Palmisano: ''Un'altra Antonella''

28 Agosto 2015

La marciatrice azzurra commenta il suo quinto posto ai Mondiali di Pechino. Tanta amarezza nelle parole di Elisa Rigaudo ed Eleonora Giorgi.

di Alessio Giovannini

Gioia e lacrime sul volto di Antonella Palmisano: "Al traguardo ho pianto. Questo quinto posto non mi sembra vero!" racconta la marciatrice pugliese. "A causa di un'infiamazione al tibiale destro ho passato le ultime due settimane a correre senza poter marciare. Ma se ho deciso di salire sull'aereo per Pechino è perchè dentro di me, dopo tutto il lavoro fatto, non volevo rinunciare a questo Mondiale. In Cina ho passato più tempo in fisioterapia che a marciare ed è stata durissima! Il terzo giorno sarei quasi voluta tornare a casa, ma ho stretto i denti come in gara". Il dolore c'era. "Viste le premesse mi sarei potuta fermare dopo due chilometri. Il mio allenatore Patrizio Parcesepe sul percorso mi urlava di crederci ed è quello che ho fatto. Dal primo all'ultimo metro. Ora quasi non cammino più - aggiunge la 24enne delle Fiamme Gialle giunta in zona mista zoppicando - ma sento che questo quinto posto ha fatto nascere un'altra Antonella, quella che spero potrà far vedere grandi cose nel 2016, l'anno dell'Olimpiade di Rio". Un pensiero per le altre due azzurre squalificate nei chilometri finali: "Mi dispiace tantissimo per tutte e due. Elisa Rigaudo è la mia compagna di allenamento, so quanto ha lavorato per arrivare qui. Quando è stata squalificata sono riuscita a passarle accanto e darle un pacca sulla spalla e lei ha iniziato ad incitarmi. Un'atleta con la sua carriera non meritava una cosa del genere".   

Quelle di Elisa Rigaudo sono, invece, lacrime piene di rabbia. "Ditemi voi che cosa è successo - dichiara il bronzo olimpico di Pechino 2008 in preda all'incredulità - perchè io non l'ho proprio capito. Dopo il secondo rosso mi sono staccata, non pensavo alla medaglia anche perchè mi rendevo conto non si poteva azzardare. So bene qual è la mia tecnica, sono vent'anni che marcio in un certo modo e mai una squalifica. Eppure ho fatto sette Mondiali e tre Olimpiadi, senza contare le svariate Coppe Europa e Coppe del Mondo. Adesso voglio assolutamente rivedere la gara, analizzarla passo passo e capire se e dove posso aver sbagliato. Ma mi sembra tutto così assurdo. Un ritiro è una delusione, ma una squalifica del genere è qualcosa di inimmaginabile! E per come mi sento adesso, la voglia di continuare è davvero poca...".

Delusione infinita anche sul volto della primatista italiana assoluta Eleonora Giorgi: "Sono entrata dalla stessa porta dello stadio che mi sarebbe piaciuta varcare marciando. I richiami sono arrivati a raffica uno dietro l'altro tra il 17esimo e il 18esimo chilometro. Volevo provare a riprendere l'ucraina, ma la squalifica ha messo fine a tutto. Lavorerò per migliorare, devo rivedere la gara. Purtroppo in questo sport c'è una componente soggettiva che non si può escludere e stavolta eravamo in Cina. Questo Mondiale era un sogno, ma per fortuna anche se oggi è andata così, penso di avere tanti cassetti da aprire nelmio futuro".

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