia 20 km/Rubino (1h22:34); 100 M/ Di Gregorio (10.21); 400 W/Reina (52.34); peso W/Legnante (17,44); 5000 W/Romagnolo (15:13.19); giavellotto W/Bani (60,65); 4x100 W/Pistone-Salvagno-Arcioni-Calì (43.86); mezza
maratona W/Console (1h12:34); 5000 M/La Rosa (14:04.44)

BRONZO (7): triplo M/Greco (16,64); asta W/Giordano Bruno (4,30); 200 W/Calì (23.49); 100 M/Cerutti (10.23); peso W/Rosa (17,24); 5000 W/Weissteiner/15:15.95; 100hs/Cattaneo (13.39).

Alessio Giovannini

Nella foto, la primatista italiana assoluta del salto in alto, Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

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