Palmisano al trionfo con lo standard per Tokyo

10 Ottobre 2020

La marciatrice azzurra conquista la 20 km del match internazionale di Podebrady, in Repubblica Ceca, e con 1h28:40 ottiene il tempo valido per i Giochi. Brinda anche Giupponi, secondo con lo standard olimpico di 1h19:58

La marcia azzurra riparte a livello internazionale con la vittoria di Antonella Palmisano (Fiamme Gialle) e al maschile il secondo posto di Matteo Giupponi (Carabinieri) nella 20 km del match internazionale di Podebrady. Entrambi gli azzurri guadagnano anche lo standard d’iscrizione per le Olimpiadi di Tokyo, rispettivamente con 1h28:40 e 1h19:58. 

di Nazareno Orlandi

Missione compiuta. Antonella Palmisano trionfa con la maglia azzurra al match internazionale di Podebrady, in Repubblica Ceca, e firma lo standard d’iscrizione per i Giochi olimpici di Tokyo nella 20 km di marcia, con il tempo di 1h28:40. La pugliese torna a festeggiare sulle strade boeme a distanza di tre anni dal successo in Coppa Europa e completa una prova di estrema autorità e rinnovata consapevolezza, staccando al diciassettesimo chilometro le compagne d’avventura, la brasiliana Erica De Sena (1h29:14) e l’ecuadoriana Glenda Morejon (1h29:32), grazie a un ottimo finale in progressione (ultimi 5 km in 21:21) e un’intera gara in pieno controllo, sempre al comando. Per la 29enne delle Fiamme Gialle era la prima “venti” dell’anno, a dodici mesi dai Mondiali di Doha, dai quali voleva riscattarsi il prima possibile. Ed è il risultato che serviva per programmare serenamente l’appuntamento a cinque cerchi che si disputerà sulle strade di Sapporo (era richiesto 1h31:00). Nella top ten della “classica” di Podebrady anche l’altra azzurra Lidia Barcella (Bracco Atletica): decima e con un miglioramento di quasi tre minuti in 1h35:05 (aveva 1h37:43). Per oltre metà gara la debuttante in Nazionale assoluta viaggia insieme a Federica Curiazzi (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), poi tredicesima con 1h38:10, suo miglior tempo dal 2015. Grazie al loro contributo l’Italia femminile si aggiudica anche il match a squadre contro la Repubblica Ceca. A titolo individuale è invece la terza vittoria azzurra consecutiva nella manifestazione dopo i successi di Eleonora Giorgi del 2018 e 2019 e l’Italia va a segno da quattro stagioni consecutive nella città di Podebrady considerando anche la già citata vittoria della Palmisano nella Coppa Europa 2017.

PALMISANO: FINALMENTE LA LUCE!“Dopo un anno di buio, finalmente sono tornata a vedere la luce - le parole di Antonella Palmisano, seconda azzurra di sempre sulla distanza con 1h26:36 dei Mondiali 2017 - Era da tre anni, dalla rassegna iridata di Londra, che non mi sentivo così bene. E che non mi divertivo così tanto in gara. Oggi non puntavo a vincere, ero qui soltanto per lo standard per Tokyo. Dovevamo restare tranquilli, andare a 4:30 al chilometro. Poi però a cinque km dalla fine mi sembrava di passeggiare e allora il mio coach Patrizio Parcesepe mi ha lasciato libera di partire. E così è stato. Ero veramente contenta di marciare, l’ho fatta tutta col sorriso, senza un minimo di nervosismo e di agitazione. L’ho gestita come volevo. Con facilità nel ritmo. A Doha purtroppo non avevo questo stato d’animo che oggi sento di aver ritrovato. Riparto da qui, e domenica prossima sarò a Modena per i tricolori della 10 km. Poi a dicembre la 20 km di Ostia”.

KM PER KM - Ottobre, le foglie sull’asfalto, la temperatura che non supera i 15 gradi. Antonella Palmisano chiarisce subito le proprie intenzioni e si presenta in testa fin dall’inizio, nel primo dei venti giri disegnati nel parco cittadino della “Mecca” boema della marcia. Nel primo chilometro fila via a un ritmo che soltanto la colombiana Sandra Galvis decide di seguire, ma la tarantina di Mottola assesta la prima vera frustata nei secondi mille metri (in 4:22) e guadagna un primo vantaggio sul gruppetto di avversarie, tutte sudamericane, formato dalla primatista mondiale under 20 Morejon (Ecuador), dalla quarta di Doha De Sena (Brasile), dalla Galvis e dall’altra colombiana Yeseida Carrillo, un drappello che comprende tutte le più attese della vigilia tranne la padrona di casa Anezka Drahotova, più indietro. Ai 5 km Palmisano passa in 22:33 e comincia a sfilacciare la banda di inseguitrici che si riduce a De Sena e Morejon. Poco prima di metà gara si ricongiunge il terzetto: il bronzo mondiale 2017 ed europeo 2018 transita ai 10 km in 45:00 appaiata a De Sena (45:01) e Morejon (45:01) a una media esatta di 4:30 al chilometro. La velocità di crociera rimane pressoché costante nei successivi cinque chilometri con un lieve incremento al quindicesimo (4:26) per un passaggio a 1h07:19, sempre in una lotta a tre. Ma è poco dopo che comincia il forcing decisivo della marciatrice allenata da Patrizio Parcesepe che con un chilometro da 4:17 guadagna nove secondi di vantaggio a tre giri dal termine. È l’azione che indirizza le sorti della gara verso l’azzurra, capace di liberarsi definitivamente delle rivali nei successivi mille metri azzannati in 4:15. “Nelly” vola anche negli ultimi due km, marciati sotto una leggera pioggia, e completa una super seconda parte di gara con “negative split” in 43:40.

