Pamich, memorie di un marciatore

22 Novembre 2016

Il libro sulla storia dell’azzurro, oro olimpico della 50 chilometri nel 1964

di Giorgio Cimbrico

A 83 anni Abdon Pamich è quello che gli inglesi chiamano vecchio fusto. Per carità, non nel senso di bello da spiaggia ma di albero difficile da piegare, anche quando il vento soffia forte, impetuoso. Il suo “Confesso che ho vissuto” ha un titolo che ricorda il capolavoro di Marguerite Yourcenar, ma qui le Memorie non sono quelle dell’imperatore Adriano, ma quelle di un marciatore. Lui.

Chi ha ormai una certa età, di Pamich ha un ricordo legato a un paio di immagini e ad un episodio: le strade lucide di pioggia di una Tokyo olimpica e autunnale e lui che strappa il filo. “Non c’era rabbia, solo un dialogo tra me e lui: questa volta ti ho acchiappato anche se hai tentato di sfuggirmi di nuovo”. Perché al 38° chilometro la liberazione (dell’intestino) diventò una trasfigurazione e i compìti giapponesi la salutarono con un applauso. “Penso sia stato il primo se non l‘unico applauso per una tale operazione nella storia dello sport”. L’altra immagine è uno sfondo: Paul Nihill, inglese di Colchester, contea di Essex, ha appena imboccato il rettilineo. In quel momento ad Abdon è scappato un singhiozzo: “Freddo, emozione. Chissà”.

Le pagine più belle sono anche quelle più estreme perché la marcia, quella marcia, è una sfida, un’esplorazione dei confini: la vittoria nella Praga-Podebrady del ’56, improvvisata e indimenticabile, rimane uno dei ricordi più preziosi, come quello sulle 51 miglia, 83 chilometri, della Londra-Brighton. “Sbagliai strada e fu Don Thompson, l’oro di Roma ’60, ad avvertirmi. Peccato, avrei fatto il record di una gara antica, nata all’inizio dell’Ottocento”.

Una vita in fuga, da Fiume a Genova, che gli resta nel cuore e dove trova Giuseppe Malaspina detto il Mago, e in viaggio su treni affollati come un Benares-Calcutta e in “pensioni di infima categoria” per gli appuntamenti sugli asfalti della domenica, e poi su aerei che si alzano giusto per scavalcare le Alpi e decollano e atterrano spesso. “Nel ’56, partenza da Roma per i Giochi di Melbourne con un Constellation della Qantas: tappe a Istanbul, Cairo, Karachi, Bangkok, Giacarta, Singapore, Brisbane, Sydney: tre giorni e due notti”. Abdon, alto, magro, severo, si trasforma in un personaggio di un racconto di Waugh, di Maugham, quando viaggiare era un lungo piacere e i bagagli erano costellati di etichette colorate.

Con lui di mezzo, la memoria non ha bisogno di macchine del tempo, riporta a vecchi Telesport in bianco e nero del lunedì, ora di cena: “C’era sempre un servizio sulla marcia”. Scandito da un ritornello che non cambiava mai: “Ha vinto Pamich, ha vinto Dordoni”. E intorno a loro, dopo il traguardo, il pubblico semplice ed entusiasta, lo stesso del ciclismo. “Una volta ho avuto anche quello del calcio: 1961, Olimpico, più di 40.000 spettatori per Roma-Torino, arrivati in anticipo per il mio tentativo di record mondiale sui 50 km. Partii piano e a un certo puto Pino aveva un giro e mezzo di vantaggio. Pamich, an’do vai, mi gridavano. Negli ultimi giri ho avuto anche il tifo di Cudicini, Manfredini, Lojacono”. L’annuncio tv del nuovo record toccò a un commosso Paolo Valenti.

Pamich ha marciato ovunque, ha sperimentato l’allenamento in quota (“lungo l’altopiano si fermò un maggiolino: Bikila si era fermato a salutarmi”), ha allungato la sua ombra su almeno tre generazioni, ha trovato il tempo di laurearsi in sociologia e in psicologia e dopo 67 anni, con il fratello Giovanni, è tornato a Fiume, la sua piccola Budapest, e si è sentito a casa.

Abdon Pamich, “Memorie di un marciatore”, a cura di Roberto Covaz, prefazione di Bruno Pizzul, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 14 euro.

Martedì 29 novembre p.v. alle ore 18 presso l'Europalace Hotel di Monfalcone (Go) Abdon Pamich ed il giornalista Roberto Covaz, che ha curato la realizzazione del libro, presenzieranno alla premiazione del Trofeo Regionale di Marcia del Friuli Venezia Giulia denominato "Racewalking Five Races". All'evento parteciperanno inoltre i migliori marciatori all time della regione ed a tutti verrà dato il libro in omaggio.

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