Ostrava nel maltempo: Fassinotti 2,24

26 Maggio 2015

Al Golden Spike il primatista italiano dell'alto è quinto con la stessa misura del vincitore, l'iridato Bondarenko. Sesti Stecchi nell'asta (5,40) e Siragusa nei 200 (24.09). Bolt paga una partenza lenta e chiude i 200 in 20.13.

Freddo e pioggia condizionano il Golden Spike di Ostrava (Rep. Ceca). Star del meeting Usain Bolt che, complice una partenza non certo da fulmine (reazione 0.243 allo sparo), vince i 200 metri senza strafare in un per lui normale 20.13 (+0.6). "Non erano certo queste le condizioni - il commento del giamaicano campione di tutto - in cui mi sarebbe piaciuto correre la mia prima gara internazionale della stagione, ma sono contento di essere uscito dalla pista senza infortuni. Ho solo bisogno di più gare, più corro e meglio posso fare". Brutte notizie, invece, dai 600 metri dove David Rudisha, olimpionico e recordman mondiale degli 800, alza bandiera bianca dopo nemmeno un centinaio di metri stringendosi la coscia destra. In chiave azzurra, quinto posto per il primatista italiano di salto in alto Marco Fassinotti che, in condizioni climatiche non certamente ideali, non va oltre 2,24 superato all'ultima prova. Poi per il torinese dell'Aeronautica tre tentativi senza fortuna a 2,28, quota che oggi si è rivelata un muro insormontabile anche per gli avversari Baba, Protsenko e Bednarek tutti fermi a 2,24. Fa, però, notizia che la stessa misura (2,24 senza errori) stavolta sia bastata a Bohdan Bondarenko per aggiudicarsi la vittoria. Rimasto da solo in gara sotto la pioggia, l'iridato ucraino ha fatto posizionare l'asticella direttamente a 2,34, non riuscendo però ad averne la meglio.      

Visto il meteo, non è stata una serata semplice nemmeno per gli astisti. Ne sa qualcosa Claudio Stecchi tornato nella città che nel 2011 lo aveva visto finire quarto agli Europei under 23. Oggi il fiorentino delle Fiamme Gialle deve ricorrere al terzo salto per superare il 5,20 della misura d'entrata. Decisamente meglio il 5,40 centrato alla prima prova, ma poi nulla da fare al successivo 5,55. Vittoria con 5,75 al brasiliano Thiago Braz, sesto l'azzurro.

Stesso piazzamento per la tricolore assoluta dei 200 metri Irene Siragusa. In corsia 2 la toscana dell'Atletica 2005 azzecca il miglior tempo di reazione delle partenti (0.181), e corre al traguardo in 24.09 (vento nullo) con la statunitense Charonda Williams a precedere in 23.11 la giamaicana Kerron Stewart (23.43) e la britannica Bianca Williams (23.50).

Le condizioni climatiche pesano inevitabilmente anche nelle altre prove di velocità con Asafa Powell che si aggiudica i 100 metri restando una manciata di centesimi sopra i 10 secondi: un prudente 10.04 per il giamaicano (-0.4). Controtendenza e controvento i 100hs dove la statunitense Sharika Nelvis si prende il record del meeting in un 12.55 che, oltre a sfiorare di un centesimo il recente personale (12.54 a Doha), acquista più valore alla luce del dato dell'anemometro: -1.7. Nel triplo maschile 17,52 (-0.8) per l'olimpionico statunitense Christian Taylor che, dopo l'eccezionale 18,04 di Doha, stasera si impone nettamente sul 17,11 (+0.3) del russo Aleksey Fyodorov.

Nei 1000 metri il campione europeo indoor degli 800 Marcin Lewandowski beffa in volata l'iridato dei 1500 Asbel Kiprop. 2:17.25 il crono del polacco che, oltre al successo sul big keniano (2:17.38), lo proietta al vertice delle liste mondiali stagionali. World leading anche nei 300 metri dove il polacco Karol Zalewski tiene a bada in 32.25 il ceco, iridato indoor dei 400, Pavel Maslak (32.35). Un keniano vince il giavellotto: è Julius Yego che stasera incrementa a 86,88 il suo primato nazionale lasciandosi alle spalle il tedesco Rohler (85,36) e il finlandese Pitkamaki (83,96). Nell'analogo concorso femminile la spunta a sorpresa l'ucraina con passaporto israeliano Marharyta Dorozhon davanti a tutte con un 63,85 da primato nazionale. Battute atlete del calibro dell'olimpionica e primatista mondiale Spotakova (58,57) e dell'ex iridata Abakumova (58,78).

a.g.

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