VIDEO | L'ARRIVO VINCENTE DI ANTONELLA PALMISANO

I PASSAGGI DI ANTONELLA PALMISANO
1 km 4:41
2 km 9:03 (4:22)
3 km 13:35 (4:32)
4 km 18:05 (4:30)
5 km 22:33 (4:28)
6 km 26:59 (4:26)
7 km 31:30 (4:31)
8 km 35:57 (4:27)
9 km 40:29 (4:33)
10 km 45:00 (4:31)
11 km 49:29 (4:29)
12 km 53:57 (4:28)
13 km 58:26 (4:29)
14 km 1h02:55 (4:29)
15 km 1h07:19 (4:26)
16 km 1h11:43 (4:24)
17 km 1h16:00 (4:17)
18 km 1h20:15 (4:15)
19 km 1h24:29 (4:14)
20 km 1h28:40 (4:11)

SUPER GIUPPONI - Anche al maschile l’Italia può brindare. E può farlo soprattutto Matteo Giupponi (Carabinieri) che si prende lo standard olimpico e sbarca nell’élite dei ventisti azzurri sub 1h20: sotto la pioggia, più intensa che nella prova femminile, il bergamasco è secondo al traguardo con 1h19:58 (per Tokyo era richiesto 1h21:00), migliora il primato personale che aveva stabilito ai Giochi di Rio con l’ottavo posto in 1h20:27 e diventa il settimo italiano di ogni epoca, un secondo meglio del tempo con cui Michele Didoni conquistò l’oro mondiale di Goteborg 1995. La vittoria a Podebrady è per il favoritissimo, lo svedese bronzo mondiale Perseus Karlstrom (1h19:43), che comunque si libera di Giupponi soltanto negli ultimi tre-quattro chilometri. Terza piazza per il francese Gabriel Bordier (1h20:19), quarto il connazionale Kevin Campion (1h21:35) e per il secondo anno consecutivo la quinta piazza è dell’azzurro Federico Tontodonati (Aeronautica) che chiude in 1h22:11. Nei primi dieci anche il cinquantista Stefano Chiesa (Carabinieri) che gareggiava al di fuori della rappresentativa azzurra, settimo con 1h22:31, Francesco Fortunato (Fiamme Gialle) nono con la maglia della Nazionale in 1h22:42, Teodorico Caporaso (Aeronautica) a titolo individuale decimo in 1h23:16, primato personale migliorato dopo quattro anni, sempre a Podebrady. Ed è quindicesimo Ettore Grillo (Atl. Firenze Marathon) che a sua volta trova un progresso fino a 1h26:15. Sono Giupponi e Tontodonati a cominciare la gara con decisione ed entrare nel “salotto buono”, ristretto a sei marciatori nel primo tratto: lo svedese Karlstrom, i francesi Campion e Bordier, il tedesco Carl Dohmann e appunto i due azzurri. Intorno a metà gara restano in quattro al comando: Giupponi (40:02 al km 10) va via con i francesi e con Karlstrom, mentre Tontodonati perde qualche metro. Passaggio di poco sotto l’ora ai 15km per il quartetto, quindi nei cinque chilometri finali prevale la freschezza del bronzo mondiale ma Giupponi è lucido, mantiene una marcia composta e si regala la seconda piazza. A squadre, come al femminile, è il team azzurro a salire sul gradino più alto del podio, con la Repubblica Ceca al secondo posto.

GIUPPONI: “CI VOLEVA DOPO ANNI DIFFICILI” - “Ci voleva, ho passato anni difficili dopo il 2016, tra infortuni che si accavallavano e dai quali non riuscivo a uscire - le parole di Matteo Giupponi, 32 anni compiuti da due giorni - Dopo il lockdown ho lavorato bene, sia a Milano sia poi a Vipiteno. Ho fatto dei lavori importanti e sapevo di essere in buona condizione, nonostante un lieve fastidio sotto il piede destro. Quello che era più difficile era ritrovare le sensazioni di gara. Oggi mi sono divertito, è stata bellissima, pioggia e fresco hanno aiutato. Questo risultato è anche merito di Gianni Perricelli: da qualche settimana abbiamo ritenuto, in maniera condivisa, di aprire un nuovo percorso. Sarà Michele Didoni a seguirmi come allenatore”.

VIDEO | GIUPPONI SECONDO SUL TRAGUARDO DI PODEBRADY

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File allegati:
- RISULTATI/Results
- DIRETTA STREAMING

Matteo Giupponi con lo svedese Karlstrom (foto organizzatori)


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